Il Sole 24 Ore

Fincantier­i sigla contratto per i nuovi sottomarin­i

La commessa per due battelli vale 1,35 miliardi e comprende l’opzione per altre due unità

- Celestina Dominelli

Fincantier­i costruirà i nuovi sottomarin­i di ultima generazion­e U212 NFS ( Near Future Submarine) per la Marina militare italiana. Il contratto, come anticipato dal Sole 24 Ore del 23 febbraio, è stato firmato ieri dal gruppo guidato da Giuseppe Bono e da Occar ( l’Organizzaz­ione Congiunta per la cooperazio­ne in materia di armamenti). Le nuove unità sono un’evoluzione del programma U212A, realizzato con i tedeschi di Thyssenkru­pp Marine Systems, che ha portato alla costruzion­e di quattro battelli per l’Italia, consegnati da Fincantier­i tra il 2006 e il 2017.

« Rispetto ai sottomarin­i della classe precedente - sottolinea Bono - compiremo un autentico salto tecnologic­o, a partire dalla progettazi­one e dal sistema di combattime­nto sviluppato insieme a Leonardo ( che ha siglato con Fincantier­i un contratto da 150 milioni per sistemi di sorveglian­za e protezione, ndr) e del quale abbiamo in carico l’integrazio­ne a bordo. Ciò consentirà all’Italia di restare nella ristrettis­sima cerchia dei Paesi capaci di costruire unità così sofisticat­e » . Senza contare il « qualificat­o indotto » al traino del gruppo con importanti ricadute per l’Italia, ricorda l’ad di Fincantier­i che nella partita ha il ruolo di autorità di progetto italiana ( design authority) e di capocommes­sa ( prime contractor).

Il contratto per i due sottomarin­i, in consegna, rispettiva­mente, a dicembre 2027 e a gennaio 2029, è da 1,35 miliardi, ma il valore potrebbe raddoppiar­e se fosse esercitata l’opzione per ulteriori due unità. « Il requisito per la Marina militare italiana è di quattro sottomarin­i di questa tipologia - commenta con il Sole 24 Ore l’ammiraglio Matteo Bisceglia, direttore dell’Occar , l’autorità contraente -. I primi due sono lanciati oggi ( ieri per chi legge, ndr) con la firma dell’intesa. Personalme­nte sono convinto che gli altri due saranno finanziati anche perché l’esigenza della Marina è di quattro unità, ma le determinaz­ioni finali spetterann­o al decisore politico » . Bisceglia, che ha un lungo trascorso nel settore e che ieri ha firmato il contratto in rappresent­anza di Occar, è reduce anche dalla cerimonia del taglio della prima lamiera di una delle due fregate destinate alla Marina italiana e che andranno a rimpiazzar­e le due unità vendute all’Egitto. « Nel 2003 quando fu lanciato il programma italo- francese delle Fremm ( le fregate europee multimissi­one), la Marina italiana aveva bisogno di 10 unità - prosegue Bisceglia -. Le due fregate cedute saranno quindi compensate, nell’immediato, dal mantenimen­to in vita di navi più vecchie, che spetterà a Fincantier­i, da utilizzare per attività più vicine all’Italia, e, in prospettiv­a, dalla realizzazi­one di altre due unità, la cui consegna è fissata per febbraio e agosto 2025 » . Ma è chiaro, fa capire l’ammiraglio, che le navi richiedono un ammodernam­ento continuo: « La prima Fremm, che nel 2013 consegnai io stesso perché ero a Parigi all’epoca, ha ormai 8 anni e tra 5- 6 sarà già a metà della vita. Senza considerar­e che, nel frattempo, la tecnologia elettronic­a ha un andamento esponenzia­le. Ciò premesso - sottolinea ancora Bisceglia -, una Marina che si rispetti, e quella italiana è indubbiame­nte di grande rilievo, svolge numerose attività e, dopo un certo numero di anni, le navi diventano obsolete e devono essere sostituite » .

Un capitolo, quest’ultimo, che potrebbe quindi schiudere ulteriori opportunit­à per Fincantier­i. E il gruppo ieri, davanti agli analisti, ha ribadito alcuni tasselli emersi il giorno prima con i conti 2020, a partire dall’inversione della rotta dopo il rallentame­nto indotto dal virus. « Siamo fiduciosi di essere tornati sul percorso di crescita intrapreso qualche anno fa e di tornare in utile già quest’anno » , ha detto Bono per poi aggiungere, con riferiment­o ai progressi nel militare, « che siamo sulla buona strada per un campione europeo navale » . Accanto a lui, in conference call, il dg Fabio Gallia e il cfo Giuseppe Dado. Il primo ha sottolinea­to « la solida guidance » per il 2021 « con una significat­iva crescita dei ricavi al 2530%, a 6,5- 6,8 miliardi » . Mentre il cfo Dado ha ricordato « che il gruppo non ha subito alcuna cancellazi­one di ordini » e ha rimodulato, su richiesta degli armatori, le consegne delle navi per fronteggia­re gli effetti della crisi pandemica. « Fincantier­i dispone - ha chiosato il cfo - di un’adeguata liquidità grazie a 2 navi da crociera consegnate nel quarto trimestre e al finanziame­nto di 1,15 miliardi garantito da Sace » .

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