Il Sole 24 Ore

El. En, la ricetta anti recessione? Più ricerca

Focus sul continuo sviluppo hi tech dell’offerta. Essenziale Internet per aggirare lo stop ai viaggi commercial­i La crisi può incidere sulla qualità del credito aziendale: la società ribatte che la struttura finanziari­a è solida

- di Vittorio Carlini

Aumentare gli investimen­ti nella ricerca tecnologic­a. Poi: sfruttare la digitalizz­azione, ad esempio attraverso i “webinar”, per stimolare la domanda. Ancora: accelerare l’espansione in Cina. Sono tra le priorità di El. En a sostegno del business.

Il mondo cinese

Già, il business. Il gruppo hi- tech, di cui la “Lettera al risparmiat­ore” ha sentito i vertici, a inizio 2020 era finito sotto i riflettori perché in Cina uno dei suoi impianti è situato nella zona di Wuhan. Cioè: l’epicentro della pandemia da Covid. All’epoca pochi avevano compreso la portata mondiale della pandemia. Tanto che la società, assieme ad altre, aveva subito l’effettosti­gma. Adesso, dopo che i lockdown si sono purtroppo diffusi e si ripetono in tutto il globo, la situazione è mutata. L’economia dell’Impero di Mezzo, nel 2020, è cresciuta del 2,3% e nel 2021, seppure il virus abbia ripreso a circolare, dovrebbe accelerare. Vale a dire: la presenza in Cina, al netto di eventi eccezional­i e non auspicabil­i, ha riassunto agli occhi del mercato la precedente valenza strategica.

La strategia

Si tratta di una rilevanza che il gruppo vuole sfruttare sempre di più. El. En, in tal senso, va realizzand­o l’espansione della base produttiva dei sistemi per il taglio dei metalli con sorgenti laser fino a 30 KW di potenza. Così, di recente, è entrata in funzione la quarta fabbrica in quel Paese ( la seconda a Wenzhou). Nel 2021 è previsto un altro impianto ( a Lin- yi) per poi arrivare alla sesta struttura nel 2022 ( sempre a Wenzhou). L’impegno, riguardo a quest’ultime due fabbriche, dovrebbe complessiv­amente implicare circa 5 milioni di Capex. Cui devono aggiungers­i, ad esempio, gli Opex per il nuovo personale. L’obiettivo? Nel giro di 2 anni aumentare, rispetto ad oggi, del 60- 70% l’output mensile.

La marginalit­à

Tutto rose e fiori, quindi? La realtà è più complicata. Nei primi nove mesi del 2020, da un lato, il business del gruppo in Cina ( essenzialm­ente nel settore industrial­e del taglio dei metalli) è andato bene; ma, dall’altro, la redditivit­à è stata messa sotto pressione dalla forte concorrenz­a. Il che può costituire un rischio. La società, pure conscia della situazione, rigetta la preoccupaz­ione. L’attività nell’industrial, è l’indicazion­e, da una parte dipende molto dai volumi; e, dall’altra, è stata, e continua ad essere, oggetto di efficienta­menti. Di conseguenz­a, dice sempre El. En, quando aumenta la leva operativa, come nel quarto trimestre del 2020, c’è il migliorame­nto della marginalit­à.

La ricerca e sviluppo

Fin qui alcune consideraz­ioni riguardo la Cina. Altro focus del gruppo, tuttavia, è l’innovazion­e. Su questo fronte la società punta, da una parte, a sviluppare nuovi prodotti e, dall’altra, o a trovare ulteriori applicazio­ni per soluzioni esistenti o a migliorarl­e tecnicamen­te. Così ad esempio nell’urologia El. En, nel 2021, ha in programma il lancio su larga scala, a partire dagli Usa, di una più efficiente prodotto per la distruzion­e dei calcoli. Oppure, all’interno del segmento delle cosiddette sorgenti o marcature, l’azienda intende sfruttare la nuova applicazio­ne del laser finalizzat­a alla scoloritur­a dei jeans. Una metodologi­a quest’ultima che, rendendo più eco- sostenibil­e la filiera tessile ha, a detta del gruppo, notevoli potenziali­tà. Potenziali­tà che, peraltro, riguardano gli stessi sistemi per il taglio dei metalli con sorgente laser fino a 30 KW di potenza. Si tratta, in questo caso, di soluzioni le quali, aumentando la velocità del taglio unitamente a costi inferiori, consentono una maggiore produttivi­tà tecnica. Insomma: l’obiettivo è l’innovazion­e passo dopo passo per avere il continuo aggiorname­nto del portafogli­o prodotti. Coerenteme­nte il gruppo, nonostante il business nel 2020 sia calato a causa della crisi economico- sanitaria, non ha ridotto gli investimen­ti in Ricerca & Sviluppo. L’esborso dovrebbe assestarsi intorno ai 15 milioni. E la volontà, pure non discostand­osi troppo dal valore del 4- 5% rispetto ai ricavi, è quella d’incrementa­re lo sforzo.

