Itelyum ri- nasce con ingegneri green
In 5 anni fatturato triplicato per la società che rigenera rifiuti industriali: parole chiave per i 700 dipendenti e i neoassunti, formazione e innovazione
« Senza formazione, fino anche a 30 o rea p persona, er son a, tecnologia, tantissima attività di ricerca e sviluppo, e selezione di collaboratori qualificati, ingegneri e periti chimici, non avremmo fatto tutta questa strada, e così in fretta: oggi Itelyum è leader nell’economia circolare, nella gestione, riciclo e valorizzazione dei rifiuti industriali, è un gruppo di oltre 700 collaboratori, con 22 siti operativi in Italia, i tre principali sono a Pieve Fissiraga ( Lodi), Landriano ( Pavia), Ceccano ( Frosinone), e più di 30mila clienti sparsi in oltre 60 Paesi - racconta l’ad Marco Codognola -. Nei prossimi mesi prevediamo di inserire una ventina di nuove risorse, considerando anche il turn- over previsto. Sono soprattutto giovani, con competenze tecniche, da inserire prevalentemente nel settore della gestione dei solventi riciclati. Le assunzioni scattano con sei mesi di anticipo dell’uscita del collega senior per consentire un adeguato periodo di affiancamento e formazione » .
Itelyum è una realtà che “ri- nasce” a partire dal 2016 quando il fondo Stirling Square, fondato da italiani a Londra, inizia a integrare società del settore ambientale a due capisaldi della rigenerazione dei residui, vale a dire Viscolube ( riciclo dei lubrificanti) e Bitolea ( purificazione dei solventi usati). Nel giro di pochi anni, a fronte di investimenti superiori a 200 milioni di euro nello sviluppo e miglioramento degli impianti esistenti e l’acquisizione di nuovi, c’è stato il salto di qualità: il fatturato/ giro d’affari 2020, nonostante l’emergenza sanitaria, si è chiuso a 352 milioni di euro rispetto ai 112 milioni del 2016 e con prospettive incoraggianti per il 2021, affermandosi come partner strategico del mondo industriale a cui il gruppo offre servizi ambientali sostenibili, dalla rigenerazione degli oli lubrificanti usati alla purificazione di solventi da reflui farmaceutici, solo per fare un paio di esempi. Insomma, sono lontani i tempi dei rifiuti che venivano raccolti e finivano dritti nelle discariche.
Le parole chiave, anche per il prossimo futuro, sono « tecnologia e formazione - ha aggiunto Codognola -. La creazione di valore “circolare”, per il mercato, l’ambiente e le persone può realizzarsi infatti solo attraverso tecnologie applicate a sistemi produttivi avanzati, finalizzati a prolungare il ciclo di vita dei prodotti, creandone di nuovi da restituire ai vari settori industriali. Di qui la nostra partecipazione al Global Compact delle Nazioni unite. Itelyum ha anche introdotto il Sustainability Committee, di cui è presidente il professor Marco Frey, con la funzione di valutare, ogni sei mesi, il percorso di sostenibilità dell’azienda. In quest’ottica rientra il progetto di formazione itinerante “Obiettivo Sostenibilità” appena inaugurato, che toccherà ogni sede operativa del gruppo » .
Accanto alla formazione obbligatoria, ci sono tutta una serie di attività aggiuntive, co- progettate anche assieme al mondo accademico, Politecnico di Milano, Università della Calabria, Bologna, Cassino, la Sapienza, Roma, l’Istituto Superiore Sant’Anna di Pisa.
« La collaborazione con il Politecnico di Milano, ad esempio - ha evidenziato Codognola - si è concretizzata nel progetto di digital transformation dello stabilimento di Pieve Fissiraga che grazie all’intelligenza artificiale e all’Iot ( Internet of things) permetterà di simulare in real time il processo produttivo e di creare un “gemello digitale” dello stabilimento, grazie al quale si potranno ottenere informazioni importanti per il miglioramento dei processi produttivi. Questa iniziativa prevede entro marzo anche la creazione di un laboratorio permanente all’interno dell’impianto di Pieve Fissiraga, con ricercatori impegnati nello studio di processi innovativi di economia circolare. Presso l’impianto di Ceccano, invece, abbiamo da pochi giorni realizzato un incontro di formazione sulle nuove tecnologie appena acquisite, nell’ambito del progetto di digital innovation, a bordo di un mega truck attrezzato con i laboratori che riproducono gli impianti industriali » .
Del resto, i numeri di Itelyum non sono banali: il gruppo gestisce oltre 1 milione di tonnellate di rifiuti industriali, con un indice di circolarità del 90%: questo significa che la quasi totalità dei rifiuti gestiti vengono avviati al recupero o reimmessi nell’ambiente dopo la rigenerazione. E ogni anno, gli impianti lavorano circa 280mila tonnellate tra oli minerali e solventi usati e 40mila tonnellate di frazioni petrolchimiche vergini.
Di qui la necessità di « avere un gruppo coeso e ben formato, dalla base al vertice - ha chiosato Codognola -. Grazie alle recenti assunzioni la quota di laureati e diplomati prevalentemente in materie tecniche è pari ai due terzi dell’intero personale; l’età media è scesa a 46 anni. L’impegno dei colleghi, in questi mesi, è stato ammirevole: le assenze si sono drasticamente ridotte e tutti hanno voluto fare la propria parte, anche contribuendo alle iniziative di solidarietà messe in campo dall’azienda a favore di ospedali dei territori in cui operiamo » .
Per i progetti di formazione attivate collaborazioni con i principali atenei, dal Polimi alla Sant’Anna di Pisa