Gravina: « Un piano nazionale per gli stadi e format moderni »
Secondo mandato alla guida di Federcalcio: serve qualità e sostenibilità del sistema Il settore accusa perdite superiori al miliardo con le chiusure per il Covid
Il calcio italiano conferma la fiducia a Gabriele Gravina, conferendogli il secondo mandato alla guida della Federcalcio. In carica dall’ottobre 2018 Gravina ha ricevuto nell’assemblea di ieri il sostegno delle leghe e delle altre componenti ( allenatori e calciatori) raggiungendo quasi il 75% delle preferenze e battendo lo sfidante, il presidente della Lega nazionale dilettanti, Cosimo Sibilia, sceso in campo « non per un fatto personale ma per coerenza » , come ha ribadito prima delle votazioni, assicurando che farà la sua parte « partecipando ai processi decisionali della Figc nell’interesse comune del calcio » .
Un approccio di sistema è in effetti indispensabile per mettere in sicurezza il calcio italiano messo alle corde da un anno di lockdown e di emergenza sanitaria. « Ora allacciamoci gli scarpini, comincia il secondo tempo » , ha detto il presidente Gravina, che ha messo al centro della sua nuova amministrazione l’obiettivo di dare vita a un « sistema calcio più moderno, funzionale e sostenibile » . Nell’agenda del numero uno della Figc il tema della sostenibilità si intreccia con quello delle riforme sempre più indispensabili, dal ruolo delle leghe alla giustizia sportiva, passando per i format dei campionati da rinnovare per favorire « la qualità e la sostenibilità del sistema, sia professionistico sia dilettantistico » .
Il calcio italiano nel suon complesso potrebbe dover affrontare perdite superiori al miliardo con gli stadi chiusi, il merchandising in calo e gli sponsor che hanno perso visibilità. Gravina ha ricordato come i danni economici porteranno a quasi 700 milioni di perdite per la stagione 2020/ 21 nella sola Serie A, che vanno a sommarsi a mancati introiti nella stagione 2019/ 20, sempre per le sole squadre di Serie A, per oltre 200 milioni, a causa dell’assenza di pubblico e dell’interruzione del campionato tra marzo e maggio. Oltre a questi danni diretti Gravina ha rammentato quelli gravissimi sul piano sportivo e sociale provocati dallo stop prolungato dei campionati delle leghe dilettantistiche e giovanili.
Diventa a questo punto cruciale il tema delle infrastrutture su cui ieri sono intervenuti anche il presidente del Coni Giovanni Malagò, il presidente della Fifa Gianni Infantino e il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino. In questo processo il presidente della Figc spiega al Sole 24 Ore come ritenga improcrastinabile un Piano nazionale per la modernizzazione degli stadi e dell’impiantistica sportiva. « Anche alla luce di quanto il Premier Mario Draghi ha ridadito nei giorni scorsi in tema di infrastrutture - sottolinea Gravina - sarebbe di fondamentale importanza un intervento normativo che consenta di dipanare il groviglio di burocrazia che finora ha impedito a tanti imprenditori attivi nel mondo del calcio di investire sugli stadi. Sommando l’equity delle risorse private agli stanziamenti del Recovery plan si potrebbero realizzare, da Milano a Firenze, da Cagliari e Roma, interventi capaci anche di rigenerare grandi aree urbane e contribuire al Pil e all’occupazione » .
Riformare i campionati aumentandone l’appeal, rinnovare il patrimonio immobiliare dei club e restituire sostenibilità al sistema anche grazie a una diversa distribuzione delle risorse. Oltre al fatturato diretto dei club - che si traduce in una contribuzione fiscale di 1,3 miliardi, la quale per un terzo ( oltre 400 milioni) alimenta a sua volta tutta la filiera dei finanziamenti annuali allo sport - produce infatti un impatto socio economico di oltre 3 miliardi all’anno. In questa scia andrebbe collocata perciò una rimodulazione dei meccanismi della legge Melandri e della mutualità che senza penalizzare i top club, impegnati nella competizione internazionale, aggiunge Gravina, « possa però permettere a tutta la piramide calcistica di non impoverirsi, accentuando semmai la propria vocazione sociale e di identità territoriale » .