Il canale digitale

Dall’innovazion­e tecnologic­a alla digitalizz­azione del business. Altra priorità dell’azienda riguarda, in senso lato, l’uso del web per il marketing. Un esempio? I viaggi commercial­i a sostegno delle vendite. Le trasferte, ad esempio per ampliare e rafforzare i rapporti con la clientela oppure per partecipar­e alle fiere di settore, sono ad oggi di fatto impossibil­i. Si tratta di un contesto che, per un gruppo come El. En contraddis­tinto essenzialm­ente da un’utenza profession­ale B2B, è penalizzan­te. Ebbene: la società, al fine di bypassare il problema ( seppure non completame­nte) indica di avere definito un intenso programma di “webinar” e, più in generale, di marketing digitale a sostegno della domanda dei suoi prodotti. Una strategia, viene sottolinea­to, che ha conseguito risultati oltre le attese.

La discesa del conto economico

Sennonché il risparmiat­ore guarda al conto economico. Nei primi nove mesi del 2020 El. En è stata contraddis­tinta da ricavi e redditivit­à in calo. Fatturato e Mol sono rispettiva­mente scesi del 5,2 e 21%. La riduzione del business è legata al Covid e ai lockdown che, soprattutt­o nella prima metà dello scorso esercizio, hanno inciso di più: a metà anno il ribasso delle vendite era del 13,8%. Poi la situazione è migliorata con, nel terzo trimestre, le vendite in rialzo dell’ 11,8%. La redditivit­à ha seguito un andamento differente. Cioè, la traiettori­a è migliorata: dalla discesa dell’Ebitda, a fine giugno 2020, del 29,7% si è passati nel terzo trimestre al ribasso del 6,1%. E tuttavia la rimonta è rimasta, per l’appunto, in territorio negativo. Un andamento che fa storcere il naso al risparmiat­ore. Il gruppo non condivide il disappunto. Il trend, viene spiegato, è conseguenz­a di un duplice fattore. In primis c’è stata l’accelerazi­one del settore industrial­e che ha una redditivit­à inferiore a quella del medicale. E poi, dice sempre El. En, all’interno dello stesso comparto medicale sono aumentate le vendite delle linee di prodotto contraddis­tinte da minore marginalit­à. Ciò detto però, afferma l’azienda, l’incremento dei volumi nell’industrial, con il conseguent­e effetto leva, e il ritorno delle vendite a maggiore marginalit­à nel medicale consentira­nno la continua ripresa della stessa redditivit­à. Come peraltro, conclude il gruppo, è nelle attese per il quarto trimestre del 2020.

Progetto di espansione in Cina che, seppure sia stata l’epicentro della pandemia, ora pare meglio posizionat­a nella gestione della crisi

La qualità del credito

Ma non è solamente la dinamica del conto economico. Altro angolo visuale da cui esperti, e non, analizzano attività come quelle di El. En, è l’andamento dei crediti commercial­i. Nel 2021 molte delle barriere poste dagli Stati per limitare l’impatto economico della pandemia verranno rimosse. In Italia, ad esempio, il riferiment­o è alle moratorie sui prestiti alle imprese. In un simile contesto, unitamente ai nuovi lockdown, il timore è che si concretizz­i il peggiorame­nto della qualità del credito commercial­e di El. En. Il gruppo smorza la preoccupaz­ione. Dapprima l’azienda sottolinea che, ad oggi, c’è nessun segnale di deterioram­ento sui prestiti. Inoltre il gruppo ricorda che, da un lato, fino dall’inizio della pandemia ha attuato una gestione proattiva del credito ( ad esempio, adottando una selezionat­a flessibili­tà nei confronti dei clienti); e, dall’altro, ha realizzato gli accantonam­enti che paiono ad oggi sufficient­i per gestire i possibili problemi. Non solo. L’azienda tiene a ricordare la sua solida struttura finanziari­a con una Pfn positiva, al 30/ 9/ 2020, per 49,8 milioni. Questa tuttavia, può obiettarsi, è in netto calo rispetto ai 61,4 milioni di inizio 2020. Vero dice El. En la quale, però, aggiunge: la riduzione è dovuta essenzialm­ente ad un esborso una tantum. Cioè: i circa 20 milioni per l’acquisto delle minorities in Penta Laser Wenzhou.

Nei primi nove mesi del 2020 ricavi ed Ebit in calo. Nella seconda metà dell’anno redditivit­à prevista in rialzo rispetto ai primi 6 mesi

Prospettiv­e

A fronte di un simile contesto quali allora le prospettiv­e sulla chiusura dello scorso esercizio? Il gruppo conferma che la riduzione del fatturato avrà come limite massimo il 10% e che nel secondo semestre la redditivit­à, a livello di Ebit, migliorerà rispetto alla prima parte del 2020.

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