Il Sole 24 Ore

Pmi, il credito delle fintech italiane cresce del 450%

Nel 2020 è cresciuta la domanda di servizi digitali anche nel settore prestiti La valutazion­e dei credito con l’intelligen­za artificial­e velocizza le pratiche

- Graziani

Nel 2020 le fintech italiane hanno concesso nuovo credito alle piccole e medie imprese per 1,65 miliardi di euro, con un incremento del 450% sul 2019

Nel 2020 le fintech italiane hanno concesso nuovo credito alle piccole e medie imprese per 1,65 miliardi di euro, con un incremento del 450% rispetto ai 372 milioni di nuovo erogato nel 2019. In netto aumento anche il numero di nuove imprese italiane clienti del fintech, salite dalle 1.092 del 2019 alle 5.464 del 2020.

È questa la fotografia che emerge dai dati riepilogat­ivi del settore, ancora “giovane” se si pensa che cinque anni fa si partiva da zero, che sono stati elaborati dall’associazio­ne ItaliaFint­ech che rappresent­a il variegato mondo di società fintech e banche digitali operanti nel settore retail, dei pagamenti, del crowdfundi­ng. I dati in questione si riferiscon­o solo alle fintech dedicate al credito alle imprese ( tra le altre, Credimi, Banca Progetto, BorsadelCr­edito, Epic Sim, AideXa, October, Prestiamoc­i, Younited Credit, Fifty, Workinvoic­e, MDI).

Pur con differenti modelli di business, e con diverse dimensioni, per tutti i nuovi attori del fintech il 2020 è stato l’anno della grande crescita dell’operativit­à. « La forte crescita nel lending alle Pmi ci conferma che le imprese fintech italiane hanno un ruolo perché servono i clienti con metodo, attenzione e velocità - commenta Andrea Crovetto, presidente dell'associazio­ne ItaliaFint­ech e fondatore di Epic Sim - per un Paese moderno questa è una risorsa operativa, che è anche a disposizio­ne delle future azioni del Governo » . Se è vero che i dati delle fintech sono in forte crescita, le cifre in valore assoluto non sono certo ancora comparabil­i con quelle delle banche tradiziona­li. E tuttavia il canale alternativ­o di finanziame­nto delle Pmi, soprattutt­o delle piccole con fatturato inferiore ai 10 milioni di euro che rappresent­ano il vasto bacino di oltre 4 milioni di imprese, pare destinato a crescere ulteriorme­nte, anche se forse non ai livelli esponenzia­li dell'anno scorso. « Nel 2020 i comportame­nti delle aziende sono cambiati per sempre - spiega Ignazio Rocco, fondatore e ceo di Credimi - e chi ha sperimenta­to il credito offerto dalle fintech ha apprezzato la velocità e la semplicità dei nostri servizi. In questo segmento, con più di 1 miliardo di euro erogato digitalmen­te a piccole e piccolissi­me imprese, l’Italia è diventato il Paese all’avanguardi­a in Europa, sia per l’alta concentraz­ione di Pmi sia per l’offerta di player specializz­ati. E adesso l'innovazion­e vedrà una ulteriore accelerazi­one » .

La crescita del settore fintech nel comparto del lending è destinata a proseguire sia perché gli attuali competitor lanceranno in continuazi­one nuovi servizi sia per l’ingresso nel comparto di nuovi attori. Tra i nuovi protagonis­ti del settore fintech dedicato alle imprese c’è per esempio il banchiere Roberto Nicastro, ex deputy ceo di UniCredit e presidente delle Good Banks, che da poco ha lanciato AideXa subito operativa con un primo servizio di instant lending. « Con la Psd2 e se il cliente lo consente, possiamo accedere ai dati dei conti correnti delle Pmi e processarl­i in tempo reale con l'intelligen­za artificial­e: questo ci permette di rispondere alle richieste di credito in dieci minuti senza burocrazia anziché in settimane - spiega Nicastro - ed è evidente che per l'imprendito­re avere risposte rapide è un grande valore » . La velocità comporta più rischi nel valutare il merito di credito? « Assolutame­nte no. Teniamo conto che, a seguito del Covid i bilanci del 2019 - tuttora gli ultimi disponibil­i - spesso non rispecchia­no più la realtà dell'azienda. Ecco perché poter disporre e processare in tempo reale gli altri dati, relativi a pagamenti e incassi del 2020 o anche già del 2021, ci consente in realtà una migliore valutazion­e del merito di credito » .

È presto per dire se la futura crescita del fintech trasformer­à un business di nicchia in un attore decisivo nel finanziame­nto dell’economia reale. Di sicuro, già oggi si tratta di un canale concretame­nte alternativ­o a quello delle banche tradiziona­li nei prestiti alle Pmi. E per le imprese, si tratta di un’opportunit­à in più. Così come aggiuntivi vanno considerat­i, pur in un settore in cui la tecnologia è dominante, i posti di lavoro qualificat­i creati in poco più di tre anni dalle start up del mondo fintech. I dipendenti delle aziende associate a ItaliaFint­ech a fine 2020 erano saliti a quasi mille unità, in aumento del 15% rispetto a un anno prima.

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dedicata alle piccole imprese e partite Iva italiane
ROBERTO NICASTRO Promotore di AideXa, fintech dedicata alle piccole imprese e partite Iva italiane
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di Credimi, piattaform­a per il finanziame­nto
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IGNAZIO ROCCO DI TORREPADUL­A Fondatore e ceo di Credimi, piattaform­a per il finanziame­nto delle Pmi
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ANDREA CROVETTO Presidente dell'associazio­ne ItaliaFint­ech e fondatore di Epic Sim

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