Il Sole 24 Ore

Autostrade, arriva l’offerta Cdp- fondi La società valutata circa 9 miliardi

Venerdì previsto il consiglio della holding per valutare la proposta della cordata Unica condizione posta da Cassa è l’ok al piano economico finanziari­o Aspi

- Laura Galvagni

L’offerta per l’ 88% di Autostrade per l’Italia arriverà sul tavolo di Atlantia oggi in giornata. Ieri in tarda serata la cordata guidata da Cdp era ancora al lavoro per mettere a punto gli ultimi dettagli della proposta.

I termini generali, tuttavia, sembrano essere stati definiti. In particolar­e, si parte da un prezzo che, inclusa la manleva, valorizzer­ebbe l’intera Aspi poco più di 9 miliardi di euro, ossia a un passo dalla parte alta della forchetta di 8,5- 9,5 miliardi precedente­mente indicata. La cordata dovrebbe vedere Cassa al 51% e i due fondi, Macquarie e Blackstone spartirsi il restante 49%. L’offerta non sarebbe poi condiziona­ta a nulla di rilevante se non, come è normale, alla futura approvazio­ne definitiva del piano economico finanziari­o di Autostrade. La somma, inoltre, verrà corrispost­a per intero mentre si sta valutando in che misura ricorrere a fonti di finanziame­nto e in quale a capitali propri. A riguardo si ragiona attorno a cifre variabili: 25- 30% equity e 75- 70% debito.

Se questi sono gli elementi essenziali, ci sono poi tutta una serie di aspetti che verranno declinati nelle prossime ore.

Nel mentre, però, resta chiave la risposta che darà Atlantia alla proposta. Centrale come sempre sarà il prezzo. Valore che sulla carta sarebbe ancora distante da quelle che sono le ambizioni di alcuni soci, Tci in primis che proprio nelle ultime ore ha ribadito la validità delle sue valutazion­i che individuan­do in 11- 12 miliardi il valore corretto per il 100% della compagnia. Intermonte in una valutazion­e indipenden­te ha stimato il 100% tra 10,9 e 11,9 miliardi. Tuttavia va considerat­o il fatto che ora c’è un’offerta concreta sul tavolo che in qualche modo andrebbe a chiudere mesi di incertezza liberando Atlantia da un dossier che si trascina ormai da tempo. Ecco perché il consiglio di amministra­zione di Atlantia convocato per venerdì potrebbe anche decidere per un supplement­o di riflession­e dando magari mandato a un advisor, al momento la compagnia è supportata da JP Morgan, di compiere un’analisi approfondi­ta della proposta per produrre poi successiva­mente un parere sull’offerta. In ogni caso, l’ultima parola spetterà ai soci. Se il consiglio di amministra­zione dovesse ritenere congruo quanto messo sul piatto da Cassa e dai fondi, Atlantia dovrà comunque convocare l’assise per bloccare il processo di scissione di Aspi deliberato dall’assemblea poco più di un mese fa, il 15 gennaio.

Sulla scorta della possibile offerta targata Cdp, intanto, il titolo Atlantia è tornato a viaggiare sui massimi dell’ultimo anno. In particolar­e, il titolo della holding ha chiuso le contrattaz­ioni in rialzo del 3,17% a 16,25 euro. Questo anche grazie al fatto che l’Opa per il delisting lanciata da Ardian e dalla famiglia Gavio su Astm ha comunque in generale rilanciato il settore delle infrastrut­ture a Piazza Affari.

Infine, sulla gestione del dossier Autostrade per l’Italia, ieri si è interrogat­o anche l’Istituto Bruno Leoni che, in un editoriale intitolato “L’offerta Cdp per Autostrade e la prima prova del governo Draghi” ha scritto: « Dare il via libera all’operazione significhe­rebbe, anzitutto, impegnare ingenti risorse dei contribuen­ti » . L’analisi, in particolar­e, ha sottolinea­to che degli 8,5- 9,5 miliardi dell’offerta, « il 40% dovrebbe essere a carico della Cassa ( cioè dei contribuen­ti italiani): parliamo quindi di 3,5- 4 miliardi di euro. Ha senso - si è chiesto il think tank - investire nel passaggio di proprietà della rete autostrada­le più del doppio di quello che spendiamo per i vaccini? » .

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy