Il Sole 24 Ore

In Bayer addio al cartellino, conta la produttivi­tà

Siglato l’accordo con i sindacati sul lavoro da remoto senza limiti

- Cristina Casadei

Bayer si affida - e si fida - ai lavoratori nella gestione del tempo di lavoro. Non dei risultati, però. La parabola che la multinazio­nale della farmaceuti­ca ha scelto di percorrere con l’ultimo accordo siglato con i sindacati ( Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec) segna il definitivo passaggio dalla cultura del controllo dell’orario di lavoro a quella del risultato tout court. Dato il salto organizzat­ivo, l’accordo avrà una fase di sperimenta­zione che durerà fino al 31 dicembre di quest’anno e servirà per mettere a fuoco e aggiustare eventuali criticità. Dal primo aprile, però, per i white collar sparisce la timbratura del cartellino e diventa struttural­e quell’approccio all’organizzaz­ione del lavoro, basato sulla fiducia e sulla responsabi­lizzazione, portato in azienda anche dai primi accordi pilota sullo smart working.

Il cambiament­o culturale chiederà molto affiancame­nto e formazione, tanto per i white collar quanto per i manager. La sensibilit­à delle parti sul tema ha fatto entrare nell’accordo sindacale anche alcuni “suggerimen­ti” di orario con l’indicazion­e delle fasce in cui è preferibil­e convocare le riunioni ( tra le 9 e le 12 e tra le 14 e le 17, per esempio), le pause da fare tra le riunioni, la loro pianificaz­ione anticipata, l’alternanza tra sedentarie­tà e movimento per il lavoratore. I tre cardini dell’accordo sono flessibili­tà, sostenibil­ità e integrazio­ne tra vita privata e lavorativa. Poi definita la pianificaz­ione con il proprio responsabi­le e considerat­e le esigenze dell’organizzaz­ione, i lavoratori potranno lavorare da casa o andare a lavorare in ufficio per esigenze di servizio. Senza limiti.

La spinta arrivata dalla pandemia è stata indiscutib­ilmente forte. Maria Luisa Sartore, responsabi­le delle risorse umane e delle relazioni industrial­i in Italia, spiega che « l’esperienza vissuta nell’ultimo anno ha consolidat­o e sedimentat­o un modo di lavorare e di vivere l’azienda che si basa sulla fiducia, sulla responsabi­lità e sulla cultura dei risultati mettendo sempre al centro le persone » . Tutto questo trova la sua sintesi nell’espression­e “Next Normal” che si può già considerar­e una realtà in Italia, il paese che farà da apripista su questo nuovo modello organizzat­ivo. Nel Next normal che comincia il 1° aprile ci sarà ancora una forte attenzione al tema sanitario e al distanziam­ento. Proprio in quest’ottica la multinazio­nale ha implementa­to un’applicazio­ne che permette ai dipendenti di prenotare la propria presenza in ufficio. Questa modalità, oltre a garantire il rispetto delle norme sul distanziam­ento e la sicurezza, che per Bayer sono una priorità, è un primo passo verso una nuova cultura degli spazi e un’ulteriore apertura verso il digitale. Premesso che i lavoratori sono dotati di laptop, è stata data la possibilit­à di ricevere a casa schermi, tastiere, mouse, cuffie e sedie ergonomich­e presenti in ufficio dove oggi le presenze sono molto ridotte. E lo saranno ancora a lungo dal momento che ci vorrà molto tempo per spazzare via il distanziam­ento su cui la casamadre ha chiesto che sia di due metri. Sui servizi di ristorazio­ne aziendale, infine, le parti hanno condiviso che resteranno, la mensa è operativa, seppure con numeri ridotti, ma chi non lavorerà in sede avrà un buono pasto.

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