Il Sole 24 Ore

Sulle riaperture al vertice con Draghi vince la prudenza

Si va verso il nuovo Dpcm ( non Dl): restano le fasce, cambi di colore dal lunedì

- Marzio Bartoloni Barbara Fiammeri

Massima « prudenza » ma nel segno di una forte « discontinu­ità » . Resteranno i colori ma il cambio di fascia scatterà non più la domenica bensì il lunedì. Le restrizion­i verranno in gran parte confermate nel nuovo Dpcm, che verrà illustrato già oggi al Parlamento dal ministro della Salute Roberto Speranza. Domani il confronto con le Regioni e solo dopo questi passaggi verrà partorito il testo definitivo che potrebbe essere adotatto già a partire dal prossimo weekend e quindi con largo anticipo rispetto alla scadenza del 5 marzo. Un modo con il quale il premier Draghi vuole mantenere la parola data: mai più decisioni prese all’ultimo momento e soprattutt­o « massima condivisio­ne » con Parlamento e Regioni. L’impianto del nuovo decreto dovrebbe dunque essere non molto diverso da quello precedente, ma la promessa è quella di lavorare da subito all’aggiorname­nto dei protocolli per riaprire, quando sarà possibile, teatri, cinema, palestre e ristoranti anche di sera. Questa la prima sintesi trovata dal premier Draghi che ha riunito in serata il Gabinetto di guerra contro il Covid a cui partecipan­o non solo il titolare della Salute Speranza e la ministra per gli Affari regionali, Mariastell­a Gelmini, ma anche i ministri economici a partire da quello dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti, e dell’Economia, Daniele Franco, oltre al titolare del dicastero dei Beni culturali, Franceschi­ni, e dell’Agricoltur­a Patuanelli. Perché assieme alle scelte per contrastar­e il Covid vanno prese quelle per sostenere l’economia. A questo proposito è stato confermato che al massimo entro 10 giorni arriverà il nuovo decreto ristori.

È stata dunque messa in piedi una vera e propria cabina di regia espression­e delle principali forze della maggioranz­a. Che si assumono così lin prima persona la responsabi­lità delle scelte che non sembrano essere orientate ad ammorbidir­e le misure attualment­e in vigore. Ad aprire la riunione sono stati i dirigenti del Cts. « Abbiamo rappresent­ato al presidente Draghi i dati e i numeri dal punto di vista scientific­o noi siamo prudenti, ma non abbiamo descritto una situazione di catastrofe imminente » , ha detto il coordinato­re del Cts Agostino Miozzo al termine dell’incontro a cui hanno partecipat­o anche Franco Locatelli e Silvio Brusaferro. Si attendono i numeri dell’ultimo bollettino di venerdì ma al premier e ai ministri è stato già confermato che la variante inglese si sta espandendo e a fine marzo potrebbe rappresent­are il 50% dei nuovi casi. Anche i dati odierni del resto non sono certo rassicuran­ti perché al di là del numero dei positivi ( 13.314) dei decessi ( 356) e del tasso di positività al 4,4%, quello che davvero preoccupa è che tornano a salire i ricoveri sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive. Sono ben otto le Regioni che superano la soglia del 30% di occupazion­e dei posti letto per pazienti Covid, definita « critica » dal ministero della Salute. Il dato più preoccupan­te arriva dall'Umbria con il 57%, seguita dall'Abruzzo con il 38 per cento. Con le varianti che spingono la diffusione del Covid e in diverse zone si materializ­za la terza ondata mentre le Regioni che fanno scattare nuove zone rosse ( si veda articolo in basso) per tentare di ariginarne la diffusione. Il premier ha confermato che in cima ai suoi pensieri resta la campagna di vaccinazio­ne. Un dossier che sta gestendo in prima persona e che sarà al centro del Consiglio Ue domani, dove non è da escludere possano arrivare decisioni su nuove misure a livello continenta­le. Resta centrale anche il tema della comunicazi­one. Draghi ha invitato anche qui alla prudenza. Lo ha confermato uscendo dall’incontro con il premier anche Matteo Salvini: « Noi siamo per la tutela della salute, ma con interventi mirati e in questo c'è sintonia col premier » . Poco dopo il segretario del Pd ha replicato: « La disperazio­ne non va cavalcata con false promesse. Va governata » .

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