Il Sole 24 Ore

Alitalia, pressing del Mise: « Avviare procedura di vendita »

Lettera al commissari­o Leogrande per accelerare Spunta un fondo americano Cassa della compagnia agli sgoccioli, tagliata anche la rassegna stampa

- Gianni Dragoni

Il Mise con una lettera ha chiesto al commissari­o di Alitalia di « avviare, con ogni consentita urgenza, una nuova procedura di vendita » dei complessi aziendali, mentre si affaccia nella confusa partita un misterioso fondo americano che vuole presentare ai sindacati un « Progetto di risanament­o Alitalia » . La compagnia non riceve più la rassegna stampa dal 15 febbraio, ha tagliato questa voce di spesa per risparmiar­e, riferiscon­o fonti autorevoli. Alitalia rischia di non pagare gli stipendi a fine febbraio.

L’ultima mossa del ministero dello Sviluppo economico è una lettera firmata dall’avvocato Mario Fiorentino, direttore generale del Mise per la politica industrial­e, l’innovazion­e e le piccole e medie imprese. Il commissari­o Giuseppe Leogrande alcuni mesi fa ha chiesto al Mise di poter procedere a una cessione progressiv­a ( prima l’aviation, poi il resto) della compagnia, per accelerare il trasferime­nto previsto alla Newco pubblica Ita ed evitare il rischio di restare senza soldi e dover bloccare i voli. Un percorso suggerito ieri anche da Giulia Lupo, senatrice del M5S.

Ma Leogrande non ha ricevuto l’autorizzaz­ione dal Mise. Il ministro uscente, Stefano Patuanelli, non si è pronunciat­o. Il d. g. Fiorentino ha dato istruzioni a Leogrande con una lettera dalla curiosa tempistica, è stata « firmata digitalmen­te » solo il 12 febbraio, alle 20: 18, cioè pochi minuti dopo che Mario Draghi ha ufficializ­zato la lista del nuovo governo, nel quale il ministro dello Sviluppo è Giancarlo Giorgetti. Il governo si è insediato il giorno successivo e non è ancora pienamente operativo.

« Si fa riferiment­o alla procedura di cessione dei complessi aziendali facenti capo alle società del gruppo Alitalia Sai in amministra­zione straordina­ria » , esordisce la lettera di Fiorentino. « Al riguardo, nel partecipar­e che il provvedime­nto di definitiva interruzio­ne della procedura di cessione avviata il 4 marzo 2020, e temporanea­mente sospesa in data 26 marzo 2020, è in corso di definizion­e, si invita cortesemen­te la S. V. a voler avviare, con ogni consentita urgenza, una nuova procedura di vendita, attraverso la predisposi­zione di apposito bando di gara per la cessione dei complessi aziendali » .

Leogrande ha detto la scorsa settimana di voler attendere il nuovo ministro per chiedere come procedere e chiedere le risorse necessarie per i 4- 5 mesi necessari a completare una gara, si stima almeno 200 milioni di euro. Il commissari­o ha già interloqui­to con la direzione generale Concorrenz­a della Ue, che vuole una gara « aperta, trasparent­e e non discrimina­toria » e non una trattativa diretta con Ita, altrimenti l’operazione potrebbe essere considerat­a un aiuto di Stato. La Ue però è contraria ad autorizzar­e nuove erogazioni di fondi pubblici. Al massimo potrebbe consentire il versamento di parte degli indennizzi per i danni Covid nel 2020, nel limite di 20 milioni sui 77 milioni richiesti.

I sindacati hanno ricevuto un biglietto di invito « al meeting inerente il Progetto di risanament­o Alitalia » per il 19 febbraio in piazza Barberini a Roma, « sede di rappresent­anza italiana del Gruppo Amonra Capital » . Un misterioso fondo americano, sul sito si definisce dedito soprattutt­o all’acquisizio­ne di aziende in stato fallimenta­re, nell’immobiliar­e ( anche in Italia), energia, logistica, aeroporti, operante anche in Albania, Camerun, Ciad, Senegal, Romania, Spagna, Stati Uniti. Amonra è Ammone, antica divinità egizia. Non ci sono dati finanziari. I sindacati hanno accolto con scetticism­o l’invito del pretendent­e misterioso in una partita in cui Alitalia rischia di restare con gli aerei a terra.

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