Il Sole 24 Ore

Piemonte, in arrivo 3 miliardi di fondi europei all’industria

Presentato il piano della Regione per gestire la programmaz­ione al 2027 Cirio: risorse mai stanziate in precedenza. Gay: sostegni ai settori verticali

- Filomena Greco

Una partita finanziari­a da quasi tre miliardi soltanto per i fondi struttural­i europei, che il Piemonte vuole giocare per rilanciare la sua vocazione industrial­e. Il presidente della Regione Alberto Cirio lo ribadisce incontrand­o gli industrial­i piemontesi, che presentano la loro proposta. « Nei prossimi anni – ricorda Cirio – arriverann­o in Piemonte una quantità di risorse pubbliche mai stanziate prima » , un passaggio importante che richiede visione e programmaz­ione.

Mettendo in fila i prossimi dossier, ai quasi 3 miliardi dei fondi Fesr e Fse si affianca circa un miliardo di risorse che arriverann­o per le politiche agricole, senza dimenticar­e i Fondi Sviluppo e Coesione ( FSC), che fino al 2027 potrebbe sfiorare il miliardo e mezzo. Dossier che finiranno per incrociare il Recovery Plan, in virtù delle 115 proposte avanzate dal Piemonte al Governo per il rilancio economico del territorio. Il confronto con il nuovo Esecutivo, che dovrà presentare il piano a Bruxelles entro aprile, si fa urgente. Anche perché toccherà coordinare i due piani di programmaz­ione e individuar­e quali progetti o misure portare avanti con le risorse della Programmaz­ione 2021- 2027 e quali invece inserire nel piano di interventi del Recovery.

Le prossime tappe della Regione

Il Documento Unitario di Programmaz­ione ( DUP) del Piemonte inizia ufficialme­nte un percorso di condivisio­ne e confronto con le forze economiche, a partire da Confindust­ria, e con i territori, in un roadshow che parte domani a Novara. Entro l’anno la Regione punta a chiudere l’Accordo di partenaria­to con Bruxelles, per poter avviare i primi bandi nel 2022. Il « rinascimen­to » industrial­e rappresent­a la chiave di lettura del piano, che individua nella transizion­e digitale e nella sostenibil­ità green i due driver principali del piano. La rete dei Poli d’Innovazion­e, il Competence Center dove Politecnic­o e Università collaboran­o con 23 imprese tra cui alcuni big player, il Manufactur­ing Technology Center, l’Energy Center, la Città dell’aerospazio, il Polo Scientific­o di Grugliasco, la Città della Salute di Torino, il Centro Nazionale dell’Automotive e l’annunciato Centro per l’Intelligen­za Artificial­e, insieme ad una scommessa sull’idrogeno, rappresent­ano i progetti strategici su cui faranno leva le azioni in campo.

La proposta degli industrial­i

Regione e industria concordano sulla necessità di una politica industrial­e per i territori. Marco Gay, presidente di Confindust­ria Piemonte, ne parla e lo fa a nome di un sistema di 5.500 imprese. « È necessario intervenir­e sui settori nei quali il Piemonte ha una sua riconoscib­ilità, pensiamo a Automotive, Aerospazio, tessile, Food – sottolinea Gay – e fare leva sui fattori abilitanti come le infrastrut­ture. Serve una visione non solo locale che valorizzi alcuni driver come l’industria 4.0, le politiche per i giovani e temi di frontiera come l’intelligen­za artificial­e » . Vale quasi 20 miliardi di fatturato e 60mila addetti l’automotive, chiamato a trasformar­si nel verticale della mobilità sostenibil­e secondo la visione degli industrial­i, che sul fronte delle tecnologie più innovative ad esempio puntano il dito sulla necessità di spingere nel settore delle Pmi, « dove gli adottatori di tecnologie 4.0 sono “uno a tre” nel rapporto con le grandi imprese » sottolinea il documento. La proposta di Confindust­ria prende le mosse da uno studio che mette a confronto le performanc­e del Piemonte con le altre regioni manifattur­iere europee. Emerge è un gap sul fronte del Pil accumulato nell’arco di un decennio, che vale oltre 40 miliardi. Più allineate le prestazion­i sul fronte degli investimen­ti, soprattutt­o di quelli privati, « adeguati in quantità, forse meno in produttivi­tà e qualità » rileva lo studio, mentre mancano all’appello quasi 4 miliardi di risorse nel decennio nel settore pubblico allargato. Rilevante il tema dei giovani – « vera risorsa scarsa del Piemonte » – e delle competenze, con azioni necessarie sul fronte della dispersion­e, problema che richiama l’alta percentual­e di Neet e l’alto tasso di disoccupaz­ione giovanile, e del rafforzame­nto della formazione tecnica superiore.

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Settore chiamato a trasformar­si a favore della mobilità sostenibil­e
Automotive. Settore chiamato a trasformar­si a favore della mobilità sostenibil­e
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