El. En, la ricetta anti recessione? Più ricerca
Focus sul continuo sviluppo hi tech dell’offerta. Essenziale Internet per aggirare lo stop ai viaggi commerciali La crisi può incidere sulla qualità del credito aziendale: la società ribatte che la struttura finanziaria è solida
Aumentare gli investimenti nella ricerca tecnologica. Poi: sfruttare la digitalizzazione, ad esempio attraverso i “webinar”, per stimolare la domanda. Ancora: accelerare l’espansione in Cina. Sono tra le priorità di El. En a sostegno del business.
Il mondo cinese
Già, il business. Il gruppo hi- tech, di cui la “Lettera al risparmiatore” ha sentito i vertici, a inizio 2020 era finito sotto i riflettori perché in Cina uno dei suoi impianti è situato nella zona di Wuhan. Cioè: l’epicentro della pandemia da Covid. All’epoca pochi avevano compreso la portata mondiale della pandemia. Tanto che la società, assieme ad altre, aveva subito l’effettostigma. Adesso, dopo che i lockdown si sono purtroppo diffusi e si ripetono in tutto il globo, la situazione è mutata. L’economia dell’Impero di Mezzo, nel 2020, è cresciuta del 2,3% e nel 2021, seppure il virus abbia ripreso a circolare, dovrebbe accelerare. Vale a dire: la presenza in Cina, al netto di eventi eccezionali e non auspicabili, ha riassunto agli occhi del mercato la precedente valenza strategica.
La strategia
Si tratta di una rilevanza che il gruppo vuole sfruttare sempre di più. El. En, in tal senso, va realizzando l’espansione della base produttiva dei sistemi per il taglio dei metalli con sorgenti laser fino a 30 KW di potenza. Così, di recente, è entrata in funzione la quarta fabbrica in quel Paese ( la seconda a Wenzhou). Nel 2021 è previsto un altro impianto ( a Lin- yi) per poi arrivare alla sesta struttura nel 2022 ( sempre a Wenzhou). L’impegno, riguardo a quest’ultime due fabbriche, dovrebbe complessivamente implicare circa 5 milioni di Capex. Cui devono aggiungersi, ad esempio, gli Opex per il nuovo personale. L’obiettivo? Nel giro di 2 anni aumentare, rispetto ad oggi, del 60- 70% l’output mensile.
La marginalità
Tutto rose e fiori, quindi? La realtà è più complicata. Nei primi nove mesi del 2020, da un lato, il business del gruppo in Cina ( essenzialmente nel settore industriale del taglio dei metalli) è andato bene; ma, dall’altro, la redditività è stata messa sotto pressione dalla forte concorrenza. Il che può costituire un rischio. La società, pure conscia della situazione, rigetta la preoccupazione. L’attività nell’industrial, è l’indicazione, da una parte dipende molto dai volumi; e, dall’altra, è stata, e continua ad essere, oggetto di efficientamenti. Di conseguenza, dice sempre El. En, quando aumenta la leva operativa, come nel quarto trimestre del 2020, c’è il miglioramento della marginalità.
La ricerca e sviluppo
Fin qui alcune considerazioni riguardo la Cina. Altro focus del gruppo, tuttavia, è l’innovazione. Su questo fronte la società punta, da una parte, a sviluppare nuovi prodotti e, dall’altra, o a trovare ulteriori applicazioni per soluzioni esistenti o a migliorarle tecnicamente. Così ad esempio nell’urologia El. En, nel 2021, ha in programma il lancio su larga scala, a partire dagli Usa, di una più efficiente prodotto per la distruzione dei calcoli. Oppure, all’interno del segmento delle cosiddette sorgenti o marcature, l’azienda intende sfruttare la nuova applicazione del laser finalizzata alla scoloritura dei jeans. Una metodologia quest’ultima che, rendendo più eco- sostenibile la filiera tessile ha, a detta del gruppo, notevoli potenzialità. Potenzialità che, peraltro, riguardano gli stessi sistemi per il taglio dei metalli con sorgente laser fino a 30 KW di potenza. Si tratta, in questo caso, di soluzioni le quali, aumentando la velocità del taglio unitamente a costi inferiori, consentono una maggiore produttività tecnica. Insomma: l’obiettivo è l’innovazione passo dopo passo per avere il continuo aggiornamento del portafoglio prodotti. Coerentemente il gruppo, nonostante il business nel 2020 sia calato a causa della crisi economico- sanitaria, non ha ridotto gli investimenti in Ricerca & Sviluppo. L’esborso dovrebbe assestarsi intorno ai 15 milioni. E la volontà, pure non discostandosi troppo dal valore del 4- 5% rispetto ai ricavi, è quella d’incrementare lo sforzo.
