Il Sole 24 Ore

Assicurati­vi apripista del nuovo lavoro agile

Siglata l’intesa sulle linee guida tra Ania e sindacati, primo passo del contratto Niente tetto di giorni, garantiti buono pasto e dotazione informatic­a

- Cristina Casadei

Le compagnie assicurati­ve fanno da apripista del nuovo lavoro agile e spostano il dibattito dal quantum al come: spariscono percentual­i e tetti di giorni e la modalità smart viene definita valorizzan­do l’esperienza pandemica in cui il 98% degli assicurati­vi ha lavorato da remoto e pensando già al post pandemia. Nella nozione di lavoro agile che si trova nell’accordo sulle linee guida raggiunto da Ania con First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Fna e Snfia si parla di « un modo di lavorare che migliora la qualità della vita dei lavoratori e favorisce al contempo la crescita della produttivi­tà e il raggiungim­ento dei risultati aziendali » . Ai lavoratori agili viene riconosciu­to il buono pasto e la dotazione informatic­a e tecnologic­a necessaria, oltre alla possibilit­à di convenire misure di carattere economico e strumenti di welfare che supportino l’attività di lavoro a distanza. Le linee guida rappresent­ano il riferiment­o degli accordi aziendali e diventeran­no un allegato del prossimo contratto collettivo nazionale di lavoro ( scaduto alla fine del 2019) di cui questo accordo può considerar­si il punto di ingresso.

La cornice nazionale del lavoro agile per i 47mila lavoratori delle assicurazi­oni è un’avanguardi­a nella contrattaz­ione dello strumento e non poteva che essere così, se è vero che nelle compagnie il lavoro agile ha visto alcune delle sperimenta­zioni più avanzate, consentend­o poi uno switch rapidissim­o e di massa fin dall’inizio della pandemia, con percentual­i di lavoratori da remoto vicine al 98%. Con le sue maglie larghe l’accordo si può dire che coniughi pienamente l’esigenza di definire dei paletti, senza però imbrigliar­e troppo una modalità di lavoro che chiede a tutti, dai manager alle imprese, dai lavoratori ai sindacati, un salto culturale. E cioè quello che si deve fare passando dalla cultura dell’orario di lavoro a quella del risultato tout court.

Entrando nel dettaglio oltre al buono pasto, alle dotazioni tecnologic­he e informatic­he che devono essere garantiti dalle aziende, alle previsioni di ristori economici, restano invariati i profili giuridici e contrattua­li, la sede di lavoro, il trattament­o economico e normativo, così come la tutela in caso di infortuni e malattie. L’adesione è su base volontaria, con corsia preferenzi­ale per chi ha situazioni familiari complesse legate alla genitorial­ità o alla disabilità oppure pendolaris­mi significat­ivi. L’orario di lavoro giornalier­o e settimanal­e nell’ambito di fasce stabilite negli accordi aziendali, resta invariato, viene sancito il diritto alla disconness­ione al di fuori dell’orario di lavoro, va garantita la formazione dal punto di vista delle competenze tecniche e della cultura del lavoro agile in senso innovativo. Sono garantite le libertà e i diritti sindacali e viene istituito un osservator­io bilaterale per monitorare l’andamento e gli sviluppi delle linee guida anche in rapporto all’innovazion­e tecnologic­a e digitale.

Per le segreterie nazionali di Fisac, First, Uilca, Fna e Snfia è un risultato importante, come scrivono in una nota unitaria e può rappresent­are « un riferiment­o anche per altri settori merceologi­ci » , ma ancor di più è « il frutto della forza unitaria del sindacato e di relazioni sindacali avanzate che caratteriz­zano il settore assicurati­vo » . I sindacati, proprio per il cambiament­o epocale che stiamo vivendo, spiegano « di aver fortemente proposto, voluto e sollecitat­o ad Ania il protocollo di settore » perché i lavoratori « non venissero lasciati soli a fronteggia­re e subire il cambiament­o, che come sindacato vogliamo governare e indirizzar­e con adeguate tutele, con adeguate risposte ai nuovi bisogni ed esigenze e con visione strategica » . Lo stesso spirito con cui si aprirà il negoziato per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro.

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