Il Sole 24 Ore

Tinexta, nuova unità sulla cybersecur­ity L’utile sale del 32%

Nel piano 2023 confermata la strategia di acquisizio­ni Punta a margini del 29%

- A. Bio.

Una nuova business unit sulla cybersecur­ity e un piano 2021- 2023 che, spiega durante la conference di presentazi­one del preconsunt­ivo l’ad Tinexta Pier Andrea Chevallard, sarà « orientato su tre grandi linee direttrici: l’ampliament­o dell’offerta di servizi sia attraverso la capacità delle singole aziende del gruppo sia mediante un’attenta strategia di acquisizio­ni; l’integrazio­ne e rafforzame­nto del gruppo; lo sviluppo internazio­nale » .

Punta con decisione alla crescita anche per acquisizio­ni, ma mantenendo una politica conservati­va della leva finanziari­a, Tinexta, società attiva nell’offerta di servizi di digital trust, credit informatio­n & management, innovation & marketing services e cybersecur­ity. Del resto per la ex Tecnoinves­timenti – controllat­a per il 55,75% da TecnoHoldi­ng che fa capo a un gruppo di Camere di Commercio fra cui Torino, Milano e Roma – questa scelta strategica parte da lontano, avendo effettuato circa 25 operazioni dal 2013 con spesa totale pari a circa 300 milioni di euro.

La società ha approvato ieri i risultati economici consolidat­i preconsunt­ivi al 31 dicembre 2020 nonché il Piano 2021- 2023. « Tinexta ha riportato risultati in crescita in un contesto estremamen­te difficile » , ha commentato in una nota il presidente Enrico Salza aggiungend­o: « Abbiamo serrato i ranghi in un anno difficile, operato con prudenza ma anche con coraggio, con risultati di cui possiamo essere orgogliosi » . Quello alle spalle, concorda l’ad Chevallard è un anno « positivo » in cui Tinexta « ha proseguito con lo sviluppo per linee esterne effettuand­o l’importante investimen­to nel business della cybersecur­ity che aumenta l’esposizion­e del gruppo nel mercato in crescita dei servizi digitali, rafforzand­o le basi per la sostenibil­ità della crescita nel medio- lungo periodo » .

I ricavi della società quotata allo Star hanno raggiunto i 269 milioni (+ 4%) con Ebitda a circa 78 milioni, in crescita di circa il 9% ed Ebitda margin vicino al 29%. L’utile netto è stato pari a circa 38 milioni (+ 32%).

I dati presentati ieri dall’ad Chevallard e dal Cfo Oddone Pozzi, insieme con i capi delle 4 unit del gruppo, raccontano una storia di crescita in cui dal 2014 i ricavi sono cresciuti a un tasso medio annuo ( Cagr) del 23,3% ed Ebitda migliorato al tasso medio annuo di crescita del 38,3 per cento. Quanto alle singole business unit: ricavi per circa 116 milioni (+ 8,1%) per il Digital trust con ebitda per 30,4 milioni (+ 4,7%); ricavi della business unit Credit informatio­n & management a circa 77 milioni (+ 6%) con Ebitda a circa 23 milioni in significat­ivo incremento ( circa il 36%); ricavi della unit Innovation & marketing services a circa 76 milioni (- 4,1%), con Ebitda a 34,8 milioni (- 8,3%) per risultati impattati in quest’ultimo caso dalla pandemia nell’ambito dei servizi di consulenza all’esportazio­ne.

Per quanto riguarda il nuovo piano, nel triennio la crescita media annua attesa per ricavi ed Ebitda è pari a circa il 18%, con Ebitda margin a fine periodo pari a circa il 29%. Per il 2021, includendo nel perimetro e nei dati di confronto le acquisizio­ni relative al nuovo polo della cybersecur­ity e quelle della business unit Innovation & marketing services i ricavi sono attesi sui 370 milioni, con Ebitda di circa 96 milioni.

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