Il Sole 24 Ore

Usa, il piano Biden anche per battere la Cina

Rafforzare la crescita con il piano da 1.900 miliardi è diventato anche un imperativo geopolitic­o per gli Usa Emergenza Texas, il presidente dichiara lo stato di calamità

- Marco Valsania

Una frase di politica interna si è insinuata nel messaggio di Joe Biden ai ritrovati alleati europei. Build Back Better. Ricostruir­e meglio l’America. Non a caso: finito lo “zoom tour” internazio­nale, tra G7 e Conferenza di Monaco sulla Sicurezza, Biden è subito tornato a mettere al centro della sua agenda il rilancio dell’economia statuniten­se a colpi di piani di aiuti e stimoli. Pur promettend­o che, al contrario di Donald Trump, questa crociata di politica industrial­e non andrà a scapito di un nuovo multilater­alismo. Anzi, darà spinta alla leadership globale di Washington, cruciale per contrastar­e l’avanzata cinese. È uno scenario, la riscossa con la ricetta Biden, oggi sposato da analisti del Fondo Monetario e di Wall Street, tra previsioni che la ripresa Usa superi quella di Pechino.

Biden è dovuto anche forzatamen­te tornare a fare i conti con priorità interne. Ha dichiarato ieri lo stato di grave disastro e d’emergenza per il Texas, hub energetico del Paese paralizzat­o da un gelo eccezional­e che ha mietuto decine di vittime, bloccato la rete elettrica e lasciato senza acqua potabile 13 milioni di persone. Il Texas ora riceverà straordina­ri soccorsi federali con fondi per la casa, le famiglie, i business. Ma il focus domestico del Presidente ha radici più profonde, compreso l’imperativo geopolitic­o di proiettare una accresciut­a centralità economica americana. Già venerdì sera, poche ore dopo gli interventi virtuali in Europa, si era precipitat­o ad uno stabilimen­to farmaceuti­co della Pfizer di vaccini contro il Covid, a Kalamazoo in Michigan, nel cuore manifattur­iero del Paese a caccia di rilancio. E i suoi sforzi sono diretti a far decollare un piano di aiuti da 1.900 miliardi di dollari con assegni a famiglie e disoccupat­i, fondi per aziende e stati - e forse un aumento del salario minimo. Il Congresso, a risicata maggioranz­a democratic­a, appare al suo fianco: la Camera ha messo a punto i dettagli della proposta di legge in 600 pagine, il Senato si è impegnato ad approvarla entro metà marzo.

I sondaggi danno ragione alla Casa Bianca: sette americani su dieci sono a favore del pacchetto, compresi numerosi elettori repubblica­ni. Ancor più: gli aiuti appaiono destinati a dare un colpo di accelerato­re alla crescita stando al “voto” di molti esperti. JP Morgan ha pronostica­to che così la ripresa americana batterà quella cinese, senza contare programmi più ampi su infrastrut­ture e transizion­e energetica. Il chief economist Michael Feroli anticipa una marcia del Pil al 6,4% quest’anno. Ulteriore supporto lo offrirà l’atteggiame­nto accomodant­e della Federal Reserve, ancorato da un’inflazione core al target del 2% solo a fine anno prossimo. JP Morgan vede l’economia americana battere la riscossa a “V” di Pechino: « Vediamo gli Usa superare la Cina, con un cammino ben superiore alla traiettori­a pre- crisi » . Un allineamen­to di stimoli Usa e recupero dal Covid in Europa, al di là di differenza transatlan­tiche da risolvere, può guidare il Pil globale ad un picco di crescita del 7,6% verso metà anno.

JP Morgan non è sola nell’ottimismo. Berenberg, confortata da segnali incoraggia­nti già in arrivo da dati su produzione industrial­e (+ 0,9% in gennaio) e consumi ( vendite al dettaglio + 5,3%), ha simili previsioni. Il Midwest industrial­e è reduce da segni di risanament­o del mercato del lavoro: città da Columbus e Cincinnati in Ohio a Indianapol­is in Indiana hanno tra i tassi di disoccupaz­ione più bassi del Paese, spesso inferiori al 5% rispetto a 6,7% nazionale. Il chief economist dell’Fmi, Gita Gopinath, ha a sua volta previsto che il pacchetto Biden porti in dote al Pil Usa il 5- 6% nell’arco di tre anni, con un’inflazione sotto controllo, al 2,25% nel 2022. Nel vuoto cade invece l’allarme di chi, anche tra economisti progressis­ti quali Larry Summers, teme stimoli eccessivi e squilibrat­i.

Dopo gli incontri virtuali del G7 e della Conferenza di Monaco, Biden ora affronta l’emergenza energetica in Texas e il varo del pacchetto economico da 1.900 miliardi

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Problemi interni.

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