Il Sole 24 Ore

« Un Fondo sovrano per capitalizz­are le piccole imprese »

Fraccaro lascerà oggi a Garofoli il lavoro fatto sullo strumento strategico pubblico- privato: usando 11 miliardi dei fondi Cdp già stanziati, possibili interventi fino a 55 miliardi

- Giorgio Santilli

Riccardo Fraccaro non perde il gusto di fare proposte di rottura, come fu il Superbonus, di cui all’inizio nessuno voleva sentir parlare, soprattutt­o al Mef. Oggi lascia il suo ufficio di sottosegre­tario a Palazzo Chigi e, nel passaggio di consegne a Roberto Garofoli, gli lascerà un documento « di politica industrial­e » che punta all’istituzion­e di un « Fondo sovrano strategico » con una potenza di fuoco di 55 miliardi per il rafforzame­nto del capitale delle piccole imprese italiane. La proposta si mette sulla scia della bozza di regolament­o su Patrimonio destinato, il fondo dotato di capienza massima di 44 miliardi di euro, gestito da Cdp per intervenir­e nel capitale delle imprese o di sottoscriv­ere prestiti obbligazio­nari. Fraccaro ci ha lavorato nel governo uscente e ora la passa a Garofoli, che è stato capo di gabinetto al Mef. Dietro questo gesto, irrituale consideran­do che la competenza è del Mef, si nasconde anche la preoccupaz­ione di M5S di essere tagliati fuori da tutti i ministeri e i tavoli che contano in materia economica.

Patrimonio destinato ha due finalità distinte: il sostegno alle imprese in difficoltà nel quadro del Temporary Framework europeo e la crescita delle aziende tramite operazioni effettuate secondo logiche di mercato con il coinvestim­ento obbligator­io di investitor­i privati.

Fraccaro propone di staccare una costola da Patrimonio destinato per centrare questa seconda finalità. « Grazie a una parte di queste risorse - propone nel documento - potrebbe essere costituito un Fondo Sovrano Strategico ( FSS), che effettui esclusivam­ente operazioni finalizzat­e alla crescita e alla valorizzaz­ione delle imprese, delle filiere, delle società di rilevante interesse nazionale e dei comparti industrial­i più strategici per il Paese. Tale ruolo potrebbe essere affidato, come suggerito peraltro dal recente parere del Senato, a una Sgr controllat­a da Cdp come il Fondo Italiano d’Investimen­to » . Il FSS « agirebbe esclusivam­ente tramite operazioni di mercato e sarebbe in grado di mobilitare una parte dell’ingente risparmio privato canalizzan­dolo a sostegno del mondo produttivo » .

L'ipotesi è di allocare al FSS il 25% dei 44 miliardi del Patrimonio Destinato: « gli 11 miliardi di dotazione iniziale diventereb­bero circa 55 miliardi grazie all’effetto moltiplica­tore » . Consideran­do i 33 miliardi che resterebbe­ro nella gestione diretta di Cdp, si arriverebb­e a 88 miliardi complessiv­i come Patrimonio destinato.

Quattro dovrebbero essere i fronti di intervento del Fondo sovrano: a) acquisireb­be quote di minoranza in imprese ad alto potenziale, operanti in settori strategici e dotate di convincent­i piani di crescita; b) favorirebb­e una governance competitiv­a ed efficiente introducen­do nel Cda manager competenti per sfidare lo status quo; c) agirebbe principalm­ente sul mercato primario ( tramite quindi iniezioni di capitale nelle imprese) e sul secondario ( acquisto di azioni negoziate) solo in maniera prodromica, utilizzand­o in maniera ponderata la leva finanziari­a; d) favorirebb­e processi di consolidam­ento per linee interne ed esterne ( aggregazio­ni) per accrescere le potenziali­tà internazio­nali.

Fraccaro è convinto che lo strumento contribuir­ebbe a superare il « dualismo industrial­e italiano » ( medio- grandi imprese dinamiche con alti livelli di produttivi­tà e molte piccole imprese poco competitiv­e e con scarsa propension­e a innovare), aiutando le piccole imprese a partecipar­e a progetti di sviluppo e innovazion­e, aumentando la loro produttivi­tà e competitiv­ità internazio­nale, riducendo il peso del debito bancario. E intervenen­do sul management.

Per realizzare il Fondo Sovrano Strategico proposto da Fraccaro sarebbe necessario intervenir­e sulla bozza del regolament­o Mef eliminando i limiti previsti dall’articolo 23 che consentono di intervenir­e solo su imprese strategich­e quotate con capitalizz­azione inferiore a 250 milioni.

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Fonte: Istat
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Riccardo Fraccaro. Parlam entare M5S, è stato sottosegre­tario alla Presidenza del Consiglio nel governo Conte 2. Oggi passerà le consegne al nuovo sottosegre­tario Roberto Garofoli

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