La Ue mette nel mirino quattro funzionari russi
I ministri degli Esteri dell’Unione Europea hanno trovato ieri un accordo politico in vista di nuove sanzioni alla Russia, sulla scia del caso di Aleksej Navalny, il principale oppositore politico al presidente Vladimir Putin. Le misure sanzionatorie, divieto di visto e congelamento delle attività in Europa, riguarderanno quattro alti funzionari russi implicati nelle repressioni alle dimostrazioni delle ultime settimane.
Attivisti vicini a Navalny si sono detti delusi da scelte troppo timide, ai loro occhi. Le nuove sanzioni contro la Russia giungono dopo la recente condanna dello stesso Navalny ( si veda Il Sole/ 24 Ore del 10 febbraio). Prima della decisione, l’ambasciatore russo presso l’Unione Europea Vladimir Chizov aveva detto a Die Welt che Mosca sarebbe stata « pronta a reagire » contro misure ritenute « restrittive, unilaterali e illegittime » .
Quanto alla situazione in Birmania, sempre ieri i Ventisette si sono detti « pronti » a sanzionare il regime militare, responsabile di un recente colpo di Stato. « Non vogliamo colpire la popolazione locale con sanzioni che provocherebbero disoccupazione, soprattutto tra le donne. Nel caso, le nostre saranno sanzioni mirate contro i militari » , ha precisato in una conferenza stampa l’Alto Rappresentante per la Politica estera Josep Borrell.
L’accordo politico al Consiglio Esteri delude i sostenitori dell’attivista condannato a Mosca