Sanlorenzo resiste all’impatto Covid con Asia e Americhe
Perotti: « Sostanziale tenuta del portafoglio ordini nonostante il lockdown »
Sanlorenzo yachts resiste al Covid e chiude l’esercizio 2020, il primo da società quotata ( è a Piazza Affari dal 10 dicembre 2019) con ricavi netti in linea con quelli del 2019 e l’Ebitda in crescita del 6,5%. Anche il portafoglio ordini, pari a 408,8 milioni di euro, seppure in calo rispetto ai 444,3 milioni del 2019, tiene, a dispetto delle misure restrittive legate alla pandemia, tra le quali i 45 giorni di lockdown, dal 22 marzo al 5 maggio, e l'annullamento della quasi totalità dei saloni nautici a livello globale ( eccetto Genova e Fort Lauderdale). E Massimo Perotti, patron dell’azienda, ritiene che il 2021 sarà positivo.
Il cda di Sanlorenzo ha dunque licenziato i risultati consolidati al 31 dicembre 2020, registrando ricavi netti dalla vendita di nuovi yacht consolidati pari a 457,7 milioni, in crescita dello 0,4% rispetto al 2019, trainati dal significativo incremento degli ordini dall’area Asia Pacific (+ 42%) e dalle Americhe (+ 15,4%), a fronte di un calo del 16,3% dell’Europa. L’Ebitda consolidato è pari a 70,6 milioni, contro i 66 del 2019. La posizione finanziaria netta mostra 38 milioni di cassa, rispetto all’indebitamento netto di 9,1 milioni del 2019. Infine l’azienda nel 2020 ha fatto investimenti per 30,8 milioni, in calo del 40,1% rispetto ai 51,4 del 2019.
« Da sottolineare – dice Perotti - la sostanziale tenuta del portafoglio ordini a 408,8 milioni, in considerazione delle oggettive difficoltà negli spostamenti e della cancellazione di quasi tutti i saloni nautici nel mondo. La solidità del backlog è rappresentata dalla vendita diretta a clienti finali per oltre il 94%. Questo garantisce di per sé il 2021. Perché è vero che l’altro anno avevamo 444 milioni ma di fatto, con il lockdown, abbiamo avuto un mese e mezzo in meno rispetto ai 12 del 2019. Inoltre i clienti russi cinesi e americani non li vediamo più dall’aprile dell’altro anno. Direi che i 408 milioni sono quasi un miracolo ma quello che più importa è l’altissima percentuale di questo portafoglio che va a clienti finali, non ai concessionari che poi devono rivendere. Questo riconduce al business model tipico di Sanlorenzo, che mi ha permesso di quotare l’azienda. Il cliente finale, infatti, dà mediamente il 20- 30% di anticipo sul contratto e sulla costruzione dello scafo. E se anche uno di questi clienti finisce in bancarotta e non compra più, con il 30% che ho già incassato rivendo la barca e mi lecco le ferite ma non vado a perdere » .
Per quanto riguarda il 2021, Perotti sottolinea che « i dati di vendita di gennaio e febbraio sono molto buoni e ancora rivolti ad Asia Pacific e all’America più che che all’Ue. Ritengo che il mercato sia forte e ci sarà una crescita » . Rispetto all’accordo Sanlorenzo- Ferretti per l’acquisizione di Perini Navi in fallimento, Perotti prevede un allungamento dei tempi, per il ricorso contro la procedura presentato della proprietà ( Tabacchi) alla corte di appello di Firenze: l’udienza si terrà il 16 aprile.