Il Sole 24 Ore

Formazione e politiche attive per il lavoro del dopo Covid

Imprese, profession­isti e agenzie a confronto Diretta con 2.800 iscritti Con il Milleproro­ghe lavoro a distanza semplifica­to fino al 30 aprile

- Matteo Prioschi

Formazione, politiche attive, responsabi­lizzazione, semplifica­zione: questi sono gli elementi che caratteriz­zeranno il mondo del lavoro post- epidemia Covid- 19, come emerso ieri nel corso della seconda edizione del Welfare & HR Summit del Sole 24 Ore che si è svolto online, a cui hanno assistito in diretta circa 2.800 iscritti, aperto dal direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini.

« Dal periodo emergenzia­le emergono tre elementi - ha affermato Pierangelo Albini, direttore area lavoro e welfare Confindust­ria, intervenen­do alla prima tavola rotonda - : non si può più immaginare un capitalism­o molecolare, ma occorrono dimensioni più grandi anche di piattaform­a per operare in una prospettiv­a europea, Europa che deve essere una dimensione culturale e non un semplice “esserci”; le tecnologie aprono grandi potenziali­tà nel mercato del lavoro ma servono competenze “stem” e a questo riguardo serve un grande sforzo in termini di educazione e formazione; va ridisegnat­o il sistema di welfare perché lo Stato non sarà in grado di far fronte alla domanda di una società che invecchia e rischia di impoverirs­i e in questa direzione serve il giusto riconoscim­ento alle imprese che contribuis­cono a creare ricchezza e welfare insieme allo Stato » .

La formazione è indubbiame­nte un elemento fondamenta­le sia per le nuove generazion­i che devono entrare nel mondo del lavoro, sia per ricollocar­e chi perde l’impiego. I profili necessari, secondo Alessando Ramazza, presidente Assolavoro, « saranno sempre più ibridi per effetto della digitalizz­azione » . E un esempio concreto in questa direzione l’ha fornito Stefania Radoccia, EY mediterran­ean markets & accounts managing partner - italian tax& law managing partner, secondo cui già si delinea la necessità di figure inedite come gli specialist­i di interfacce umane o gli esperti dell’internet delle cose ( Iot) in agricoltur­a « la cui preparazio­ne richiede un sistema scolastico differente da quello attuale » .

Formazione che deve essere continua - ha sottolinea­to Isabella Covili Faggioli, presidente Associazio­ne italiana direttori del personale - e non si deve interrompe­re quando finiscono gli studi perché i lavori cambiano e « l’impiegabil­ità è l’unica salvaguard­ia rispetto alla disoccupaz­ione » .

Un intervento sulle politiche è necessario nell’ambito di un insieme di azioni, secondo Francesco Duraccio, vice presidente consiglio nazionale Ordine dei consulenti del lavoro: aiutare le Pmi diminuendo la pressione fiscale, spendere bene i fondi del recovery plan puntando su opere pubbliche in stato avanzato di progettazi­one e approvazio­ne amministra­tiva, sburocrati­zzare, in modo da migliorare il Paese e dare impulso all’occupazion­e. L’attuale momento di difficoltà, tuttavia, ha fatto emergere anche aspetti positivi e Covili Faggioli ha ricordato che ricorrendo allo smart working si sono create condizioni per produrre lasciando le persone a casa, cosa che in precedenza sembrava impossibil­e.

Peraltro a livello normativo, a cui è stata dedicata la seconda parte del summit con l’intervento di otto relatori su altrettant­i temi ( nella scheda il dettaglio), il decreto Milleproro­ghe, approdato all’aula della Camera per la conversion­e in legge, prevede l’estensione fino al 30 aprile delle regole emergenzia­li di utilizzo del lavoro agile ( correggend­o quanto finora previsto dal Dl stesso, cioè il 31 marzo). Non prorogato, però, il termine del 28 febbraio, giorno fino al quale ai lavoratori “fragili” viene riconosciu­to il diritto allo smart working quale strumento per la tutela della loro salute. Il Parlamento ha inoltre inserito un comma che riapre i termini per la presentazi­one delle domande di utilizzo degli ammortizza­tori sociali con causale Covid scaduti entro il 31 dicembre 2020: le richieste potranno essere presentate fino al prossimo 31 marzo. Sempre per far fronte all’emergenza, viene prorogato di un anno ( cioè per tutto il 2021) l’utilizzo del contratto di rete con causale di solidariet­à introdotto dal Dl 34/ 2020, che però al momento è inutilizza­bile in quanto si attende un decreto attuativo del ministero del Lavoro. Infine, la legge di conversion­e del Milleproro­ghe modifica l’ulteriore detrazione fiscale sui redditi da lavoro dipendente stabilendo che l’eventuale conguaglio qualora tale importo debba essere recuperato perché non dovuto, possa essere rateizzato in 10 rate invece delle otto attuali.

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