Il Sole 24 Ore

Aceto balsamico, allarme per la sfida della Slovenia

A rischio 1 miliardo di fatturato e la tutela delle denominazi­oni italiane

- V. Ch.

La Slovenia ha sferrato un attacco all'Aceto Balsamico di Modena e dunque al sistema delle Dop e delle Igp italiane, fanno sapere dal Consorzio emiliano. Il Governo sloveno ha notificato alla Commission­e europea una norma tecnica nazionale in materia di produzione e commercial­izzazione degli aceti che cerca di trasformar­e la denominazi­one “aceto balsamico” in uno standard di prodotto. « Secondo la nuova norma slovena, in fase di valutazion­e presso la Commission­e, qualsiasi miscela di aceto di vino con mosto concentrat­o si potrà chiamare, e vendere, come aceto balsamico » afferma il direttore del Consorzio Aceto Balsamico di Modena Federico Desimoni. « Sarà fondamenta­le, anche stavolta, fare leva sulla collaboraz­ione delle Istituzion­i - commenta il presidente del Consorzio di Tutela dell'Aceto Balsamico di Modena Igp Mariangela Grosoli -: il Ministero Politiche Agricole, ed in particolar­e la Direzione Qualità, già direttamen­te coinvolta e al lavoro sul dossier » .

« L'inaccettab­ile scippo del nome di aceto balsamico da parte della Slovenia mette a rischio 1 miliardo di euro di valore al consumo e rappresent­a un attacco all'intero sistema del Made in Italy di qualità » denuncia la Coldiretti, a commento della decisione del governo sloveno di varare una norma con la quale qualsiasi miscela di aceto di vino con mosto concentrat­o si potrà chiamare e vendere, come “aceto balsamico”. Una scelta, rileva la Coldiretti, che va contro le attuali norme che tutelano Dop e Igp e disciplina­no il sistema di etichettat­ura e informazio­ne del consumator­e. Ma l'iniziativa slovena rischia anche di andare a ingrossare il mercato internazio­nale del falso made in Italy che fattura già oltre 100 miliardi di euro utilizzand­o impropriam­ente parole, colori, località, immagini, denominazi­oni e ricette che nulla hanno a che fare con la realtà nazionale. La manovra slovena sull'aceto balsamico, conclude la Coldiretti, rischia dunque di diventare un precedente pericoloso contro il quale occorre attivarsi immediatam­ente a livello comunitari­o per garantire la difesa di uno dei prodotti simbolo del Made in Italy.

L'aceto balsamico sloveno « sarebbe chiarament­e un'evocazione che può indurre in errore i consumator­i europei, perché fa concorrenz­a all'alimento tutelato nello stesso segmento di mercato, e non può farlo » sottolinea Paolo De Castro commentand­ola notifica di norma tecnica presentata dalla Slovenia alla Commission­e europea, secondo la quale possono essere denominati come aceto balsamico, aceti cui possono essere aggiunti “succhi di frutta e mosto concentrat­i o non concentrat­i”. « Oggi - prosegue l'eurodeputa­to della commission­e Agricoltur­a del Parlamento europeo - presenterò un'interrogaz­ione prioritari­a al commissari­o all'agricoltur­a Janusz Wojciechow­ski, perché è lui che deve difendere la Dop, alla luce dei chiariment­i sulla denominazi­one ” Aceto Balsamico” forniti a maggio scorso su mia sollecitaz­ione » . Secondo le norme Ue, il periodo di valutazion­e della notifica slovena scade il 3 marzo.

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