Il Sole 24 Ore

Valute virtuali, ma il mercato ormai è reale Ecco perché i colossi sono pronti a sfidarsi

- Pierangelo Soldavini

Basterebbe un dato per capire cosa sta succedendo nell’universo che prende forma attorno alle criptovalu­te. Square, società di pagamenti nata attorno a un lettore di carte per smartphone guidata dal fondatore di Twitter Jack Dorsey, ha circa 30 milioni di utenti attivi che ogni trimestre valgono una revenue da 1,6 miliardi di dollari derivante dal trading di bitcoin. Se tanto mi dà tanto, Apple che di utenti nel mondo ne ha un miliardo e mezzo, potrebbe arrivare a un livello puramente teorico di ben 80 miliardi di dollari ogni tre mesi. È il ragionamen­to sulla base del quale Mitch Steves, analista di Rbc Capital Markets, pur dimezzando tale cifra, consiglia a Tim Cook di aprire il suo Apple Wallet, app oggi pensata per contenere carte di tutti i generi, coupon, biglietti, alle criptovalu­te: sarebbe ben più redditizio che non rincorrere l’automobile che guida da sola. Anche senza fare come Tesla che investe 1,5 miliardi in bitcoin, Apple potrebbe mettersi così alla guida di un’industria ancora in embrione, ma che ha dimostrato di avere grandi potenziali­tà. E che oggi è in mano a player specializz­ati che cercano di capitalizz­are le loro competenze: Coindesk ha fatto applicatio­n per una quotazione via direct listing forte di 43 milioni di utenti e asset per 90 miliardi di dollari sulla piattaform­a.

Il bitcoin sta diventando una cosa seria, una asset class di tutto rispetto, che ha raccolto anche il consenso di un colosso come Blackrock. Elon Musk fa lo sbruffone, ma sono scene già un po’ viste nel corso della bolla di internet degli anni Novanta. Ma quella che corre sui binari paralleli di boutade scenografi­che e di strategie più meditate è una sfida per mettere il cappello su un mercato promettent­e che ha visto lievitare bitcoin in poco più di dieci anni da pochi centesimi a 46mila dollari, con l’intuizione di uno strumento per spostare valore via web. PayPal ha mosso per prima, seguita dai circuiti di carte di credito, ma già Facebook aveva lanciato il suo progetto di criptovalu­ta. Ora entra in scena anche Amazon. Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.

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