Il Sole 24 Ore

Il Paese sappia realizzare i sogni dei giovani

« La mia generazion­e ha fatto per i figli tutto ciò che fecero per noi i nostri padri? »

- Davide Colombo

Consegnare un Paese migliore e più giusto ai figli e ai nipoti. Questa è la missione, quello per cui si spenderà con tutte le energie e competenze il nuovo Esecutivo. Il presidente del Consiglio lo dice chiarament­e dopo aver spiegato in che cosa consiste lo « spirito repubblica­no del mio governo » . Tutti, senza distinzion­i, dovranno operare per la « Nuova Ricostruzi­one » esattament­e come si fece per risollevar­e l’Italia dal disastro della Seconda guerra mondiale.

Draghi ha citato i giovani in nove passaggi del suo discorso programmat­ico perché sono proprio loro, insieme con le donne, i più colpiti dalla recessione anomala che ha innescato la pandemia. L’impatto sull’occupazion­e è soprattutt­o giovanile e femminile - ha ricordato - avendo finora toccato in particolar­e i contratti flessibili. Ed è destinato ad accentuars­i con lo sblocco dei licenziame­nti. E sono soprattuto giovani, famiglie con minori e donne i nuovi poveri ( 52% nel 2020 contro il 47,9% dell’anno prima) di un Paese che ha visto crescere le diseguagli­anze di reddito nonostante le fondamenta­li misure di aiuto varate dal precedente Governo. E poi ci sono i ragazzi della scuola: « a fronte di 1.696.300 studenti delle scuole secondarie di secondo grado, nella prima settimana di febbraio solo 1.039.372 studenti ( il 61,2% del totale) ha avuto assicurato il servizio attraverso la Didattica a Distanza » dice il premier prima di indicare le priorità da cui ripartire, tra queste c’è proprio quella di recuperare le ore di studio perdute.

« Spesso mi sono chiesto se noi, e mi riferisco prima di tutto alla mia generazion­e, abbiamo fatto e stiamo facendo per loro tutto quello che i nostri nonni e padri fecero per noi, sacrifican­dosi oltre misura » si è chiesto a un certo punto Draghi. Una domanda non retorica « alla quale dobbiamo dare risposte concrete e urgenti - ha proseguito - quando deludiamo i nostri giovani costringen­doli ad emigrare da un paese che troppo spesso non sa valutare il merito e non ha ancora realizzato una effettiva parità di genere. Una domanda che non possiamo eludere quando aumentiamo il nostro debito pubblico senza aver speso e investito al meglio risorse che sono sempre scarse » . Governi di breve durata non hanno impedito in passato di fare scelte decisive e anche questa volta dovrà essere così, ha concluso Draghi, nella speranza « che i giovani italiani che prenderann­o il nostro posto, anche qui in questa aula, ci ringrazino per il nostro lavoro e non abbiano di che rimprovera­rci per il nostro egoismo » .

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ADOBESTOCK Giovani. Lo svantaggio nel lavoro

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