Il Sole 24 Ore

Il sistema moda unito contro la crisi

Confindust­ria, grandi brand con Camera della Moda per la difesa del settore

- Nicoletta Picchio

Rilanciare un comparto duramente provato dalla pandemia, che nel 2020 ha avuto una perdita di fatturato del 27%, mettendo a rischio la tenuta di una filiera riconosciu­ta in tutto il mondo, con un impatto negativo sull’occupazion­e ( si vedano gli articoli apparsi sul Sole24Ore di ieri e di martedì). Il mondo della moda si compatta per agganciare la ripresa e sviluppare tutte le potenziali­tà di un settore simbolo, nonché strategico, dell’Italia, in un momento in cui si stanno delineando a livello italiano ed europeo le « giuste condizioni per dare impulso a importanti attività del nostro paese » .

È il senso dell’incontro che si è tenuto tra il presidente di Confindust­ria, Carlo Bonomi, e la delegazion­e in rappresent­anza del Comitato strategico di Camera nazionale della Moda, alla quale aderiscono 234 grandi brand, ai quali è riconducib­ile il 90% del fatturato del settore. Il Comitato è composto da Patrizio Bertelli, amministra­tore del Gruppo Prada, Ermenegild­o Zegna, ad dell’omonimo gruppo, e Renzo Rosso, presidente della holding Otb. Per Confindust­ria erano presenti anche la vice presidente per l’Internazio­nalizzazio­ne Barbara Beltrame Giacomello, il vice presidente per l’Organizzaz­ione, Alberto Marenghi e il direttore generale, Francesca Mariotti, oltre al presidente di Confindust­ria Moda, Cirillo Marcolin. Al tavolo c’erano inoltre Marino Vago, presidente di Sistema moda Italia, e Claudio Marenzi, presidente di Herno e di Pitti Immagine ed ex presidente di Confindust­ria Moda. L’incontro si è tenuto proprio nel giorno in cui a Milano ha preso il via la settimana della moda donna, in un formato phygital, con un calendario ricco e fitto, che testimonia la vitalità del settore e la volontà di reagire.

L’accordo raggiunto, come spiega il comunicato diffuso ieri, unisce le forze del settore. In particolar­e i grandi brand, traino della filiera, vogliono mettere al servizio di tutto il sistema il proprio know how. Hanno confermato anche la propria disponibil­ità a essere portavoce di un documento condiviso per contribuir­e insieme a Confindust­ria allo sviluppo del settore post pandemia. Tra i temi dell’incontro il potenziame­nto delle misure necessarie per rendere più competitiv­i prodotti unici che hanno il loro punto di forza nella manifattur­a qualitativ­a e nella ricerca innovativa. È emersa anche la necessità di preservare il patrimonio delle profession­alità della manifattur­a italiana che supportano l’attività delle microimpre­se e delle Pmi, altrimenti destinate alla chiusura.

Tra le proposte, la defiscaliz­zazione per l’avvio di nuove realtà imprendito­riali, con l’inseriment­o di giovani talenti, per le società che realizzano il prodotto in modo tracciabil­e, nel rispetto della sostenibil­ità. La leva del cuneo fiscale è determinan­te, dice il comunicato, per incentivar­e le assunzioni e creare filiere integrate, anche dal punto di vista digitale. Sulla promozione del made in Italy si punta a rafforzare la collaboraz­ione tra industria della moda e Ice, per arrivare nei potenziali mercati di sviluppo. In questo approccio la tracciabil­ità dei prodotti ha una importanza fondamenta­le. Delle questioni dibattute, la digitalizz­azione viene definita un elemento cardine del futuro. Ma si è parlato anche di sostenibil­ità ambientale ed economia circolare e di sostenibil­ità sociale, dalla parità di genere all’inclusione della diversità. Decisiva la formazione, con particolar­e riferiment­o alla trasformaz­ione ed evoluzione dei mestieri e alla creazione di condizioni favorevoli per il ricambio generazion­ale e il calo della disoccupaz­ione giovanile.

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