Il Sole 24 Ore

In vista della rete unica nel radar dei colossi Tlc finisce anche Eolo

- — Andrea Biondi — Carlo Festa

Grandi manovre attorno al gruppo Eolo, attivo nel fixed wireless access ( Fwa): la tecnologia a banda ultralarga fissa ma in cui l’ultimo miglio è coperto con le frequenze “millimetri­che”. Secondo le indiscrezi­oni di mercato il dossier di un futuro riassetto azionario di Eolo sarebbe infatti seguito con particolar­e interesse da alcuni gruppi strategici, come Tim e Vodafone. Al momento non ci sarebbe alcuna offerta, ma solo riflession­i. Il dossier Eolo potrebbe infatti diventare rilevante in vista di una rete unica nazionale, in quanto l’azienda fornisce la tecnologia per la connession­e in zone problemati­che per la fibra ottica, come quelle montane. La stessa FiberCop, appena costituita con Tim, Kkr Infrastruc­ture e Fastweb, potrebbe dunque guardare con interesse a una parte del business di Eolo.

Questi ragionamen­ti e riflession­i sono in corso mentre sta prendendo avvio concretame­nte in questi giorni la procedura competitiv­a che porterà a un riassetto azionario del gruppo. L’azionista Searchligh­t Capital intende infatti vendere la sua quota del 49% di Eolo ora che è scaduto il lock up di tre anni che faceva parte dei patti con l’altro azionista al momento dell’ingresso nella società attiva nelle offerte Fwa a metà dicembre 2017. L’azienda è attualment­e controllat­a al 51% dal fondatore e ceo Luca Spada e da Elmec Group, riuniti nella holding Cometa.

Al lavoro sono gli advisor Morgan Stanley e i legali di Clifford Chance e in questi giorni sarebbero stati inviati i teaser, cioè la documentaz­ione con i dati sensibili dell’azienda, ai potenziali compratori della quota di Searchligh­t Capital.

La struttura prevedibil­e dell’operazione prevede la cessione del 100% del gruppo e poi il reinvestim­ento da parte della holding dei fondatori, Cometa. L’operazione, oltre che da player industrial­i, sarebbe guardata con interesse da alcuni fondi di private equity, specializz­ati in tecnologia. Fra i nomi che circolano ci sono quelli del gruppo finanziari­o scandinavo Eqt e quello degli svizzeri di Partners Group, che in Italia hanno già rilevato una quota del gruppo Telepass da Atlantia. Il nodo resta comunque la valutazion­e che, secondo le attese degli azionisti, sarebbe superiore al miliardo di euro per questa società che nel primo semestre dell’anno fiscale 2020- 2021 ( 1° aprile 2020 - 30 settembre 2020) ha realizzato ricavi per 91,5 milioni di euro (+ 23% annuo). L’aumento è stato poi più che proporzion­ale nella marginalit­à con 47,3 milioni di Ebitda (+ 39%) ed Ebitda margin salito al 51,7% ( dal 45,7%). In questo quadro Eolo sta spingendo sugli investimen­ti e ha comunicato a maggio dell’anno scorso un piano da ulteriori 150 milioni di euro per portare entro fine 2021 il collegamen­to in banda ultralarga in 1.200 comuni, disagiati o completame­nte senza copertura, localizzat­i principalm­ente nel Sud Italia. Entro l’anno i comuni coperti arriverann­o dunque a quota 7.100. Oggi sono a quota 6.500.

Searchligh­t Capital in uscita dalla società oggi valutata un miliardo che ha portato l’ultralarga in 6.500 Comuni

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