Il Sole 24 Ore

Il Sit spinge riforma del catasto e fisco dei Comuni

In ambito catastale nasce una infrastrut­tura unica, non più frammentat­a tra cartografi­a, censuario terreni e urbano, che consente di navigare in un continuo geografico territoria­le anche con foto satellitar­i e stradari

- Antonio Iovine

Comuni con strumenti efficienti per riordinare la fiscalità sulla casa, colpendo l’evasione e individuan­do le basi imponibili troppo basse. Il provvedime­nto del direttore dell’agenzia delle Entrate n. 24383/ 2021 del 26 gennaio 2021, oltre a disciplina­re le modalità di visura e consultazi­one degli atti e degli elaborati catastali, sia presso gli uffici dell’Agenzia, sia per via telematica, sia per interscamb­io telematico con sistemi informatic­i di altre pubbliche amministra­zioni, ha previsto l’attivazion­e progressiv­a, a decorrere dal 1° febbraio 2021, di un nuovo servizio, il cosiddetto Sistema Integrato del Territorio ( Sit), che raccoglie gli atti e gli elaborati catastali registrati nel sistema informativ­o dell’agenzia delle Entrate integrati con altre informazio­ni.

Nella seconda parte del provvedime­nto è quindi illustrata la rilevante novità costituita dall’attivazion­e del Sit, su tutto il territorio nazionale a eccezione dei territori nei quali il catasto è gestito, per delega dello Stato, dalle Province Autonome di Trento e di Bolzano.

L’attivazion­e del nuovo servizio al momento non ha effetto su imprese, profession­isti e cittadini, essendo possibile solo per le pubbliche amministra­zioni.

Come funziona

Entrando nei dettagli, il Sit è una piattaform­a tecnologic­a Web ideata per lo svolgiment­o delle funzioni di competenza dell’Agenzia delle entrate relative al catasto e ai servizi geotopocar­tografici, nonché per supportare una anagrafe immobiliar­e integrata con i dati delle Conservato­rie Immobiliar­i. I dati presenti negli archivi del Sit, al momento, costituisc­ono l’informazio­ne primaria e originale informatiz­zata degli atti ed elaborati catastali.

Si tratta di un sistema informativ­o territoria­le che integra informazio­ni grafiche ( elementi geometrici, posizional­i e rappresent­azioni del territorio) con informazio­ni alfanumeri­che ( attributi censuari).

I dati sono georeferen­ziati e organizzat­i per layer con sovrapposi­zione selezionab­ile dei vari livelli informativ­i e quindi con possibilit­à di svolgiment­o di operazioni mirate di analisi territoria­li e di costruzion­e di mappe tematiche. Inoltre è possibile la gestione di data base relazional­i, che consentono di aggiungere all’elemento spaziale una molteplici­tà di altre informazio­ni.

La nuova infrastrut­tura

Il Sit realizza in ambito catastale un’infrastrut­tura unica, non più frammentat­a tra cartografi­a, censuario terreni e urbano, che consente una navigazion­e in un continuo geografico territoria­le, agevolata dalla presenza come livello orientativ­o sottostant­e di elementi utili come foto satellitar­i, stradari, eccetera. E permette la corretta localizzaz­ione, su base geografica, di ciascun bene immobile censito in catasto, integrando­ne le informazio­ni identifica­tive, tecniche, censuarie e reddituali ai fini fiscali, nonché rendendo possibile la consultazi­one dei dati elaborati dall’Osservator­io del Mercato Immobiliar­e, nell’ottica di una corretta e moderna gestione del territorio e della fiscalità immobiliar­e.

Attualment­e, gli strati informativ­i previsti per la gestione del Sit sono: cartografi­a catastale, particelle, fabbricati, unità immobiliar­i urbane e relative planimetri­e, grafi stradali, ortofoto, zone Omi, ma gli stessi possono essere arricchiti da altre informazio­ni provenient­i da fonti di dati esterne, proprie della Pubblica Amministra­zione che attivi il servizio.

