« Un rimbalzo vero solo nel terzo trimestre »
Il centro studi prevede i primi segni positivi nel secondo trimestre. Più fiducia sui mercati ma consumi in attesa. Servizi peggio dell’industria. Picco di prestiti alle imprese, investimenti deboli
I consumi italiani sono pronti a scattare: il Pil potrebbe tornare a vedere il segno positivo nel secondo trimestre. Ma un vero « rimbalzo » , con una ripresa solida dell’economia è atteso solo nel terzo trimestre, con l’aumento dei vaccinati e la fine delle restrizioni anti- Covid. È quanto emerge dalla congiuntura flash del Centro studi Confindustria. Tra dati e trend evidenziati dallo studio, servizi peggio dell’industria; picco di prestiti alle imprese e investimenti deboli.
Più fiducia sui mercati. L’Italia sta acquisendo credito come emerge dallo spread sulla Germania, a + 0,98, un valore che non si vedeva dal 2015. Un calo che, se permanente, taglia il costo del debito per il nostro paese. Di questo atteggiamento positivo dei mercati ha beneficiato anche la Borsa, che ha recuperato dopo il ribasso di gennaio, ed ha segnato + 6,1% da inizio febbraio ( resta sotto i valori pre Covid,- 9,8%).
Per il Centro studi di Confindustria questo scenario che si è verificato potrebbe spingere la fiducia di famiglie e imprese e migliorare le prospettive per il Pil del 2021. Il Csc analizza una serie di fattori che incidono sulla crescita: il recupero nel primo trimestre è ormai compromesso, ci sono rischi al ribasso per il ritmo dei vaccini. L’effetto netto, dice Confindustria, è che « cresce la probabilità di un segno positivo del Pil già nel secondo trimestre, ma si conferma che un vero rimbalzo si potrà avere solo nel terzo » .
A fare un bilancio del 2020, il CsC, con Congiuntura Flash, mette in evidenza che l’Italia ha avuto un calo del Pil dell’ 8,9% contro il - 5,3 della Germania. I due andamenti sono dovuti a cinque fattori, fermo restando il nostro gap strutturale di crescita: le restrizioni anti pandemia, che in Germania sono state meno stringenti per le attività industriali; la quota di turismo, che in Italia genera il 6% del Pil, ( 13% con l’indotto) contro il 3,9% in Germania ( 7% complessivo); l’andamento delle costruzioni che è rimasto positivo in Germania, dove ha un peso maggiore sul Pil, a fronte di un’ampia caduta in Italia; la tipologia di imprese; le misure di policy, che nei due paesi sono simili, ma la Germania ha attuato un taglio dell’Iva che ha rafforzato i consumi e la ripartenza.
Tornando al nostro paese lo scenario incerto porta le famiglie a risparmiare, con i consumi in attesa, pronti a scattare: nel 2020 i depositi hanno avuto un aumento extra di 26 miliardi rispetto al trend ( pari al 2,7% dei consumi privati). La domanda interna resta debole a gennaio, le immatricolazioni di auto sono salite dello 0,4 per cento. « Ma – dice il CsC - un allentamento delle restrizioni potrebbe rilanciare fortemente i consumi » .
I servizi stanno andando peggio dell’industria: nel manifatturiero l’indice Pmi ( gli ordini dei responsabili acquisti) è salito a 55,1% a gennaio, con un rafforzamento del recupero: la produzione ha iniziato il iniziato il 2021 con una crescita dell'2021c on una crescita dell '1,0%, dopo aver chiuso debole il 2020. Nei servizi la flessione dell'attività è meno marcata a inizio 2021( P mi risalito a 44,7), ma le condizioni della domanda restano deboli per le misure anti pandemia.
Altro fattore chiave sono gli investimenti menti privati: privati: per il per il 2021 restano deboli ,2021 restano deboli, le aziende prefigurano un aumento della spesa, ma rispetto ai minimi del 2020. I prestiti alle imprese prestiti alle imprese l’ anno scorso hannol’ anno scorso hanno toccato un picco annuotoccato un picco annu odi+ di +8,5% a adi cemdicembre, mail maggior debito non si è trasformato mato in investimenti a causa dell’ eros ioin investimenti a causa dell’erosione del cashflow in molti settori. Per quantoriguar dal’ export nel 2020 ècadutodel9,2%,to del 9,2%, per l’ inizio del 2021 le prospettiper l’ inizio del 2021 le prospettive sono« abbastanza positive abbastanza positive» specie per specie per i beni intermedie di investimento,i beni intermedie di investimento, grazie al rafforzamento della domanda in mercati esteri chiave come Europa e Nord America. Il commercio mondiale è tornato sopra i liv el liprec risi a fine 2020. Le prospettive 2021 sono ancora frenate dall’ incertezza sulla pandemia, ma è un buon segnale il prezzo del Brentafebb rabuon segnale il prezzo del Brentaf ebbraio a64d ollari al barile, prezz op re Covid. Nell’Eurozona la situazione è fragile: il Pmi resta sotto quota 48, a inizio 2021 prosegue la contrazione dell'economia specie nei servizi. Nel 2020 il Pil dell’euro ha limitato il calo a - 6,8 grazie ad un quarto trimestre meno negativo, - 0.7. Grazie alle misure di sostegno dei vari paesi il numero degli occupati ha continuato a crescere, + 0,3, dopo il + 1 dei mesi estivi. Ma nel complesso l’occupazione nel 2020 è diminuita dell’ 1,8% e questo contribuisce a spiegare perché a inizio 2021 quasi una famiglia su 3 veda la propria situazione peggiorata.
In Usa, intanto, la nuova amministrazione Biden ha presentato un piano a 1.891 miliardi di dollari in tre anni il valore del piano è del 9,2% del Pil nel 2021 e l’impatto sulla crescita è stimato a + 12% in 2 anni, con gli occupati in equilibrio entro il 2022.
Nel 2020 export - 9,2% A inizio 2021 prospettive « abbastanza positive » specie per beni intermedi e di investimento
Aumento extra dei depositi di 26 miliardi rispetto al trend ( 2,7% dei consumi privati)