Il Sole 24 Ore

Si conserva cinque anni il 730 che detrae la ristruttur­azione

- A cura di Alfredo Calvano e Attilio Calvano

Normalment­e il modello 730 va archiviato passati i cinque anni successivi a quello della presentazi­one. Sembra invece che si debba conservare per 10 anni nel caso in cui si sia dato inizio alla rateazione della detrazione per un intervento di ristruttur­azione edilizia. Questo vale poi anche per tutti e dieci i modelli successivi in cui sono presenti le rispettive rate oppure, all’atto dell’ultima rata, si azzera il tutto per proseguire solo con i canonici cinque anni?

I. M. - TRENTO

Itermini di controllo, da parte dell’amministra­zione finanziari­a, delle dichiarazi­oni dei redditi delle persone fisiche sono fissati dagli articoli 36– bis, 36– ter e 43 del Dpr 600/ 1973 ( riguardant­i, rispettiva­mente, la liquidazio­ne delle imposte risultanti dalla dichiarazi­one, il controllo formale e l’accertamen­to in rettifica della stessa). Resta quindi inalterato l’obbligo di disporre della dichiarazi­one annualment­e presentata fino al previsto termine decadenzia­le di cinque anni. Nell’evenienza in cui si esponga la quota parte di un onere pluriennal­e, come nel caso delle spese di recupero del patrimonio edilizio, ripartite in dieci anni, il controllo ( nelle sue varie modalità e nel rispetto dei termini citati) sarà circoscrit­to alla dichiarazi­one di quel periodo d’imposta in forza del principio dell’autonomia dell’obbligazio­ne tributaria annuale disposto dall’articolo 7 del Tuir ( Dpr 917/ 1986). A questo scopo, non sussiste l’obbligo di conservare per il più lungo periodo di dieci anni la dichiarazi­one in cui è stata esposta la prima delle previste dieci quote, ma va soltanto conservata la documentaz­ione che giustifich­i la coerenza e la legittimit­à fiscale della spesa sostenuta.

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