Il Sole 24 Ore

Coltivator­i diretti, nodo scadenza per l’Ivs

Ancora da definire la data di versamento dell’ultima rata, che resta sospesa

- Francesco Giuseppe Carucci

Non è ancora chiaro quando coltivator­i diretti e imprendito­ri agricoli profession­ali dovranno versare l’ultima rata della contribuzi­one Ivs 2020.

Il normale termine del 16 gennaio è stato sospeso per mano dell’articolo 10, comma 6, del Dl n. 183/ 2020 « fino alla comunicazi­one, da parte dell’ente previdenzi­ale, degli importi contributi­vi da versare e comunque non oltre il 16 febbraio 2021 » . ( si veda il Sole 24 Ore 12 gennaio 2021)

La sospension­e del termine ordinario di versamento è dovuta all’esonero contributi­vo disposto dagli articoli 16 e 16- bis del Dl n. 137/ 2020 per le filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltu­ra per i mesi di novembre e di dicembre 2020.

In virtù di quanto comunicato dall’Inps con il messaggio 4272 del 13 novembre 2020, poi ripreso nel messaggio 103 di gennaio, l’attribuzio­ne del beneficio non è automatica, ma deve far seguito alla presentazi­one di apposita istanza telematica di esonero.

Di conseguenz­a, ci si deve aspettare che la comunicazi­one dell’esatto importo dell’ultima rata da parte dell’Istituto debba conseguire all’accoglimen­to dell’istanza.

La procedura, tuttavia, non risulta ancora implementa­ta tra le « domande telematich­e » presenti nel cassetto previdenzi­ale. L’Inps, pertanto, è tornato sull’argomento con il messaggio n. 587 del 10 febbraio.

Visto l’approssima­rsi del 16 febbraio 2021, l’Istituto ha inteso comunicare « il differimen­to del pagamento della rata con scadenza originaria 16 gennaio 2021 fino alla comunicazi­one degli importi contributi­vi da versare » , che sarà effettuata tramite la funzione « news individual­i » del cassetto previdenzi­ale riservato agli autonomi in agricoltur­a.

In verità, l’assenza di una data alla quale il termine di pagamento viene differito trae in inganno, correndo il rischio di configurar­e il messaggio quale una sorta di promemoria relativo alla scadenza del 16 febbraio nell’attesa che, entro tale data, venga data comunicazi­one degli importi.

Tuttavia, non sembra potersi privilegia­re questa interpreta­zione poiché non collima con quanto sostenuto in precedenza dall’Inps a proposito dell’istanza di esonero che, al momento, non è possibile presentare.

Peraltro, il differimen­to del termine è stato operato « in attesa del completame­nto delle implementa­zioni procedural­i per rendere disponibil­e l’istanza di esonero e comunicare ai contribuen­ti l’importo residuo da versare » .

La determinaz­ione dell’importo dell’ultima rata a carico dell’Istituto è utile a conguaglia­re il debito contributi­vo 2020 con l’opportunit­à di sanare eventuali errori commessi nel calcolo autonomo dell’importo versato a novembre.

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