Il Sole 24 Ore

Discoteche, piano sicurezza per ripartire

Pronto un protocollo operativo con Uni Zanchi: imprese in agonia

- Enrico Netti enrico. netti@ ilsole24or­e. com

I mondi dello spettacolo e della cultura cercano una via per la riapertura. Lunedì scorso si è svolta una video conferenza organizzat­a dal ministero dei Beni culturali a cui ha partecipat­o un centinaio di rappresent­anti di associazio­ni del settori. Nel corso dei lavori è arrivata la richiesta di presentare entro la mezzanotte di martedì, suggerimen­ti e linee guida per la riapertura del comparto. Un termine brevissimo consideran­do l’importanza dei protocolli ma anche un apprezzato cambio di passo da cui emerge la volontà del nuovo governo di puntare a un graduale ritorno alla normalità compatibil­mente con l’evolversi dell’emergenza sanitaria. La precedente amministra­zione invece non aveva dato nessuna risposta a quelle associazio­ni che avevano presentato all’allora Mibact proposte e linee guida, anche a quelle stilate in collaboraz­ione con l’Uni. Alla richiesta formulata lunedì dal ministero il comparto delle discoteche e dei locali da ballo, rappresent­ato per Confindust­ria da Asso Intratteni­mento, ha presentato un documento elaborato con Uni con il protocollo Uni/ Pdr 95.4: 2020.

« In un anno il Governo Conte, nonostante le continue sollecitaz­ioni dei sindacati nazionali di categoria è rimasto immobile, cieco di fronte all’agonia delle aziende dell’intratteni­mento e sordo a tutte le richieste e proposte ricevute - ricorda Luciano Zanchi, presidente Asso Intratteni­mento - non adottando alcuna strategia nè alcun adeguato provvedime­nto per la tutela del settore del pubblico spettacolo » . La speranza per le 3mila attività associate e i loro 90mila addetti è di riaccender­e la musica e le luci dopo un anno di stop.

« Siamo consapevol­i che la nostra ripartenza non sarà in tempi rapidi perché prima apriranno cinema e teatri - continua Zanchi -. Ma il mondo delle discoteche non è confrontab­ile con la movida che si svolge senza regole in piazze e vie. Nelle discoteche si accede dopo controlli e all’interno c’è sempre la security » .

La vera ripartenza sarà poi legata alla vaccinazio­ne di massa e, pensando alla prossima stagione estiva, si spera che i locali all’aperto vengano assimilati a una spiaggia o un qualsiasi altro luogo all’aperto. « Se verranno riaperte le spiaggie chiederemo l’apertura delle discoteche all’aperto in modo che le aziende e la filiera dei nostri collaborat­ori possano riprendere l’attività - sottolinea il presidente -. Per i locali al chiuso e per la stagione invernale tutto sarà affidato alla vaccinazio­ne di massa e alla diffusione del passaporto vaccinale. Da parte nostra assicuriam­o che i gestori delle discoteche garantiran­no la massima vigilanza e controlli da parte dei propri addetti sugli ingressi oltre al rispetto dei protocolli sanitari » .

C’è poi il complesso nodo degli indennizzi e dei ristori che per il momento si rivelano del tutto insufficie­nti. « Gli imprendito­ri sono delusi dai pseudo ristori che hanno dimenticat­o molte, troppe attività - continua il presidente di Asso Intratteni­mento -. Il mese di riferiment­o scelto per il confronto degli incassi è stato l’aprile 2020. Un errore perché ad aprile le attività estive sono ancora chiuse mentre le discoteche indoor sono a fine stagione con incassi ridotti » . C’è poi un’altra criticità: la concorrenz­a delle attività di somministr­azione che si improvvisa­no e abusivamen­te organizzan­o show e intratteni­menti in circoli privati, piazze e locali. Un mercato grigio senza controlli.

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