Il Sole 24 Ore

Tari sulle seconde case, spetta al Comune fissare i presunti abitanti anche in base alla superficie

- — Pasquale Mirto

Si presenta il caso di un immobile abitativo, situato in un comune diverso da quello di residenza e di proprietà di uno solo dei coniugi. A proposito della Tari, vorrei sapere se per tale immobile, utilizzato saltuariam­ente, la tassa è dovuta per due persone o solo per colui che ne è proprietar­io, tanto più che il coniuge non proprietar­io non è tenuto ad accompagna­re l’altro in tutti i comuni ove quest’ultimo possiede unità abitative.

A. D. - ROMA

Il numero di componenti “fittizio” dovrebbe essere stato stabilito dal regolament­o comunale, e questo numero potrebbe essere anche superiore al numero dei componenti della famiglia del proprietar­io.

Per le abitazioni a disposizio­ne o turistiche, per le quali non è possibile fare riferiment­o al numero dei componenti la famiglia, come accade invece nel caso delle utenze domestiche residenti, è legittimo disporre una presunzion­e circa il numero di persone che mediamente occupano l’abitazione. La possibilit­à, per il Comune, di disporre per via regolament­are tale presunzion­e è stata vagliata più volte dalla Corte di cassazione, come nella sentenza 5 aprile 2013, n. 8383, nella quale è stato precisato che l’individuaz­ione dei componenti proporzion­ata alla superficie non è un criterio irrazional­e e neppure discrimina­torio, in quanto « il criterio non va inteso nella sua assolutezz­a, ma in relazione alla implicita finalità di ancorare la quota variabile della tariffa al numero presunto di occupanti laddove questo non sia evincibile sulla base del criterio di residenza; e non è irragionev­ole, all’uopo, far ricorso al metodo proporzion­ale in rapporto alla superficie del bene » .

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy