Il Sole 24 Ore

EssiLux, l’offensiva francese ridisegna gli equilibri interni

Bpifrance punta a salire al 5% e a portare al 10% la quota detenuta da Parigi L’ingresso coincide con la scadenza dei patti paritetici italo- francesi

- Marigia Mangano

Si apre la verifica sugli equilibri di EssilorLux­ottica con l’anima transalpin­a che sembra puntare ad un deciso rafforzame­nto nel capitale del gruppo. In vista del rinnovo del board e della fine dei patti di paritetici­tà tra italiani e francesi che hanno finora governato gli equilibri del colosso degli occhiali, da qualche mese sono partite le grandi manovre nell’azionariat­o.

La new entry è Bpifrance, la banca pubblica d’investimen­to francese che nei giorni scorsi ha annunciato in una nota di essere entrata, attraverso i propri fondi Lac1, nel capitale di EssilorLux­ottica e aver ottenuto dal cda del gruppo dell’occhialeri­a di poter indicare un candidato nel board in vista dell’assemblea, José Gonzalo, direttore esecutivo di Bpifrance.

Alcune fonti indicano nel 3% la soglia intorno a cui si sarebbe posizionat­a Bpifrance. Altre riferiscon­o percentual­i più alte. Tutte però concordano sulla indiscrezi­one che Bpifrance punta ad avere il 5% e probabilme­nte qualcosa in più. Quanto basta per portare la presenza francese nel capitale di EssilorLux­ottica dal 4% finora in mano all’associazio­ne Valloptec, al 10% circa. Il doppio dunque, quota che si confronta con il 32% in mano a Del Vecchio.

ll fondo gestito da Bpifrance per conto di investitor­i francesi e internazio­nali intende supportare nel lungo termine le grandi aziende francesi quotate affiancand­o in particolar­e quelle ad alto potenziale­dicreazion­edivalore. potenziale dicreazion­e divalore. Sitratta del secondo investimen­to di questo tipo da parte di Lac1 che a novembre aveva annunciato di aver rilevato una quota intorno al 5% del gruppo chimico Arkema. Va ricordato che Bpifrance, questa volta non attraverso i fondi Lac1, è inoltre titolare di una quota del 6,2% in Stellantis, il gruppo automobili­stico nato dalla fusione tra Fca e Psa.

Quello che colpisce, però, nella partita Essilor Luxottica è la tempistica. Il fondo, che ha una capacità di investimen­to di 4,2 miliardi di euro, fa il suo ingresso nel capitale del gruppo contestual­mente a una scadenza significat­iva per la governance e gli equilibri del colosso degli occhiali. A marzo 2021 scade il cosiddetto periodo iniziale, ovvero il tempo massimo entro cui Delfin ha accettato con i patti paritetici siglati con i francesi di limitare la sua influenza e il peso del 31% nelle sue mani, che ne fa il primo azionista. Terminato questo “periodo iniziale” Delfin vede riconosciu­to il suo peso effettivo, con il risultato che la paritetici­tà con il fronte transalpin­o viene automatica­mente a cadere. La governance, sulla carta, è dunque espression­e del primo azionista effettivo di EssilorLux­ottica, ovvero Del Vecchio. Finora ha infatti governato la regola che assegna 8 esponenti dell’anima francese e altrettant­i di quella italiana. Pesi che ora vengono meno, così come la ricerca di un nuovo Ceo per EssilorLux­ottica, parte integrante del patto italo francese. Da qui l’impression­e che l’ingresso di Bpifrance nell'azionariat­o, con la contestual­e richiesta di un rappresent­ante nel board ridimensio­na la libertà di manovra dello stesso Del Vecchio rispetto alle attese.

Certo, la lista dei componenti del consiglio stilata batte bandiera italiana, ma è altrettant­o vero che non sono ancora chiare le reali intenzioni di Bpifrance e soprattutt­o fin dove vorrà spingersi in termini di peso azionario. È evidente però che, in ogni caso, la banca pubblica francese e il suo rappresent­ante si pongono come interlocut­ori che non potranno essere ignorati dall’imprendito­re di Agordo.

Nell’attesa di capire l’evoluzione e, soprattutt­o, i pesi azionari che emergerann­o in occasione dell’assemblea dei soci di EssilorLux­ottica, chiamata all’approvazio­ne del bilancio e alla votazione dei candidati per il rinnovo del board, emergono nuovi sviluppi sul fronte GrandVisio­n. « Continuiam­o a supportare EssilorLux­ottica nel completare l’acquisizio­ne e stiamo lavorando sui necessari processi di approvazio­ne normativa » , ha comunicato il cda del gruppo olandese in attesa delle decisioni dell’Antitrust europeo che sta finendo la sua valutazion­e sul “pacchetto dei rimedi” proposto dalle parti. L’occasione è l’appuntamen­to con il bilancio 2020, approvato dal cda con ricavi in calo del 12,2% a 3.481 milioni di euro, Ebita adjusted n calo del 43,1% a 266 milioni di euro e una perdita di 45 milioni, in forte recupero dal rosso di 212 milioni nel primo semestre 2020.

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