Vertice al Governo sul caso Alitalia, a febbraio stipendi quasi dimezzati
Meeting al Mise domani, dopo la notizia che il gruppo non ha i soldi per i salari Per sbrogliare la matassa serve un dialogo coordinato con la Commissione Ue
Alitalia entra ufficialmente nell’agenda dei casi urgenti del governo Draghi. Un vertice ministeriale è stato convocato per domani, dopo la notizia che Alitalia non ha i soldi per gli stipendi di febbraio. Il pagamento è rimandato al 2 marzo ed è previsto in forma ridotta, per 10,5 milioni di euro complessivi anziché i 18 milioni abituali (- 42%).
Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha fissato per domani al Mise un incontro con il responsabile dei Trasporti Enrico Giovannini e il Mef. Ieri non era confermata la presenza del nuovo ministro Daniele Franco.
Il governo ha di fronte due strade per affrontare il dramma Alitalia. La via maestra sarebbe un dialogo coordinato con la Commissione Ue, che ha stoppato il trasferimento diretto delle attività alla Newco pubblica Ita. La Ue chiede che ci sia una vera gara per la vendita di Alitalia e vorrebbe lo spezzatino di handling e manutenzione.
Il commissario, Giuseppe Leogrande, ha spiegato anche a Giorgetti che per completare una gara ci vorrebbero 4- 5 mesi. Questo comporterebbe la necessità di ulteriori fondi pubblici, almeno 200 milioni, per continuare a volare. La seconda strada è valutare come evitare lo stop dei voli a breve. Il commissario chiede al governo di anticipare 50 milioni di indennizzi Covid che la Ue non ha ancora autorizzato. Il punto chiave però per il governo è avere un progetto credibile per l’assetto di Alitalia, da presentare a Bruxelles. Quello che finora è mancato.
Un’altra grana riguarda la cigs. Leogrande ha detto che Alitalia non anticiperà più nelle buste paga la quota base della cigs, circa mille euro lordi al mese. L’Inps ieri ha precisato che questo non è dovuto a un suo ritardo: « Alitalia è beneficiaria di cassa integrazione straordinaria, in virtù di autorizzazione ministeriale che prevede il pagamento della prestazione anticipato dall’azienda e successivamente conguagliato dall’azienda con i contributi dovuti all’istituto. Per l’eventuale passaggio a pagamento diretto della cigs da parte dell’istituto l’azienda sa che la richiesta deve essere fatta al ministero del Lavoro » .
Poi c’è l’abbattimento dell’integrazione alla cigs, i lavoratori Alitalia ricevono l’ 80% dello stipendio medio dei 12 mesi precedenti. L’Inps ha deciso di rifare i calcoli in base ai dati del 2020, in cui si è volato di meno. I naviganti, che hanno una quota legata alle ore di volo, nel 2020 hanno avuto stipendi più bassi e ora riceverebbero molti meno soldi.
L’Inps fa notare che « l’azienda ha inviato il 12 e il 13 febbraio 2021 i dati utili per il calcolo per l’anno 2021, sui quali l’istituto ha immediatamente evidenziato all’azienda (...) alcune evidenti incongruenze e possibili inesattezze, invitandola ad una rettifica che consenta di erogare rapidamente le prestazioni » . L’Inps precisa che le « voci retributive alle quali fare riferimento (...) devono collocarsi nei 12 mesi antecedenti la richiesta di accesso alla prestazione integrativa » . Alitalia invece vorrebbe basarsi sulla media degli ultimi 5 anni.
Intanto, a causa della ripresa del traffico inferiore alle previsioni di dicembre, la Iata ha annunciato che le compagnie mondiali quest’anno bruceranno cassa tra 75 e 95 miliardi di dollari, cira il doppio rispetto ai 48 miliardi stimati a dicembre.