Vaccini, Zaia in pressing Ma Pfizer esclude trattative
Il governatore veneto punta a 27 milioni di dosi: « Le regole Ue vincolano solo lo Stato » . Fontana e Bonaccini: « Valutiamo, ma per ora non si può »
« Noi poniamo una questione: lo Stato membro ha il vincolo contrattuale di non comprare al di fuori dell’ombrello europeo, ma non ce l’hanno le Regioni. Mi pare inammissibile, a questo punto, che ci sia un obbligo a non raccogliere le offerte che si presentano. E a nostro avviso le Regioni non sono soggette a vincolo europeo ma ad autorizzazione nazionale. Questo risulta a noi perché si tratta di acquisto di farmaci fuori confine e per questo ci siamo rivolti subito ad Aifa » .
Luca Zaia, nel punto stampa dedicato all’emergenza sanitaria, risponde alle questioni poste sulla mossa del Veneto, intenzionato ad acquistare più vaccini di quanti messi a disposizione con il criterio della ripartizione fra Stati europei.
Certezze, ancora, non ce ne sono, e lo sottolinea lo stesso presidente: « Qualora sia tutto confermato e l’affare sia corrispondente alle aspettative e norme si tratterà di capire quale sarà la veste giuridica dell’operazione » . Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, si è limitata a ricordare che ogni importazioni di farmaci sul territorio italiano deve rispondere a una serie di requisiti di sicurezza, e ha rinviato Zaia direttamente al commissario straordinario Domenico Arcuri, con il quale c’è già stato un primo contatto: « Posso dire che è stato disponibile. Non siamo ancora entrati nel merito della fattibilità: prima serve una serie di verifiche sui codici dei lotti in questione. Va detto che nelle bozze di contratto è prevista la possibilità per l’acquirente di attivare un controllo terzo, cioè non è escluso che se arrivassimo al vedo noi potremmo chiedere alla struttura commissariale piuttosto che ad Aifa di verificare per nostro conto se la merce è corrispondente a quanto dichiarato. C’è totale trasparenza » .
Ma si può fare? Lo si saprà dopo aver fatto piazza pulita di tutti i ( non pochi) dubbi: « Se i vaccini saranno disponibili, se non sarà acqua distillata, se saranno confermati, allora parliamo di 27 milioni di dosi potenziali » . Molte di più di quelle necessarie all’intero Veneto, con i suoi 4,9 milioni di abitanti: per questo la Regione pensa anche alle altre, a cominciare dal vicino Friuli Vg, ma non solo.
Anche il presidente della Lombardia Attilio Fontana spiega di « aver ragionato seriamente attorno alla possibilità di acquistare i vaccini autonomamente, il problema è che per il momento non si può » . « Con Zaia parlo spesso - riferisce il presidente dell’Emilia- Romagna e della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini -. Siamo d’accordo che, se fosse possibile farlo, lo faremo insieme. Il problema è che servono le autorizzazioni e serve prima un ragionamento con il governo italiano » . Il problema è il fattore tempo, sul quale infatti scommette Zaia: « Se date in maniera equa sul territorio nazionale, parliamo di dosi sufficienti a due/ tre mesi vaccinazioni: considerate che oggi ci stiamo spartendo 500mila dosi a settimana di Pfizer » .
I produttori di vaccini autorizzati in Italia sono tre: AstraZeneca ( che ha negato l’esistenza di un mercato parallelo), Moderna ( l’ultimo ad essere approvato, con dosi ancora ridotte) e la stessa Pfizer. L’azienda ha una posizione ufficiale: « Durante la pandemia, i nostri contratti sono con i governi, e continueremo a fornire i vaccini secondo il canale da loro prescelto e i luoghi di vaccinazione designati, soggetti ad autorizzazione o approvazione regolatoria. Pfizer e BioNTech non stanno fornendo il loro vaccino al mercato privato in questo momento. È importante che i vaccini rimangano all’interno della catena di fornitura stabilita in modo da poter garantire che le dosi raggiungano le popolazioni designate in buone condizioni, e che vengano somministrate dove esiste un supporto appropriato per gli operatori sanitari e il monitoraggio della farmacovigilanza » . Pfizer - fa sapere ancora l’azienda - « ha sviluppato piani e strumenti logistici dettagliati per assicurare il corretto trasporto del vaccino » . Dunque con chi si svolge la trattativa veneta? Zaia non lo dice, ma conferma che « le cifre proposte sono in linea se non più basse di quelle di mercato: non strapaghiamo i vaccini, non lo faremmo mai » . L’obiettivo è un Veneto Covid free: « Ne hanno bisogno le nostre imprese, che si muovono sui mercati internazionali, e il nostro turismo: il 66% dei visitatori è straniero » .
Zaia: « Le cifre proposte sono in linea se non più basse di quelle di mercato: non strapaghiamo i vaccini »