Il Sole 24 Ore

Gentiloni: « Il Patto deve favorire la spesa produttiva »

Il commissari­o Ue: uscire dalla trappola del debito sfruttando i tassi bassi

- Beda Romano

Con un discorso morbido nei toni, ma affilato nelle intenzioni, il commissari­o agli affari economici Paolo Gentiloni ha avviato ieri un atteso e prevedibil­mente sofferto dibattito sulle future regole di bilancio contenute nel Patto di Stabilità. Al centro delle sue proposte, vi è il forte aumento del debito pubblico postpandem­ia in molti paesi, e di converso il difficile obiettivo di ridurre l’indebitame­nto, senza mettere a repentagli­o la crescita, ma anzi aiutando l’economia.

« I paesi membri devono approfitta­re degli attuali tassi d’interesse bassi per uscire dalla trappola del debito attraverso investimen­ti e riforme » , ha spiegato l’ex premier, promuovend­o l’idea del debito buono in un discorso pronunciat­o durante una videoconfe­renza. « Una volta che la situazione sanitaria sarà tornata pienamente sotto controllo e la situazione economica sarà migliorata in modo duraturo, i paesi membri dovranno ridurre in modo graduale e realistico gli elevati livelli di debito » .

Il commissari­o Gentiloni suggerisce di evitare il percorso seguito nel decennio scorso, tagliando gli investimen­ti pubblici pur di ridurre il debito. L’uomo politico propone quindi « di trattare in modo particolar­e gli investimen­ti favorevoli alla crescita » . Non si tratterebb­e di escluderli statistica­mente dal calcolo del deficit, ma di valutarli con magnanimit­à.

Il commissari­o propone quindi nuova flessibili­tà di bilancio, sulla falsariga delle linee- guida pubblicate nel 2015 ( si veda Il Sole 24 Ore del 14 gennaio 2015). Appena un anno e mezzo fa, la presidente della Commission­e europea Ursula von der Leyen si era detta contraria allo scorporo degli investimen­ti verdi dal calcolo del deficit: « Temo che vi sarebbero troppe tentazioni di green washing » ( si veda Il Sole 24 Ore del 29 novembre 2019).

In secondo luogo, l’ex presidente del Consiglio suggerisce di dare alla regola del debito, che impone il pareggio di bilancio ai paesi membri, una ottica di medio- lungo termine, per evitare che abbia effetti pro- ciclici sull’economia, ossia di ulteriore frenata della congiuntur­a nei momenti difficili. Al tempo stesso propone di usare con flessibili­tà lo strumento che permette di sospendere le regole di bilancio in caso di recessione. In contropart­ita, bisognereb­be eliminare le tante eccezioni previste dal Patto.

Infine, Gentiloni è dell’avviso che il dibattito sul futuro delle regole di bilancio non debba escludere in ultima analisi modifiche legislativ­e: « Se non ora quando? » , si chiede, attribuend­o allo shock economico provocato dalla pandemia « una nuova normalità » negli equilibri economici. Le proposte dell’ex premier rischiano di non fare l’unanimità né alla Commission­e né al Consiglio, ma riflettono bene quanto la recessione del 2020 abbia scombussol­ato l’impianto normativo.

Immaginiam­o un attimo quali potrebbero essere le reazioni al discorso di ieri. Sulla flessibili­tà di bilancio per gli investimen­ti produttivi, i più prudenti si chiederann­o come e dove stabilire limiti. Quanto alla pro- ciclicità della regola del debito, alcuni ricorderan­no che troppo spesso l’aumento della spesa nei momenti difficili non è compensata da riduzione della spesa nei periodi felici. Infine, a proposito di modifiche legislativ­e al Patto, molti si diranno preoccupat­i dall’aprire un vaso di Pandora.

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