Banca Passadore premia i soci fedeli con l’aumento gratis
Con i fondatori ci sono 170 azionisti sotto il 3% Nel 2020 utili a 28 milioni
La redditività, pur in un anno complicato come quello trascorso, è a livelli record, ai vertici del settore. La rischiosità degli attivi, al contrario, è ai minimi. Sarà anche per questo che alle porte di Banca Passadore continuano a bussare clienti che cercano ( peraltro senza fortuna) di entrare nell’azionariato, che rimane così una sorta di esclusivo e riservato club.
La piccola banca privata indipendente, base a Genova e 17 filiali nel resto d’Italia, rimane uno dei casi virtuosi del sistema bancario italiano. Anche il 2020 si è chiuso in dati in miglioramento rispetto al 2019, quando la crescita era stata già a doppia cifra: secondo i dati preliminari appena approvati, l’istituto ha archiviato il 2020 con un utile in progresso del 5% a 28,5 milioni di euro. Cifra che, se rapportata al capitale, porta l’indice di redditività ( Roe) al 12,7%, un dato che si confronta con un Roe medio del comparto del credito italiano del 2,4% nei primi nove mesi del 2020 ( dati Bankitalia).
Per la banca guidata dai due fratelli Passadore - Francesco e Augusto, rispettivamente ad e presidente – e diretta dal dg Edoardo Fantino non si tratta esattamente di una novità: l’istituto fa ininterrottamente utili dalla sua fondazione, datata 1888. L’aspetto di rilievo è però dato dal trend di crescita. Complice la crisi di fiducia che ha colpito altre banche, Passadore nell’ultimo decennio ha di fatto raddoppiato sia raccolta che il totale attivi, triplicando l’utile netto. Anche nel 2020 le masse sono aumentate: i depositi sono cresciuti del 6,3%, la raccolta indiretta del 5,2%. L’accelerazione dei profitti è arrivata in particolare dal risparmio gestito, private e wealth management, segmenti che a loro volta hanno beneficiato dei risultati ottenuti dall’attività di asset management. Forte di questo successo, l’istituto ora intende estendere anche a terzi non clienti il collocamento dei propri fondi.
Sotto il profilo della remunerazione, invece, la banca distribuirà a ottobre, a valle dell’assemblea fissata per il primo marzo, un dividendo di 35 centesimi ad azione, che è la porzione dei dividendi tenuta in sospeso dopo il diktat della Vigilanza. Il Cet 1 ratio oltre il 14% consente di farlo. Del resto, proprio per bilanciare la crescita dei mezzi propri, il Cda intende proporre un aumento di capitale gratuito che porterà il capitale da 100 a 150 milioni, con mezzi propri a oltre 250 milioni. A maggio, è in agenda un nuova assemblea per la distribuzione della parte rimanente, non appena i vincoli previsti per la crisi pandemica in atto verranno rimossi e in quell’occasione è previsto anche un rinnovo parziale del Cda.
Di certo l’idea è di premiare un azionariato a dir poco legato alla banca: si parla di circa 170 gruppi famigliari e aziende ( tutti con quote non superiori al 3%) che si spartiscono l’ 80% del capitale, mentre il restante 20% è saldamente in mano ai Passadore. La coda, questa volta, non è per uscire dall’azionariato, esperienza già vista in altre banche, ma per entrare: complice il diritto di prelazione dei soci sulle azioni vendute, l’ingresso non è banale. A far gola, del resto, è un payout che oggi si attesta attorno al 28 per cento.