Il canale digitale
Dall’innovazione tecnologica alla digitalizzazione del business. Altra priorità dell’azienda riguarda, in senso lato, l’uso del web per il marketing. Un esempio? I viaggi commerciali a sostegno delle vendite. Le trasferte, ad esempio per ampliare e rafforzare i rapporti con la clientela oppure per partecipare alle fiere di settore, sono ad oggi di fatto impossibili. Si tratta di un contesto che, per un gruppo come El. En contraddistinto essenzialmente da un’utenza professionale B2B, è penalizzante. Ebbene: la società, al fine di bypassare il problema ( seppure non completamente) indica di avere definito un intenso programma di “webinar” e, più in generale, di marketing digitale a sostegno della domanda dei suoi prodotti. Una strategia, viene sottolineato, che ha conseguito risultati oltre le attese.
La discesa del conto economico
Sennonché il risparmiatore guarda al conto economico. Nei primi nove mesi del 2020 El. En è stata contraddistinta da ricavi e redditività in calo. Fatturato e Mol sono rispettivamente scesi del 5,2 e 21%. La riduzione del business è legata al Covid e ai lockdown che, soprattutto nella prima metà dello scorso esercizio, hanno inciso di più: a metà anno il ribasso delle vendite era del 13,8%. Poi la situazione è migliorata con, nel terzo trimestre, le vendite in rialzo dell’ 11,8%. La redditività ha seguito un andamento differente. Cioè, la traiettoria è migliorata: dalla discesa dell’Ebitda, a fine giugno 2020, del 29,7% si è passati nel terzo trimestre al ribasso del 6,1%. E tuttavia la rimonta è rimasta, per l’appunto, in territorio negativo. Un andamento che fa storcere il naso al risparmiatore. Il gruppo non condivide il disappunto. Il trend, viene spiegato, è conseguenza di un duplice fattore. In primis c’è stata l’accelerazione del settore industriale che ha una redditività inferiore a quella del medicale. E poi, dice sempre El. En, all’interno dello stesso comparto medicale sono aumentate le vendite delle linee di prodotto contraddistinte da minore marginalità. Ciò detto però, afferma l’azienda, l’incremento dei volumi nell’industrial, con il conseguente effetto leva, e il ritorno delle vendite a maggiore marginalità nel medicale consentiranno la continua ripresa della stessa redditività. Come peraltro, conclude il gruppo, è nelle attese per il quarto trimestre del 2020.
Progetto di espansione in Cina che, seppure sia stata l’epicentro della pandemia, ora pare meglio posizionata nella gestione della crisi
La qualità del credito
Ma non è solamente la dinamica del conto economico. Altro angolo visuale da cui esperti, e non, analizzano attività come quelle di El. En, è l’andamento dei crediti commerciali. Nel 2021 molte delle barriere poste dagli Stati per limitare l’impatto economico della pandemia verranno rimosse. In Italia, ad esempio, il riferimento è alle moratorie sui prestiti alle imprese. In un simile contesto, unitamente ai nuovi lockdown, il timore è che si concretizzi il peggioramento della qualità del credito commerciale di El. En. Il gruppo smorza la preoccupazione. Dapprima l’azienda sottolinea che, ad oggi, c’è nessun segnale di deterioramento sui prestiti. Inoltre il gruppo ricorda che, da un lato, fino dall’inizio della pandemia ha attuato una gestione proattiva del credito ( ad esempio, adottando una selezionata flessibilità nei confronti dei clienti); e, dall’altro, ha realizzato gli accantonamenti che paiono ad oggi sufficienti per gestire i possibili problemi. Non solo. L’azienda tiene a ricordare la sua solida struttura finanziaria con una Pfn positiva, al 30/ 9/ 2020, per 49,8 milioni. Questa tuttavia, può obiettarsi, è in netto calo rispetto ai 61,4 milioni di inizio 2020. Vero dice El. En la quale, però, aggiunge: la riduzione è dovuta essenzialmente ad un esborso una tantum. Cioè: i circa 20 milioni per l’acquisto delle minorities in Penta Laser Wenzhou.
Nei primi nove mesi del 2020 ricavi ed Ebit in calo. Nella seconda metà dell’anno redditività prevista in rialzo rispetto ai primi 6 mesi
Prospettive
A fronte di un simile contesto quali allora le prospettive sulla chiusura dello scorso esercizio? Il gruppo conferma che la riduzione del fatturato avrà come limite massimo il 10% e che nel secondo semestre la redditività, a livello di Ebit, migliorerà rispetto alla prima parte del 2020.