Accordo sui sottosegretari Castelli viceministro al Mef Delega sui servizi a Gabrielli
Scontro fino all’ultimo tra i partiti: soddisfatta la Lega, deluso il Pd All’attuale capo della Polizia Gabrielli la delega ai Servizi Castelli confermata al Mef
Alla fine la nomina dei sottosegretari è arrivata: 39 di cui 19 donne e 20 uomini. Un “tecnico” di peso, il capo della Polizia Franco Gabrielli, con delega ai Servizi segreti. Il resto è una divisione tra partiti di cui fa le spese soprattutto il Pd, che per altro sembra essere assente dai comitati interministeriali che gestiranno la partita del Recovery plan ( si veda pagina 8): 11 al M5s, ben 9 alla Lega, 6 a Forza Italia, 6 al Pd e 2 a Italia Viva che vede il rientro di Teresa Bellanova alle Infrastrutture e di Ivan Scalfarotto all’Interno. Un rappresentante anche per i radicali di più Europa con la nomina di Benedetto Della Vedova agli Esteri, mentre la delega allo Sport resta in stand by. L’accelerazione, dopo giorni di veti incrociati, è venuta dallo stesso Mario Draghi, che nel pomeriggio ha voluto integrare l’ordinde del giorno del Consiglio dei ministri già convocato con il completamento della squadra di governo. Momenti di tensione tra i partiti si sono avuti in serata, tanto che la riunione è stata sospesa: nel mirino del M5s e del Pd è finito il forzista Giorgio Mulè, a cui era stata inizialmente attribuita la delega all’Editoria. Il nodo è stato infine sciolto con il traferimento di Mulè alla Difesa: al suo posto Giuseppe Moles, sempre di Forza Italia.
Il partito di Nicola Zingaretti è arrivato alla chiusura della partita del sottogoverno scontando la dura polemica interna per l’esclusione delle donne dalla delegazione ministeriale: a parte Enzo Amendola, richiamato come sottosegretario con delega agli Affari europei per volere dello stesso Draghi e con il benestare del Capo dello Stato, i cinque rappresentanti del Pd sono tutte donne. Nutrita rappresentanza femminile anche tra i sottosegretari del M5s, con molti nuovi ingressi: Rossella Accoto ( Lavoro), Dalila Nesci ( Sud), Anna Macina ( Giustizia) Barbara Floridia ( Istruzione), Ilaria Fontana ( Transizione ecologica). Nella squadra dei sottosegretari leghisti ben sei sono attuali capi dipartimento del partito, quindi vicini a Matteo Salvini, quasi a compensare il peso di Giancarlo Giorgetti al Mise.
Quanto ai ministeri economici, alcune conferme ma anche diverse new entry. A cominciare da quello dell’Economia dove restano al loro posto Laura Castelli ( M5S), sempre con l’incarico di viceministro ma in posizione unica vista la non riconferma del dem Antonio Misiani, e Cecilia Guerra ( Leu). A completare la squadra che lavorerà con Daniele Franco il leghista Claudio Durigon, già sottosegretario al Lavoro nel Conte 1, e la Dem Alessandra Sartore, che fino a ieri ha ricoperto l’incarico di assessore al Bilancio alla regione Lazio. Al ministero dello Sviluppo economico, che ha appena perso le funzioni in materia di energia in favore del neonato dicastero della Transizione ecologica, approda Gilberto Pichetto Fratin ( Fi) con il ruolo di viceministro così come la confermata Alessandra Todde ( M5S) ai quali si aggiunge la dem Anna Ascani. Solo due sottosegretari al ministero del Lavoro: Rossella Accoto ( M5S) e la leghista Rossana Sasso. Stesso schema alla Transizione ecologica con la Cinque stelle Ilaria Fontana e la leghista Vannia Gava. Due i viceministri al ministero delle Infrastrutture e trasporti con la renziana Bellanova e con il leghista Alessandro Morelli, e la conferma di Giancarlo Cancelleri ( M5S). Il ruolo chiave di coordinamento della politica economica e del Cipe è stato affidato da Mario Draghi al centrista Bruno Tabacci, nominato sottosegretario alla Presidenza.