Brescia zona arancione per la terza ondata
Stop anche alle lezioni a scuola. Chiusi anche 14 comuni in Emilia Romagna
Per la Lombardia si comincia a parlare di terza ondata di coronavirus. Lo aveva già detto giorni fa il consulente per l’emergenza sanitaria Guido Bertolaso, e lo ha ribadito il governatore Attilio Fontana che ieri ha firmato un’ordinanza urgente per inserire la provincia di Brescia, otto comuni in provincia di Bergamo e un comune in provincia di Cremona in “zona arancione rafforzata”. Non solo una semplice zona arancione come previsto dal decreto nazionale, ma anche la chiusura delle scuole ogni grado e lo stop agli spostamenti nelle seconde case. « La provincia di Brescia – ha detto Bertolaso – ha un’incidenza doppia rispetto al resto delle province lombarde. Allo stato attuale la situazione è sotto controllo in tutto il territorio regionale, tranne in provincia di Brescia, dove siamo di fronte alla terza ondata della pandemia » .
Le misure restrittive ( che oltre a Brescia riguardano i comuni di Viadanica, Predore, Adrara San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro, Gandosso nella bergamasca e Soncino in provincia di Cremona) sono partite da ieri sera alle 18 e dureranno almeno fino al 2 marzo ( con eventuale proroga sulla base dell’evoluzione del contesto epidemiologico). A preoccupare è la variante inglese, che ha già spinto i vertici regionali a inserire in zona rossa altri 4 piccoli comuni, tra cui Bollate, alle porte di Milano. In particolare in provincia di Varese è stata trovata la più rara e temuta variante scozzese, su cui non c’è ancora certezza sulla protezione offerta dal vaccino. Queste decisioni sono già state prese anche in altre parti d’Italia: da domani entra in zona rossa Cecina, nel livornese, e 14 comuni dell’Emilia Romagna in provincia di Ravenna.
I dati epidemiologici mostrano l’escalation dei contagi da Sars- CoV- 2 nelle ultime due settimane nel bresciano. Dal primo gennaio al 22 febbraio i positivi sono arrivati a 20.373. Negli ultimi 15 giorni la curva si è fatta più ripida: 4.281 i positivi censiti nella settimana dal 15 al 21 febbraio; erano 3.241 in quella dall’ 8 al 14 febbraio ( cioè 1.040 in meno) e 2.436 nella prima settimana di questo mese, dall’ 1 al 7 febbraio ( 805 in meno). Non è chiaro se si tratti di variante inglese o meno, ma la velocità del contagio fa ipotizzare che sia molto diffusa. La Lombardia ha deciso per queste aree di rimodulare la strategia dei vaccini, dando cioè la priorità alle zone più colpite. In questo momento la Regione sta proseguendo con la vaccinazione degli over 80 insieme ai restanti operatori sociosanitari. Hanno aderito alla campagna vaccinale circa 500mila over 80 ( su un totale di 726mila).