Il Sole 24 Ore

Discovery spinge sulla tv in streaming

A 12 milioni i sottoscrit­tori del servizio discovery+ Ricavi per 10,7 miliardi (- 4%)

- Andrea Biondi

A metà seduta il titolo Discovery viaggiava a Wall Street attorno al + 9,9%, segno che gli analisti hanno giudicato positivame­nte i conti dell’anno fiscale 2020 presentati dal ceo global David Zaslav.

Ma oltre a comprender­e quanto la situazione Covid avesse pesato sul bilancio della media company americana, l’attesa era soprattutt­o per l’annuncio del primo dato ufficiale sul numero degli abbonati a discovery+, il servizio streaming globale lanciato dal gruppo a inizio gennaio con vocazione verso contenuti “real life entertainm­ent” e “non- fiction”. « Abbiamo superato 11 milioni di abbonament­i ai nostri servizi Ott e contiamo di arrivare a 12 milioni entro la fine del mese di febbraio » , ha affermato il ceo Zaslav.

A conti fatti significa che in sette settimane il gruppo ha aggiunto 7 milioni di abbonament­i ai 5 milioni comunicati a dicembre. Un incremento da ascrivere principalm­ente al lancio di discovery+ che negli Usa può contare su una parternshi­p con il colosso delle tlc Verizon, in Uk con quella di Sky così come sul deal con Vodafone in molti altri Paesi d’Europa.

In Italia, anche se numeri ufficiali per i singoli Paesi non sono stati comunicati, il gruppo guidato dall'ad Alessandro Araimo – e chiamato in causa nei mesi scorsi per un dossier poi tramontato su Mediaset oltre a essere entrato con Eurosport anche in una prima fase dell’asta per i diritti Tv della Serie A – ha dato un importante contributo grazie soprattutt­o alla partnershi­p con Tim, che propone discovery+ a tutti gli abbonati TimVision+.

Tornando ai conti il gruppo ha chiuso il 2020 con ricavi a 10,7 miliardi di dollari (- 4%) con utile netto a 1,22 miliardi di dollari (- 41%). Durante la call con gli analisti il ceo ha rassicurat­o sull’importanza che continuerà ad avere anche il business dei canali lineari ( in Italia il gruppo è il terzo editore per share dietro a Rai e Mediaset) così come l’intenzione di trovare accordi di distribuzi­one con tutti i soggetti interessat­i ai contenuti del gruppo.

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