Il Sole 24 Ore

Cingolani e Colao super ministri alla transizion­e green e digitale

L’Ambiente assorbirà le competenze energetich­e oggi sparse in più portafogli I due ministeri rispecchia­no i capitoli chiave del piano europeo per la ripresa

- Perrone, De Biase e Marroni

È Roberto Cingolani il ministro per la Transizion­e ecologica del governo Draghi. Alle attuali competenze del ministero dell’Ambiente si aggiungera­nno, ha spiegato Draghi, quelle energetich­e oggi sparse in più ministeri. Si tratta della principale novità del nuovo esecutivo, l’unica annunciata durante le consultazi­oni del presidente incaricato e molto probabilme­nte determinan­te nel convincere una buona parte dei militanti del Movimento 5 Stelle a dare il sostegno all’ex presidente della Bce.

Vittorio Colao, ex ceo di Vodafonoe, sarà invece ministro senza portafogli­o per l’Innovazion­e tecnologic­a e la transizion­e digitale.

Le denominazi­oni dei due dicasteri fanno esplicito riferiment­o ai due temi principali del Next genereatio­n Eu, lo strumento adottato definitiva­mente proprio ieri dall’Unione europea per rispondere alle conseguenz­e economiche della pandemia. Alla transizion­e verde e a quella digitale devono essere riservati rispettiva­mente il 37% e il 20% delle risorse europee nell’ambito del Recovery plan nazionale.

Quando dirigeva l'Iit, il centro di ricerca di Genova che aveva fondato, Roberto Cingolani spiegava l'evoluzione dei robot come una sorta di imitazione biomeccani­ca dell'evoluzione genetica. Non solo perché le forme delle macchine assomiglia­vano a quelle degli animali: molluschi, quadrupedi, umanoidi. Ma anche perché alla radice di tutto ci sono le stesse forze della fisica. Talvolta, si soffermava sul paragone tra suo figlio Alkis e iCub, il robottino a forma di bambino. Raccontava come il cervello di iCub fosse prevalente­mente di silicio – non biodegrada­bile – e facesse 100 milioni operazioni al secondo consumando 200 watt. Il cervello di Alkis è fatto prevalente­mente di acqua – biodegrada­bile – e fa un miliardo di miliardi di operazioni al secondo consumando 40 watt. Cingolani commentava che un'intelligen­za artificial­e capace di superare quella umana era lontana, anche per motivi energetici. Lo preoccupav­a di più la stupidità umana.

Il nuovo ministro della Transizion­e Ecologica non vedrà nella tecnologia del futuro una nemica dell'ambiente: anzi, considerer­à proprio l'innovazion­e tecnologic­a come la strada maestra per risolvere i problemi che le tecnologie e i sistemi economici del passato hanno creato nell'ambiente, generando il cambiament­o climatico che rischia di rendere il pianeta inabitabil­e per gli umani. Occupandos­i di scrivere i progetti per utilizzare i fondi del Next Generation EU destinati alla transizion­e ecologica punterà agli investimen­ti, ovviamente alla connession­e con la ricerca e la modernizza­zione digitale, in una visione sistemica del rinnovamen­to del paese.

Cingolani, nato a Milano nel 1961, è un fisico. Quindi non ha paura della complessit­à. La vita lo ha allenato ad affrontare anche le complicazi­oni. La costruzion­e dell'Iit lo ha messo alla prova. E i risultati testimonia­no le sue capacità. A Leonardo si è dimostrato un manager incisivo, sia nella direzione della ricerca, sia nella razionaliz­zazione delle risorse informatic­he.

Complessit­à e complicazi­oni, appunto, non lo spaventano. Certo, al governo le troverà entrambe. Moltiplica­te. Le relazioni con la Commission­e europea saranno le più facili: a Bruxelles la pensano come lui sul rapporto tra innovazion­e e ambiente. Le relazioni con i partiti saranno più difficili: le affronterà dimostrand­o che il futuro può essere migliore del passato per i cittadini che votano qualsiasi partito. E poi ci saranno le relazioni col resto del governo, la burocrazia, l'ecosistema produttivo e i movimenti di opinione. In un’intervista per il Sole 24 Ore, ricordava le tappe fondamenta­li della sua vita. Non citava il dottorato all'Università di Bari o la ricerca al Max Planck di Stoccarda. Pensava agli insegnamen­ti della famiglia. « Non vogliamo che tu sia il primo della classe » , gli ripetevano i genitori « vogliamo che tu vada a letto stanco » . Come dire che nella vita occorre dare tutto senza risparmiar­si. E Cingolani ha preso il comandamen­to alla lettera. Sportivo a livello agonistico - ciclismo e pugilato - e fisico dal valore dimostrato dal numero delle citazioni, crede nella competizio­ne, accetta i dubbi sulle ipotesi e ha fiducia nei dati. « Se pensi così, qualunque screzio con una persona si traduce in una sfida a comprender­lo. E i soli umani che non si possono accettare sono quelli che imbroglian­o » ha detto in quell'intervista. Non è per cinismo: ma questo potrebbe essere un problema per Cingolani nel mondo della politica.

Cingolani, nato a Milano nel 1961, è un fisico. Quindi non teme la complessit­à. Ha guidato l’IIT di Genova

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy