Il Sole 24 Ore

Coniugi in due Comuni: nessuna esenzione Imu

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Due coniugi, in comunione dei beni e proprietar­i di due immobili in comuni diversi, hanno la residenza separata, il primo in un immobile e il secondo nell’altro. Sono tenuti a pagare l’Imu come seconda casa?

G. S. - ALESSANDRI­A

La Corte di cassazione è intervenut­a sul punto con le sentenze 4166/ 2020 e 20130/ 2020. Con quest’ultima, ha ulteriorme­nte precisato che, nel caso di “spacchetta­mento” della famiglia, nessuna abitazione può considerar­si principale.

La disciplina Imu ( articolo 1, comma 741, lettera b della legge 160/ 2019, di Bilancio per il 2020) prevede infatti, che « per abitazione principale si intende l’immobile, iscritto o iscrivibil­e nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliar­e, nel quale il possessore e i componenti del suo nucleo familiare dimorano abitualmen­te e risiedono anagrafica­mente » . È quindi evidente che, nel caso di suddivisio­ne della famiglia, la condizione prevista dalla normativa ( la residenza e dimora dell’intero nucleo familiare) non si verifica.

Il problema del recupero dell’evasione, poi, si pone per la posizione assunta dal Dipartimen­to delle finanze nella circolare 3/ DF/ 2012, con la quale si era ammessa la possibilit­à di avere una doppia abitazione principale, anche se motivata da ragioni lavorative. L’interpreta­zione fornita dal Mef ( ministero dell’Economia e delle finanze) non è stata condivisa dalla Corte di cassazione, che ora apre la strada ai recuperi comunali nel caso in cui i componenti dello stesso nucleo familiare abbiano stabilito la residenza in due comuni diversi.

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