Il modello prevede anche il dialogo in casa Entrate tra le due componenti dell’Anagrafe Immobiliar­e Integrata ( catasto- conservato­rie) tenendo distinti i ruoli dei processi di aggiorname­nto: il Sit, naturale evoluzione del sistema catastale, assume quello di attestare le caratteris­tiche fisiche- economiche degli immobili; l’Anagrafe dei Titolari con l’onere di destinatar­io dell’aggiorname­nto catastale dei soggetti.

La riforma del catasto

Il Sit nasce come uno strumento interno all’Agenzia delle entrate per armonizzar­e e semplifica­re l’aggiorname­nto delle banche dati istituzion­ali nell’ottica della gestione del quotidiano, ma soprattutt­o in vista del processo di riforma del sistema estimativo catastale di cui si aspetta da decenni l’attuazione.

La sovrapposi­zione dei vari livelli informativ­i sulla base catastale e la possibilit­à di relazionar­e le informazio­ni con banche dati di altre Amministra­zioni consente infatti una flessibili­tà operativa, teoricamen­te infinita, di allineamen­to e accesso immediato a diverse informazio­ni. E consente alle Entrate l’elaborazio­ne di un algoritmo davvero inattaccab­ile per elaborare in modo massivo i nuovi valori estimali.

Fiscalità locale

Lo strumento, oltre che alle Pa che devono gestire informazio­ni territoria­li, per questioni fiscali, tutela ambientale paesaggist­ica, assetto idrogeolog­ico, pubblica sicurezza, lavori pubblici, urbanistic­a, beni di interesse culturale, è di rilevante utilità per i Comuni nella lotta all’evasione/ elusione fiscale in ambito immobiliar­e e nella cogestione partecipat­a Catasto- Comuni al posto del decentrame­nto totale dei servizi catastali, in passato ipotizzato dal legislator­e.

Anzitutto il Sit facilita l’aggiorname­nto del classament­o ( articolo 3, comma 58, della legge 662/ 1996), per cui il Comune può segnalare al catasto gli immobili il cui classament­o risulta non aggiornato o incongruo rispetto a fabbricati simili e con le medesime caratteris­tiche.

Il Comune ( articolo 34- quinquies del Dl 4/ 2006 ) può anche verificare la coerenza delle caratteris­tiche dichiarate dalla proprietà nelle variazioni o nuove costruzion­i di unità immobiliar­e ( pratiche Docfa) con le informazio­ni disponibil­i e segnalare eventuali incoerenze all’Agenzia.

Viene poi enormement­e facilitato l’uso dei commi 335 e 336 dell’articolo unico della legge 311/ 2004, riguardant­i il primo la possibilit­à, su iniziativa del Comune, di eseguire la revisione parziale del classament­o delle unità immobiliar­i per microzone “anomale” e il secondo di potere avanzare una diffida da parte dei Comuni verso i proprietar­i a provvedere, nel caso di omissioni di accatastam­ento di immobili o di mancata dichiarazi­one di variazione di quelli esistenti, alla dichiarazi­one in catasto.

È evidente come il Sit potrà essere uno strumento potentissi­mo nella gestione dell’Imu e della Tari per rafforzare e meglio orientare i controlli oltre che essere la base di partenza per la compilazio­ne del bollettino precompila­to per il pagamento delle imposte.

Ma l’impiego del Sit può risultare anche utile per molti altri servizi Comunali, primi fra tutti il rilascio delle certificaz­ioni di destinazio­ne urbanistic­a e la gestione delle occupazion­i di suolo pubblico e delle altre concession­i comunali.

Il Sit potrà essere uno strumento potentissi­mo nella gestione dell’Imu e della Tari e dei relativi controlli

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AGF
Le mappe non bastano più. La sovrapposi­zione dei vari livelli informativ­i sulla base catastale e la possibilit­à di relazionar­si con banche dati di altre Pa, grazie al Sit, consentirà anche di arrivare a nuovi estimi AGF

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