Milano paga dazio al virus: recupero solo nel 2023
Spada: « Reinventeremo la città, trasformando la crisi in una nuova opportunità »
Una caduta di valore aggiunto vicina all’ 11%, che verrà recuperata appieno solo nel 2023. Anche Milano, locomotiva dell’economia nazionale, paga pesantemente dazio al Covid, con impatto fortemente differenziato tra i diversi settori. Sono i dati presentati dall’ufficio studi di Assolombarda in occasione dell’evento “Your Next Milano”, tappa finale di un percorso avviato nei territori di Monza- Brianza, Lodi e Pavia per immaginare e contribuire a progettare il futuro dell’area.
Il rimbalzo del 2021, stimato al 5,3%, non basterà affatto a recuperare il terreno perso, soprattutto perché se manifattura e servizi alle imprese sono riuscite in buona parte a contenere i danni, per commercio al dettaglio, servizi alla persona e ristorazione- ospitalità, le frenate registrate nel periodo gennaio- settembre vanno dal 21 al 41% in termini di ricavi. « Le previsioni pre- Covid - spiega il presidente di Assolombarda Alessandro Spada - indicavano per Milano un futuro radioso ma questa emergenza ha dato la sveglia a tutti, per la prima volta abbiamo visto una città fortemente colpita, svuotata. Nel frattempo abbiamo capito alcune cose, ad esempio la necessità di accorciare le filiere. E poi l’aspetto fondamentale, l’unità tra tutti gli attori sociali, una necessità a maggior ragione in questa fase di emergenza » . Ripartenza che comunque almeno in parte è già avviata, al traino di numerosi settori, con i dati migliori per il comparto della esempio, coinvolgerà in prospettiva i tre quarti delle realtà industriali e di servizio alle imprese, quasi il doppio rispetto al 2019. Milano è chiamata anche a adattare al nuovo contesto il proprio modello di attrattività, in modo da tamponare la caduta verticale del turismo, tradotta in calo degli arrivi del 73% e di crollo di 36 milioni di unità tra arrivi e partenze dagli scali locali. Riconfermato, invece, a dispetto della crisi, il ruolo di Milano come polo di attrazione universitaria, con 5400 studenti iscritti in più rispetto all’anno precedente. A resistere è anche la capacità di attrarre investimenti, con 51 progetti greenfield varati nel 2020. « La Milano che verrà sarà diversa - aggiunge Spada - ma questo futuro non ci spaventa: nel nostro Dna da sempre c’è la capacità di trasformare le crisi in opportunità. Sono sicuro che ancora una volta sapremo reinventarci » . « Alcuni trend, come il turismo, ripartiranno con tempi lunghi - spiega il sindaco di Milano Giuseppe Sala - e certe cose vanno accettate. Ora occorre impostare una nuova stagione e credo che un grande asset in questo senso sia il Recovery Plan. Dobbiamo spingere la progettualità, essere in grado di sviluppare in tempi rapidi i dossier. Per questo occorre puntare sulle città e Milano si candida a svolgere un ruolo centrale » .
I DANNI DEL 2020