Verso lo slittamento delle comunali
Al Viminale è tutto pronto per il rinvio in autunno: si attende il sì dei partiti
Elezioni suppletive a Siena per sostituire il seggio della Camera lasciato vuoto da Pier Carlo Padoan, passato ad Unicredit, entro il 31 marzo. Elezioni regionali in Calabria l’ 11 aprile.
E soprattutto le amministrative, da tenere per legge tra il 15 aprile e il 15 giugno, che interessano 1.113 Comuni ( numero che potrebbe ancora crescere se nelle prossime settimane dovessero essere sciolti altri consigli comunali per mafia) e quasi 12 milioni di cittadini ( per la precisione 11,584mila unità), anche nelle grandi città: da Milano a Roma, da Torino a Napoli a Bologna. Sul tavolo della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese è tutto pronto per l’eventuale rinvio causa Covid, anche se per le amministative c’è tempo fino al 19 aprile per fissare la data del voto a metà giugno, così come avvenuto lo scorso anno con le regionali slittate al 20 e 21 settembre. E intanto, si sottolinea dal Viminale, continua spedito il lavoro in accordo con le prefetture e con il ministero dell’Istruzione per l’individuazione di sedi alternative ai plessi scolastici - come palestre, uffici comunali e altro - in modo da evitare la subitanea chiusura delle scuole a poche settimane dal rientro dopo le vacanze estive se si dovesse votare infine tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre.
Come accaduto per le regionali, la decisione della ministra Lamorgese sarà presa nei prossimi giorni in pieno accordo con il presidente del Consiglio Mario Draghi e con i leader di tutti i partiti politici. E né nel fronte ” giallorosso” ( ossia nella costituenda alleanza tra Pd, M5s e la sinistra di Leu in questi giorni già messa a dura prova dalle contorsioni interne ai pentastellati) né nel fronte governativo del centrodestra ( ossia Lega e Forza Italia, anche se a livello locale fa parte dell’alleanza anche Fratelli d’Italia ora all’opposizione del governo Draghi) sembrano esserci opposizioni all’ipotesi di un rinvio.
Purché si decida, avverte il leader leghista Matteo Salvini. Che ha comunque interesse a non intestarsi il rinvio, nonostante le candidature del centrodestra nelle grandi città siano ancora tutte da definire: « Chiedo solo al ministero dell’Interno di farci capire per tempo se ci sono le condizioni di sicurezza, noi comunque siamo pronti e siamo al lavoro per mettere in campo i nostri candidati » . Una certa urgenza di chiarimento della tempistica c’è anche da parte del Pd, che pure spera di recuperare alcune grandi città rispetto alla scorsa tornata e vorrebbe dunque giocare d’anticipo: oltre a Milano, dove si rincandida il sindaco uscente Beppe Sala, i dem puntano a riprendere anche Torino, Napoli e la stessa Roma. Chiarezza a breve, chiede il Pd, soprattutto per non bruciare anzitempo importanti candidature come quella dell’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri nella Capitale: un nome che - anche se la sindaca uscente Virginia Raggi resta per ora in campo con il M5s, e proprio nel week end è arrivata la re- investitura da parte del fondatore Beppe Grillo e del ministro Luigi Di Maio - potrebbe drenare il consenso pentastellato nell’eventuale ballottaggio contro il candidato del centrodestra che verrà. Ad ogni modo un rinvio delle comunali darà anche il tempo al M5s, agli occhi di Largo del Nazareno, di portare a termine la svolta governista ed europeista e quindi di scegliere con la chiarezza che fin qui è mancata la linea dell’alleanza strategica con il Pd.