Il Sole 24 Ore

Conte torna in cattedra: « No al Mes, Europa più forte »

- — Silvia Pieraccini

No al Mes; sì a un’Europa più forte e più competitiv­a. E valutazion­i sulla pandemia affidate alla storia, « quando tutti i dati saranno stati raccolti e elaborati » . Nella lezione agli studenti della Scuola di Giurisprud­enza dell’Università di Firenze che ha tenuto ieri in streaming, l’ex premier Giuseppe Conte, rientrato dal congedo di tre anni, ha ripreso i panni di docente di Diritto privato anche se, affrontand­o il tema “Tutela della salute e salvaguard­ia dell’economia: lezioni dalla pandemia”, non ha potuto evitare giudizi sul governo da lui guidato e sull’Europa. E così accanto alle affermazio­ni sulla tutela prioritari­a della salute che permette di tutelare anche l’economia e sul bilanciame­nto dei diritti e delle libertà fondamenta­li sono finite quelle sulla legittimaz­ione dell’uso dei Dpcm ( « strumento particolar­mente agile e il più idoneo a garantire l’applicazio­ne delle misure in maniera uniforme » ) e sulla strategia normativa seguita dal governo, che « non ha configurat­o poteri extra ordinem suscettibi­li di alterare il rapporto tra potere esecutivo e potere legislativ­o » . Se sull’Europa Conte ha affermato che « abbiamo il compito di rilanciare il progetto europeo » e che serve « un’Europa forte e competitiv­a nel mondo » , sul Mes ha ribadito: « È inadeguato a fungere da strumento di ricostruzi­one del mercato unico dopo una crisi così devastante » . Per Conte, nel caso diventasse segretario o presidente di un partito, ha spiegato il rettore Luigi Dei, scatterebb­e l'aspettativ­a obbligator­ia.

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