Bozza del Dpcm: il 27 marzo riaperti cinema e teatri Pasqua « blindata »
Lombardia, Piemonte in arancione. Molise e Basilicata rosse. Provvedimento in vigore fino al 6 aprile Presto parere del Cts sui contagi in aula. Rezza: « Chiudere ipotesi da considerare » . Stop ai parrucchieri in zona rossa. Cinema aperti il 27 marzo
Dal 27 marzo via libera agli spettacoli in teatri, sale da concerto, cinema e in altri spazi, purché con posti a sedere preassegnati e distanziati. È una delle novità previste dalla bozza del nuovo Dpcm del governo Draghi, che comunque blinda la prossima Pasqua: niente visite a parenti e serrande abbassate per barbieri e parrucchieri se si è in “zona rossa”. Intanto Basilicata e Molise diventano rosse, Lombardia, Piemonte e Marche passano in arancione.
Le restrizioni resteranno. Tutte. Mario Draghi mantiene la linea del rigore mentre spinge per accelerare in Italia e in Europa la campagna di vaccinazione. Nessun allentamento con il nuovo Dpcm che entrerà in vigore il 6 marzo e fino al 6 aprile, ovvero fino a dopo Pasqua. I numeri messi sul tavolo dagli esperti non consentono allentamenti. I casi giornalieri sono tornati sopra i 20mila, il tasso tra tamponi e positivi è salito al 6,3%, ci sono ancora 253 morti in 24 ore. Ma soprattutto l’ultimo bollettino settimanale registra che dieci regioni sono con Rt superiore a 1, in cinque il rischio complessivo è alto e in otto il tasso di occupazione in terapia intensiva è sopra la soglia critica. E infatti l’Italia è ormai quasi tutta arancione: da lunedì si aggiungono anche la Lombardia ( dove i contagi giornalieri ieri sono schizzati sopra i 4.500), Piemonte e Marche mentre Molise e Basilicata sono rosse ( la Liguria scende in fascia gialla). « Alla luce dell’aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell’incidenza su tutto il territorio italiano, sono necessarie ulteriori urgenti misure di mitigazione » per evitare « un rapido sovraccarico dei servizi sanitari » , è la richiesta che arriva dai tecnici. Ovviamente soprattutto in zona rossa. E infatti nelle aree maggiormente a rischio il Dpcm introduce misure ancora più severe: anche parrucchieri e barbieri dovranno tenere giù le saracinesche. L’applicazione però partirà dal primo giorno non festivo e dunque non più dalla domenica, come già inaugurato già questa settimana. « Una richiesta delle Regioni che condividiamo perché va incontro alle necessità di molti negozianti ma anche famiglie » , ha spiegato la ministra per gli Affari Regionali Gelmini che ieri subito dopo il Consiglio dei ministri assieme al titolare della Salute Roberto Speranza ha partecipato alla Cabina di regia per la messa a punto del Dpcm, trasmesso in serata alle Regioni per le loro osservazioni, e sul quale resta peraltro ancora aperto il capitolo scuola. Gelmini e il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ieri hanno chiesto il parere del Cts proprio su sollecitazione dei Governatori. È vero che la bozza di ieri conferma che in fascia gialla e arancione « almeno » il 50% degli studenti delle superiori e fino « a un massimo del 75% » facciano lezione in presenza così come oggi. Ma in fascia rossa le restrizioni potrebbero invece estendersi oltre che agli studenti delle superiori anche a quelli delle medie e delle elementari come peraltro hanno già deciso alcuni presidenti di Regione. A Bologna, ad esempio, dove vige l’arancione scuro, nelle Marche e anche in Campania dove il presidente De Luca ha detto che si riaprirà solo dopo che il personale che lavora negli istituti sarà vaccinato. Ma misure più drastiche, estese cioè anche a medie ed elementari, potrebbero essere suggerite dallo stesso Cts. « Dobbiamo essere pragmatici. Il tasso di incidenza sta crescendo in età scolastica » e « ciò potrebbe essere conseguenza delle varianti che infettano di più i bambini ma senza forme gravi. Quest’ultimo è un elemento di cui tenere conto » , ha detto ieri il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, parlando esplicitamente di « possibili chiusure » .
Allo stesso tempo il Dpcm stabilisce la riapertura, solo attraverso prenotazione on line, di teatri, cinema e sale da concerto a partire dal 27 marzo. Anche se appare più un auspicio visto che se le tendenze di questi giorni saranno confermate, a fine marzo ci troveremo vicino al picco della terza ondata. L’imperativo resta dunque « prudenza » da condividere però con le Regioni e i sindaci. Di qui l’invio anticipato del testo come finora non era avvenuto ma anche l’apertura del tavolo tecnico con le rappresentanze delle Regioni per procedere all’eventuale « revisione o aggiornamento dei parametri » con i quali viene valutato il grado di rischio e quindi di colore da assegnare alla Regione. « Uno stillicidio settimanale » , lo ha definito il presidente della Lombardia Fontana.