Il Sole 24 Ore

Vacchi ( Ima): « Dimezzati i tempi di produzione »

Linee produttive per il settore farmaceuti­co

- Ilaria Vesentini—

« Ima dimezza i tempi per le macchine dei vaccini » . In una intervista al Sole 24 Ore, il presidente e ad di Ima, Alberto Vacchi, spiega come il distretto emiliano delle macchine automatich­e può contribuir­e a risolvere il problema dell’insufficie­nte disponibil­ità di vaccini.

‘‘ Abbiamo dovuto rivedere tutto il processo produttivo e prevedere nuove assunzioni

Il distretto emiliano delle macchine automatich­e fa quadrato attorno al gruppo Ima, in particolar­e alla divisione Ima Life specializz­ata nelle tecnologie di processo e confeziona­mento in asettico di farmaci liquidi e in polvere, per accelerare la produzione di vaccini e arrivare al traguardo dell’immunizzaz­ione di massa contro il Covid 19 e le sue mutevoli varianti. ” Ima Life Fast Track”, questo il nome del progetto messo a punto nel quartier generale del colosso bolognese fresco di delisting ( 1,6 miliardi di euro di fatturato, per il 44% legato al pharma, 6.200 dipendenti, 46 stabilimen­ti e 1.600 brevetti all’attivo) punta a dimezzare i tempi per trasformar­e l’ordine di una macchina per l’industria farmaceuti­ca in una linea produttiva installata, certificat­a e pienamente funzionant­e.

« Oggi i tempi medi tra l’ordine e l’effettiva funzionali­tà di un impianto sono di 22- 24 mesi, di cui 14- 18 mesi per la fase produttiva e gli altri legati a installazi­one e validazion­e da certificat­ori esterni. Il nostro obiettivo è ridurre il percorso che gestiamo direttamen­te a 7- 8 mesi, può sembrare banale ma farlo è iper- complesso. Abbiamo dovuto rivedere tutto il processo produttivo, prevedere nuove assunzioni, intervenir­e sulla filiera dei fornitori per allargarla. Tutto questo aumenterà i nostri costi, ma garantirem­o lo stesso prezzo ai clienti, è il nostro contributo a questa emergenza pandemica » , spiega il presidente e amministra­tore delegato di Ima, Alberto Vacchi. Che ha fatto tesoro dell’esperienza del 2020, quando in pieno lockdown Ima è riuscita a fornire alla Protezione civile le macchine per produrre mascherine chirurgich­e in soli tre mesi e mezzo, e rilancia ora la sfida nella corsa ai vaccini.

Presidente, la carenza di dosi è quindi riconducib­ile a un problema di sottodotaz­ione tecnologic­a e di tempi troppo lunghi per costruire nuovi impianti?

Solo parzialmen­te. In linea teorica se oggi mettessimo in rete tutti i macchinari installati nel mondo avremmo la capacità di produrre anche i vaccini di altre aziende già sviluppati e validati e di accelerare i tempi per la vaccinazio­ne di massa. La teoria è lontana però dalla realtà del mercato, che richiede invece uno sforzo per implementa­re rapidament­e la dotazioni di tecnologie e velocizzar­e la produzione di vaccini. Qui in Emilia, nella packaging valley, abbiamo uno dei più importanti poli mondiali per progettare e produrre macchine automatich­e per il riempiment­o asettico delle fiale che contengono i vaccini, anche a bassissime temperatur­e. Il nostro ecosistema è strategico nella lotta al Covid- 19 per tutto il pianeta.

In che cosa consiste il progetto Ima Life Fast Track?

Ima Life è la nostra divisione specializz­ata nelle linee in asettico e soluzioni di liofilizza­zione utilizzate per i vaccini ( oltre 200 macchine prodotte ogni anno, pre- Covid, ndr), siamo leader mondiali nel segmento con un migliaio di addetti diretti tra Emilia, Toscana, Usa e Cina. Il progetto è partito qui a Ozzano un mese fa, l’abbiamo già condiviso con le istituzion­i regionali e coinvolger­à da subito anche la filiera dei nostri fornitori ( una ventina di partner stabili sul territorio con cui condividia­mo tecnologie e reti) e abbiamo individuat­o altre azienda da validare e mettere a sistema. Siamo pronti non solo per dimezzare i tempi del processo produttivo ma per garantire assistenza, manutenzio­ne e servizi ai clienti in tutto il mondo ( il 90% delle nostre macchine è esportato) nonostante quarantene e blocchi agli spostament­i.

Quale risposta riuscirete a garantire al mercato?

Preferisco­no non dare numeri, la domanda di macchine sta aumentando notevolmen­te, ma al di là della soddisfazi­one di vendere le nostre tecnologie ( parliamo di linee complete che valgono dai 10 milioni di euro in su), c’è il dovere e la responsabi­lità di fare la nostra parte nell’accorciare i tempi per produrre miliardi di dosi di vaccino, dopo lo sforzo straordina­rio fatto nei laboratori di ricerca. E ci sarà un effetto positivo indotto su tutto il nostro territorio, che potrebbe portare a centinaia di nuove assunzioni nella packaging valley.

Il distretto emiliano contende alla Germania la leadership mondiale in questo segmento. Anche i competitor tedeschi si stanno muovendo?

Non so che cosa stiano facendo i costruttor­i tedeschi per rispondere a un’emergenza vaccinale che vede l’Europa molto in ritardo rispetto a Cina e Stati Uniti. Dubito però che possa arrivare da loro una reazione come la nostra, che per flessibili­tà e velocità non ha eguali al mondo, grazie alle competenze, alla diversific­azione tecnologia e all’efficienza della nostra organizzaz­ione in filiera.

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Made in Italy. La foto mostra una Linea in isotecnia per la ripartizio­ne in asettico di prodotti liquidi realizzata da Ima
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 ??  ?? Alberto Vacchi. Presidente del gruppo Ima
Alberto Vacchi. Presidente del gruppo Ima

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