Brexit, può restare il 98% dei richiedenti italiani
Il 98% dei cittadini italiani registrati fra coloro che vivono nel Regno Unito ha ottenuto il certificato digitale di residenza, indispensabile per restare a vivere e lavorare sull’isola dopo l’uscita di Londra dalla Ue con gli stessi diritti pre Brexit. È quanto emerge da un bilancio stilato dalle autorità britanniche dell’Home Office, in vista della scadenza ultima ( 30 giugno 2021) per presentare la domanda dello status speciale garantito a tutti gli europei già presenti sull’isola. Il dato italiano è ancora migliore della già ottima percentuale - 97% - di richieste accettate tra quelle presentate dai cittadini Ue, svizzeri o dell’Area economica europee.
Il numeri resi pubblici dall’Home Office indicano che le richieste evase sono state in totale circa 4,7 milioni, pressoché l’intera platea di cittadini di Paesi Ue registrati nel Regno al 2020, secondo le stime. E viene presentato come un successo dal ministero dell’Interno di Londra, che dichiara “missione compiuta”.
Tornando al dettaglio italiano, indica un totale di 472.300 richieste, di cui 441.310 andate a buon fine, con appena un 2% di istanze respinte o ritirate. Per l’esattezza al 42% dei connazionali è stato riconosciuto il Settled Status, che dà diritto a rimanere sull’isola a tempo indeterminato e viene concesso a chiunque abbia alle spalle già 5 anni di residenza; mentre il 56% ha ottenuto il Pre Settled Status, permesso ponte per arrivare ai 5 anni e garantirsi poi quello indefinito.
Percentuali analoghe comunque vengono registrate anche a livello generale Ue: su 5 milioni circa di domande ricevute ( nel 90% dei casi da chi risiede in Inghilterra, Londra in primis), il 54% ha ricevuto il Settled Status, un 43% il Pre Settled Status, per un totale di 4,5 milioni, con meno di 150mila domande respinte o ritirate. La comunità di europei più numerosa decisa a restare sull’isola, secondo le statistiche britanniche, risulta quella polacca, seguita da quelle rumena, italiana, portoghese e spagnola.
I cittadini britannici che invece risiedono attualmente in uno dei Paesi Ue dovranno presentare entro il 30 giugno di quest’anno la domanda di permesso di soggiorno nel Paese nel quale risiedono.
Status speciale concesso a 4,5 milioni di cittadini Ue secondo i dati dell’Home Office