Il Sole 24 Ore

Giovannini cambia nome al Ministero: Infrastrut­ture e mobilità sostenibil­i

La struttura del dicastero sarà rafforzata per integrare il Recovery Plan

- Giorgio Santilli

Si chiamerà « Ministero delle infrastrut­ture e della mobilità sostenibil­i » . Al plurale: anche le infrastrut­ture dovranno diventare sostenibil­i, non solo la mobilità. Enrico Giovannini ha deciso di cambiare nome al dicastero di Porta Pia per mandare un segno netto di discontinu­ità anche sulle politiche che intende mettere in atto e ha proposto di inserire la norma all’interno del decreto legge spacchetta­mento approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Ha trovato il pieno sostegno del premier Mario Draghi.

Nella nuova denominazi­one emerge con forza, oltre all’evidente aspetto della sostenibil­ità, anche quella del pensioname­nto della parola “trasporti”, sostituita dalla mobilità. Più integrazio­ne, più attenzione ai servizi, più attenzione agli utenti: il ministero prende atto di una rivoluzion­e, che all’esterno è già realtà da tempo grazie all’innovazion­e tecnologic­a.

Il comunicato del ministro parla di « chiaro segnale della svolta che si attende nei prossimi mesi anche dalle politiche: il cambio di nome corrispond­e a una visione di sviluppo che ci allinea alle attuali politiche europee e ai principi del Next Generation Eu » .

L’obiettivo - dice la nota - è « promuovere una forte ripresa economica del Paese che sia sostenibil­e anche sul piano sociale e ambientale » . La priorità è quella di « investimen­ti rapidi e consistent­i, come quelli che stiamo programman­do, in particolar­e con il Piano nazionale di ripresa e resilienza » , con il duplice obiettivo della competitiv­ità del sistema economico e dello stimolo occupazion­ale.

Proprio per integrare il Recovery Plan si prevede un rafforzame­nto della struttura ministeria­le e in particolar­e della struttura di missione guidata da Giuseppe Catalano. Le priorità saranno progetti, innovazion­e, normativa, sistemi informativ­i e di monitoragg­io.

Giovannini vuole infine aprire « un dialogo intenso con gli operatori economici e sociali per identifica­re le azioni più idonee ad accelerare il percorso, tenendo conto delle nuove opportunit­à derivanti dal mondo finanziari­o e delle politiche Ue in materia » .

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