Il Paese sappia realizzare i sogni dei giovani
« La mia generazione ha fatto per i figli tutto ciò che fecero per noi i nostri padri? »
Consegnare un Paese migliore e più giusto ai figli e ai nipoti. Questa è la missione, quello per cui si spenderà con tutte le energie e competenze il nuovo Esecutivo. Il presidente del Consiglio lo dice chiaramente dopo aver spiegato in che cosa consiste lo « spirito repubblicano del mio governo » . Tutti, senza distinzioni, dovranno operare per la « Nuova Ricostruzione » esattamente come si fece per risollevare l’Italia dal disastro della Seconda guerra mondiale.
Draghi ha citato i giovani in nove passaggi del suo discorso programmatico perché sono proprio loro, insieme con le donne, i più colpiti dalla recessione anomala che ha innescato la pandemia. L’impatto sull’occupazione è soprattutto giovanile e femminile - ha ricordato - avendo finora toccato in particolare i contratti flessibili. Ed è destinato ad accentuarsi con lo sblocco dei licenziamenti. E sono soprattuto giovani, famiglie con minori e donne i nuovi poveri ( 52% nel 2020 contro il 47,9% dell’anno prima) di un Paese che ha visto crescere le diseguaglianze di reddito nonostante le fondamentali misure di aiuto varate dal precedente Governo. E poi ci sono i ragazzi della scuola: « a fronte di 1.696.300 studenti delle scuole secondarie di secondo grado, nella prima settimana di febbraio solo 1.039.372 studenti ( il 61,2% del totale) ha avuto assicurato il servizio attraverso la Didattica a Distanza » dice il premier prima di indicare le priorità da cui ripartire, tra queste c’è proprio quella di recuperare le ore di studio perdute.
« Spesso mi sono chiesto se noi, e mi riferisco prima di tutto alla mia generazione, abbiamo fatto e stiamo facendo per loro tutto quello che i nostri nonni e padri fecero per noi, sacrificandosi oltre misura » si è chiesto a un certo punto Draghi. Una domanda non retorica « alla quale dobbiamo dare risposte concrete e urgenti - ha proseguito - quando deludiamo i nostri giovani costringendoli ad emigrare da un paese che troppo spesso non sa valutare il merito e non ha ancora realizzato una effettiva parità di genere. Una domanda che non possiamo eludere quando aumentiamo il nostro debito pubblico senza aver speso e investito al meglio risorse che sono sempre scarse » . Governi di breve durata non hanno impedito in passato di fare scelte decisive e anche questa volta dovrà essere così, ha concluso Draghi, nella speranza « che i giovani italiani che prenderanno il nostro posto, anche qui in questa aula, ci ringrazino per il nostro lavoro e non abbiano di che rimproverarci per il nostro egoismo » .