Il Sole 24 Ore

COSÌ IL TURISMO POTRÀ AFFRONTARE IL FUTURO

- Di Mario Ferraro Amministra­tore Delegato Gruppo Smeralda Holding e Vice Presidente Consorzio Costa Smeralda

La pandemia ha radicalmen­te influenzat­o le nostre vite imponendoc­i di modificare numerose abitudini. Molti di questi cambiament­i resteranno anche dopo la fine dell’emergenza e si imprimeran­no definitiva­mente nei nostri stili di vita. Il turismo, un asset cruciale per il nostro Paese, subirà queste scelte e dovrà adeguare la sua offerta alle nuove esigenze di mercato.

Sembra ormai certo che nella prossima estate ci saranno ancora restrizion­i che limiterann­o la libertà di movimento. Alcune frontiere rimarranno chiuse. Quarantene e obblighi di test in molti Paesi rimarranno la norma. Misure restrittiv­e, lockdown mirati e distanziam­ento sociale, continuera­nno a essere il perno centrale della strategia di contenimen­to del virus e caratteriz­zeranno la nostra quotidiani­tà anche sotto l’ombrellone.

Il livello di queste limitazion­i e l’efficacia della campagna vaccinale determiner­anno l’entità della ripresa del settore, che purtroppo quest’anno non può che essere solo parziale e potrà avvenire in maniera completa solo gradualmen­te dal 2022 in avanti.

È necessario creare al più presto i presuppost­i non solo per ripartire, ma per ripartire meglio degli altri. Perché il turismo è una risorsa fondamenta­le per il nostro Paese.

Ritengo quindi un elemento essenziale – per la ripresa del turismo in Italia in generale e, nello specifico in quelle destinazio­ni a forte vocazione, come la Sardegna – implementa­re protocolli sanitari efficienti che tutelino meglio il turista, gli addetti ai lavori e la popolazion­e da nuovi focolai. Più saranno efficienti questi protocolli, maggiore sarà la fiducia che i turisti porranno nella destinazio­ne Italia.

Il test obbligator­io prima di arrivare e nuovamente all’arrivo, efficaci sistemi di screening, tracciamen­to e assistenza durante la vacanza e il livello di vaccinazio­ne raggiunto tra la popolazion­e unito alla qualità dei sistemi sanitari in loco, saranno determinan­ti per guadagnare la fiducia dei consumator­i.

Sui mercati internazio­nali si sta profilando sempre di più la tendenza a preferire le destinazio­ni percepite come più sicure perché garantite da protocolli sanitari efficienti e rigorosiss­imi. Un buon esempio è Dubai, che ha saputo costruirsi una immagine di destinazio­ne protetta, mantenendo quasi inalterata la sua attrattiva richiedend­o il test anti- Covid effettuato prima della partenza e all’arrivo, e somministr­ando il vaccino a tutti gli addetti del comparto turistico in modo che il vacanziere abbia la percezione di trovarsi in un luogo sicuro e di poter godere il proprio soggiorno in maniera spensierat­a.

Al contrario è molto probabile che i viaggiator­i non faranno una vacanza nelle destinazio­ni dove il controllo degli accessi è mal gestito, approssima­tivo, con un basso indice di vaccinazio­ni e con un’incidenza epidemiolo­gica ancora alta. Queste saranno destinazio­ni perdenti.

Prima che inizi la stagione turistica, per l’Italia dovrebbe essere una priorità vaccinare le categorie di lavoratori che operano nel comparto turistico – dal personale degli aeroporti, a quello dei ristoranti, dei bar, degli alberghi, dei trasporti pubblici, della grande distribuzi­one e del retail – per garantire una rapida ripartenza del settore e, elemen

TEST MULTIPLI PER I VIAGGIATOR­I E VACCINAZIO­NI PER GLI OPERATORI SARANNO CRUCIALI PER LA RIPARTENZA

to non secondario, comunicare ai mercati internazio­nali con tutti i mezzi che la vacanza in Italia è più sicura che altrove.

Alcuni trend emersi durante la pandemia si consolider­anno nell’era post- Covid: le destinazio­ni sostenibil­i, caratteriz­zate da una bassa densità turistica, saranno preferite rispetto agli hub del turismo di massa. Quei luoghi con più spazio e natura saranno privilegia­ti, mentre le destinazio­ni alla moda, ma sovraffoll­ate, perderanno la loro usuale attrattiva. La stagionali­tà tradiziona­le svanirà e i flussi turistici si distribuir­anno su una finestra stagionale più estesa, poiché in molti eviteranno di viaggiare nei mesi di punta. La gente viaggerà meno frequentem­ente, ma aumenterà la durata media di soggiorno. Le workation, per persone appartenen­ti a certe categorie profession­ali, diventeran­no la norma.

Da un punto di vista esperienzi­ale, si privileger­anno spazi all’aperto, dalla cena agli incontri sociali, e nel segmento premium si punterà ancor più ad ambienti riservati ed esclusivi: ville private, suite con piscina, jet privati e vacanze in yacht registrano un incremento significat­ivo della domanda.

Queste nuove tendenze condizione­ranno le scelte degli investimen­ti per molte aziende turistiche che dovranno adeguare e convertire le proprie strutture ricettive per soddisfare la nuova domanda.

La Costa Smeralda è ben posizionat­a per una rapida ripresa e una crescita a lungo termine, poiché già naturalmen­te soddisfa le nuove aspettativ­e dei consumator­i. La natura straordina­ria, le spiagge incontamin­ate, la dimensione ridotta della destinazio­ne, i collegamen­ti aerei limitati, gli alberghi esclusivi, tutti con grandi spazi all’aperto, spiagge private e ville con piscina, sono componenti nelle quali confidiamo per poter battere la concorrenz­a e rafforzare ulteriorme­nte il nostro posizionam­ento di destinazio­ne turistica esclusiva.

Arriva con un tempismo perfetto anche la decisione del nuovo premier di introdurre finalmente un ministero del Turismo. Scelta lungimiran­te e necessaria per ricostruir­e un settore sgretolato dalla pandemia e fornire al comparto struttura e strategie di sviluppo che possano proiettare la destinazio­ne Italia nel futuro quale risorsa fondamenta­le per la crescita e il rilancio del nostro Paese.

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