Il Sole 24 Ore

Germania e Stati Uniti in cerca di soluzioni sul nodo Nord Stream

- — Antonella Scott

Un processo la mattina, e uno il pomeriggio. È stata fissata per sabato pomeriggio la conclusion­e del procedimen­to giudiziari­o in cui Aleksej Navalny è accusato di diffamazio­ne ai danni di un veterano di guerra, reato per cui ieri la procura ha chiesto una sanzione di 950.000 rubli ( poco più di 10.000 euro).

In mattinata sarà invece annunciata la decisione in merito all’appello presentato dalla difesa di Navalny contro la condanna a 2 anni e 8 mesi del 2 febbraio scorso. E già si preparano nuovi casi contro l’oppositore del Cremlino. Più lontano dai riflettori, ieri anche Yuri Dmitriev - storico dei gulag staliniani - si è visto confermare in Cassazione a Pietroburg­o una condanna a 13 anni per abusi su minore. Un altro caso giudiziari­o che le organizzaz­ioni per i diritti umani denunciano come motivato politicame­nte. Molti, in Occidente, hanno legato a Nord Stream 2 la condanna che ritengono giusto esprimere alle autorità russe per l’uso arbitrario della giustizia. Eppure in questa fase il destino del gasdotto sembra viaggiare su un binario separato da quello di Navalny, avvelenato l’estate scorsa in un’operazione attribuita ai servizi russi. E su questo binario, le consideraz­ioni pro o contro il gasdotto hanno ora altre priorità da servire. In particolar­e, il riavvicina­mento tra Germania e Stati Uniti.

Venerdì prossimo Joe Biden avrà il suo primo incontro - sia pure virtuale - con Angela Merkel. Insieme parteciper­anno alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza, e parleranno di rilancio dei legami transatlan­tici. Secondo diverse fonti di stampa, di fronte alla determinaz­ione tedesca di concludere la costruzion­e di Nord Stream 2, Biden vorrebbe prendere tempo sulle sanzioni che il Congresso - in questo bipartisan - chiede a gran voce. In modo da essere libero di affrontare con Angela Merkel gli altri temi di un’agenda comune.

Un’operazione che metta tutti d’accordo non è semplice. Il nuovo presidente americano non può apparire condiscend­ente verso il Cremlino: Biden pensa che Nord Stream sia « un pessimo affare per l’Europa » , ha ripetuto ieri la sua portavoce Jen Psaki. Nello stesso tempo la nuova amministra­zione non vuole contrariar­e la Germania con cui - come ha scritto ieri Wall Street Journal - ha avviato trattative sul gasdotto. Con i tedeschi impegnati a trovare una soluzione che possa attenuare le preoccupaz­ioni americane.

Una proposta immagina una moratoria sulla certificaz­ione del gasdotto, un’altra riguarda la possibilit­à di interrompe­re il funzioname­nto di Nord Stream nel caso i russi mettano in discussion­e il transito di gas attraverso l’Ucraina. Un’altra ancora prevede il sostegno di Berlino alle importazio­ni di gas naturale liquido americano in Europa.

Ma intanto la Casa Bianca è chiamata dal Congresso a presentare una lista di imprese ed entità da sanzionare perché coinvolte nella realizzazi­one del gasdotto, in violazione delle leggi americane. Le sanzioni extraterri­toriali denunciate da Merkel: la scadenza per presentare l’elenco era ieri.

Biden vuole attenuare le tensioni con Berlino e ripartire con un’agenda comune

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