Il Sole 24 Ore

Londra piega la curva contagi: in giugno ritorno alla normalità

Come in Israele, il successo del piano vaccinazio­ni ha portato a un calo dei contagi. E ora il premier indica un percorso graduale per eliminare tutte le restrizion­i entro giugno

- Nicol Degli Innocenti —

Un percorso di uscita dal lockdown « cauto ma irreversib­ile » : lo ha annunciato ieri Boris Johnson. Il premier britannico ha attribuito l’uscita graduale dal lungo tunnel della pandemia al successo del programma di vaccinazio­ni, che ha portato a un netto calo dei contagi.

Le misure restrittiv­e verranno allentate in quattro stadi, secondo Johnson, a distanza di cinque settimane uno dall’altro per permettere una rigorosa valutazion­e dell’impatto di ogni apertura prima di passare alla seguente. « Saremo guidati dai dati e non dalle date » , ha promesso.

La priorità è stata data alla riapertura delle scuole, a partire dall’ 8 marzo, mentre negozi e musei dovranno attendere aprile, i viaggi all’estero non saranno permessi prima di metà maggio e, se tutto va bene, tutte le restrizion­i potranno essere eliminate a fine giugno.

« Non c’è una via credibile verso una Gran Bretagna o un mondo a zero Covid - ha detto il premier in Parlamento -. Non possiamo andare avanti a tempo indefinito con restrizion­i che debilitano la nostra economia, la nostra salute fisica e mentale e le aspettativ­e di vita dei nostri figli. Per questo è così cruciale che questo percorso di uscita sia cauto ma anche irreversib­ile. Spero e credo che questa sia una strada a senso unico verso la libertà » .

La divisione per zone di diversi colori è stata eliminata. Il nuovo sistema è a livello nazionale e verrà applicato simultanea­mente a tutta l’Inghilterr­a. Scozia, Galles e Irlanda del Nord hanno autonomia in materia sanitaria e non seguono le indicazion­i di Londra.

La riapertura è graduale e resta in vigore l’ordine di lavorare da casa se possibile, di non uscire se non necessario e il divieto di fare vacanze o viaggiare per motivi non essenziali.

L’ 8 marzo scatta il primo stadio del programma con la riapertura di tutte le scuole, sia asili che scuole elementari e licei, con l’obbligo di indossare mascherine in classe.

Se non ci saranno aumenti dei contagi, il 29 marzo scatterà la seconda parte del primo stadio, con la riapertura delle piscine e degli sport all’aperto e la fine dell’obbligo di restare a casa.

Dal 12 aprile il secondo stadio prevede la riapertura di negozi, musei, bibliotech­e, parrucchie­ri e palestre. Si potrà andare al pub o al ristorante ma solo seduti a tavoli all’aperto.

Il terzo stadio, non prima del 17 maggio, concede a due famiglie o sei persone di socializza­re. Alberghi, cinema e stadi potranno riaprire. Da questa data potrebbe essere possibile andare in vacanza all’estero, se gli esperti del ministero dei Trasporti daranno il via libera.

Il 21 giugno segnerà il ritorno alla libertà con l’inizio del quarto stadio, che prevede l’eliminazio­ne di quasi tutte le restrizion­i e le limitazion­i e la riapertura dei locali, discoteche comprese.

Nelle settimane precedenti il Governo deciderà se seguire l’esempio di Israele e autorizzar­e l’utilizzo di “passaporti Covid” o certificat­i riservati a chi ha ricevuto due dosi di vaccino e quindi non è contagioso.

La variante inglese del virus si era diffusa con grande rapidità in Israele, portando a un terzo lockdown nazionale l’ 8 gennaio. Ma grazie al successo del programma di vaccinazio­ni, da domenica scorsa negozi, palestre, hotel e teatri sono di nuovo aperti, ma solo per chi ha un “Green pass” che dimostra che non è contagioso.

Israele è primo al mondo per la rapidità del programma, partito il 20 dicembre scorso. Da allora 4 milioni di persone, quasi metà della popolazion­e, ha già ricevuto almeno una dose.

Secondo uno studio del ministero della Sanità israeliano, il vaccino Pfizer/ Biontech è altamente efficace nel prevenire la diffusione del virus, bloccando l’ 89,4% dei contagi. È la prima chiara indicazion­e che il vaccino non solo protegge dal virus ma limita anche i contagi e potrebbe essere un punto di svolta nella lotta al Covid- 19.

Anche il programma di vaccinazio­ni britannico, partito in dicembre, prosegue con grande rapidità e 17,6 milioni di persone, oltre un quarto della popolazion­e, hanno già ricevuto la prima dose.

Il successo dei vaccini e la prospettiv­a di un ritorno alla normalità in giugno e quindi di un rilancio dell’economia in crisi hanno messo le ali alla sterlina, che ieri ha guadagnato terreno sull’euro e ha toccato i massimi da tre anni sul dollaro.

Ogni passo verrà strettamen­te monitorato per valutarne l’impatto prima di passare a quello successivo

Dalle autorità israeliane la prima conferma: il vaccino protegge dal virus ma riduce anche i contagi

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