Trasporto locale, persi 2,2 miliardi nel 2020
Nel primo semestre 2021 stimato un ulteriore crollo dei ricavi per 1 miliardo
Tram, bus, metropolitane e ferrovie regionali in lotta contro la crisi. La pandemia rischia di compromettere l’equilibrio economico- finanziario del trasporto pubblico locale. Il Tpl è tra i settori più colpiti, perché non è stato possibile ridurre i volumi di produzione del servizio, ma anzi è stata aumentata l’offerta per rispettare il limite al 50% della capienza dei mezzi. Nel 2020, stima Agens ( l’associazione di Confindustria a cui aderiscono tra gli altri Atm Milano, Atac Roma, Gruppo Fs Italiane e Trenord), la perdita di ricavi da traffico per il Tpl locale e regionale nel suo complesso può essere prudenzialmente quantificata in almeno 2,2 miliardi di euro. Un anno duro non solo dal punto di vista economico ma anche reputazionale, in quanto i trasporti pubblici sono stati additati quali veicolo e facilitatore di contagi. Anche le previsioni per l’anno in corso non sono positive. Secondo Anav, Agens e Asstra, le associazioni che rappresentano l’intero complesso delle imprese esercenti i servizi di trasporto pubblico locale e regionale, il protrarsi dell’emergenza comporterà nel primo semestre 2021 un crollo dei ricavi da traffico stimabile in un miliardo di euro. I livelli di traffico pre Covid non saranno ristabiliti prima del 2024- 2025. È indispensabile, sostengono le imprese, introdurre ulteriori misure di salvaguardia anche per il 2021.
Dice Arrigo Giana, presidente di Agens: « Ristori, sgravi e altre forme di sostegno pubblico hanno rimediato solo in parte ai mancati introiti dovuti al calo della domanda e alle maggiori uscite connesse alla gestione della crisi sanitaria, anche in ragione della struttura dei costi del settore, caratterizzata da costi fissi pressoché incomprimibili » . Secondo Anav, Agens e Asstra « la sfida che abbiamo di fronte è quella di consolidare il quadro dei ristori per garantire l’equilibrio economico del nostro settore, che è fondamentale oggi per continuare a offrire ai nostri 15 milioni di passeggeri giornalieri un servizio sicuro e domani per poter contare su un sistema di mobilità che sia un volano per gli investimenti in chiave ambientale » . A proposito di investimenti, logico guardare al Recovery plan. Sono attualmente previsti 7,77 miliardi destinati a trasporti locali sostenibili, ciclovie e rinnovo parco rotabile. Secondo Giana, una somma « insufficiente, anche alla luce dell’importanza della mobilità sostenibile, pilastro strategico per l’Europa » . Prosegue Giana: « Il futuro della mobilità è nell’integrazione dei servizi. La sfida è quella della sostenibilità. In questo futuro il trasporto collettivo giocherà un ruolo determinante. Ma è necessario un contesto abilitante » .
Oltre al Recovery plan è urgente anche la riforma del settore, affinché processi e procedure siano il più efficienti possibile per garantire la ripresa del Tpl. Ieri Agens è stata ascoltata in audizione dalla Commissione di studio per la riforma del Tpl creata presso il Mit ( ministero dei Trasporti). Agens ha presentato un pacchetto di proposte per il rilancio del settore. Al primo punto c’è la semplificazione del quadro normativo e regolatorio, che troppo spesso rende difficoltosa l’attività imprenditoriale. In secondo luogo, Agens sollecita il varo di interventi che favoriscano le aggregazioni industriali, per superare l’ostacolo della mancata crescita dimensionale delle imprese e dunque la bassa propensione e capacità di investimenti sul lungo periodo.