Octium, target Italia: « Punto di partenza per il salto in Europa »
Il country manager Palumbo: « Paese ad alto potenziale di sviluppo »
Raddoppiare la raccolta, in modo da arrivare ad aumentare del 50% le masse gestite nell'arco di cinque anni. È un piano ambizioso quello perseguito dal gruppo Octium, realtà assicurativa internazionale e indipendente che punta senza mezzi termini sull'Italia per la propria strategia di crescita. Non si tratta di un vero e proprio esordio per la ex Ubs International Life - che dal quartier generale di Dublino già serviva in regime di prestazione di servizi il mercato del nostro Paese, al quale è dedicato l' 85% dei 4,5 miliardi di euro dei prodotti attualmente collocati – ma rappresenta sicuramente un punto di svolta e un elemento cardine di un piano di espansione a più ampio raggio.
Per migliorare lo standard dei servizi offerti alla clientela italiana, Octium si è di recente dotata di una « sales force » dedicata e composta da sette professionisti con consolidata esperienza nei settori assicurativi e di pianificazione patrimoniale e successoria per famiglie con elevata disponibilità di risorse finanziarie: i cosiddetti Ultra High Net Worth Individuals ( Uhnw), che restano il target principale. Si tratta di uno sviluppo importante, in un periodo obiettivamente complesso, che ha i propri punti di forza anche nell'unicità del modello proposto: « Per avvicinarci al mercato e completare il pacchetto di servizi garantiti ci siamo muniti di una nostra unità di distribuzione con personale qualificato che si occupa anche di questo processo, oltre che della semplice offerta di prodotti assicurativi » , ha spiegato a Il Sole 24 Ore Fabrizio Palumbo, country manager per l'Italia, che per fare la differenza rispetto ai concorrenti punta quindi su un pacchetto completo da proporre a partner tradizionali quali Broker, Asset Manager, Banche e Fiduciarie.
Il nostro Paese è del resto un obiettivo ideale per Octium « proprio perché – aggiunge Palumbo - rappresenta un mercato ad alto potenziale di sviluppo, dove la propensione a inserire i prodotti assicurativi nella gestione patrimoniale è crescente e nel quale le caratteristiche della nostra offerta ben si combinano con le esigenze di pianificazione delle famiglie altamente patrimonializzate » . Ma rappresenta anche un punto di partenza per un ulteriore salto in avanti verso altri Paesi europei per il gruppo, che al momento è autorizzato a operare anche in Gran Bretagna, Spagna, Grecia e Turchia.
A rendere potenzialmente ancora più attrattiva la proposta per la clientela è anche la possibilità di sfruttare l'offerta in dotazione – costituita tipicamente da polizze unit linked, appartenenti al ramo terzo assicurativo – per pilotare l'enorme disponibilità di risorse finanziarie nelle mani dei risparmiatori italiani verso investimenti più remunerativi e a vantaggio dell'economia reale. « Sono prodotti che nascono con una finalità di lungo periodo e possono quindi essere facilmente abbinabili a una simile destinazione » , osserva Palumbo. Si parte intanto da una raccolta premi annua pari a 200 milioni sul mercato, e si punta al raddoppio.